18-07-2018
di Giorgio Torresani, Antonio Milano e Francesca Pinto, ACCENTURE
di Giorgio Torresani, Antonio Milano e Francesca Pinto, ACCENTURE
Il cambio di paradigma professato dal modello di Industria 4.0 si basa sulla ricerca di connessione fra sistemi fisici e digitali. La rapida evoluzione con cui le aziende, di qualunque dimensione e settore, stanno procedendo verso questo modello, rende indispensabile ripensare ai fattori competitivi determinanti, questo spiega come la logistica abbia assunto un ruolo sempre più importante nella supply chain e, più in generale, nei modelli di business di ciascuna impresa.Le principali tendenze di mercato che hanno contributo all’evoluzione del ruolo della logistica, possono essere ricondotte a tre elementi chiave: la crescita della popolazione, l’empowerment del cliente e la volatilità come elemento intrinseco dei mercati (1). Le aspettative di crescita della popolazione mondiale sono ormai da tempo un elemento importante per le scelte strategiche di lungo periodo, con previsioni di stime che mostrano una popolazione mondiale di 9 miliardi entro il 2050.

GIUGNO 2018 | Logistica Management 73 Il dato si dimostra ancora più interessante se si considera come tale crescita sia accompagnata da una progressiva urbanizzazione, con due terzi della popolazione mondiale concentrata nei centri urbani entro lo stesso anno, rispetto a poco più della metà attuale. Inoltre, già oggi è possibile osservare gli effetti sul mercato globale dovuti alla crescita della popolazione nei mercati emergenti a cui si lega l’incremento nell’impiego degli smartphone. Quest’ultimo dato mostra una crescita ancor più aggressiva se si considera che già entro il 2025 si prevede il raddoppio dei possessori di smartphone, raggiungendo un picco di 4 miliardi. In questo contesto, alla logistica sarà richiesto di operare in località remote, nelle economie emergenti in condizioni infrastrutturali di certo non ottimali, ma anche di gestire rapidamente i flussi in metropoli inquinate e stremate. (2) Il secondo fattore è il ribilanciamento delle forze a favore della domanda (empowerment), che ha portato con sé la necessità di ri-focalizzare l’offerta intorno alle aspettative dei consumatori, sempre più esigenti ed informati. Oggi, il consumatore, avanza nuove pretese in termini di tempi, luoghi e costi di consegna; pretese nate dall’ascesa dei nuovi modelli di business digitali, ma che, presto, si sono estese anche ai mercati tradizionali. Infine, l’instabilità, come caratteristica propria dei mercati, si ricollega alla rapidità e forza con cui vengono continuamente modificati gli equilibri di mercato, rendendo la flessibilità e l’adattabilità i “must-have” per la sostenibilità economica di ciascun business. Questo contesto apre le porte a nuove opportunità, ma, al contempo, si caratterizza per un maggior grado di complessità dato dalla difficoltà di prevedere tutti i possibili scenari (volatilità). La stessa ascesa dell’e-commerce rende l’intera logistica il perno intorno cui costruire la propria strategia. Nel mondo e-commerce, infatti, la ricerca di standard qualitativi elevati in termini di servizi di consegna e customer satisfaction diventano prioritari, sia in termini di acquisizione di nuovi clienti sia, e soprattutto, in termini di fidelizzazione, altro elemento critico del mondo digitale. Se, inoltre, si considera che, secondo i dati raccolti da eMarketer (2015) (3), entro il 2020 si prevede che tale mercato raggiungerà un giro d’affari di circa 4 trilioni di dollari, è chiaro come il successo di ogni business sia oggi imprescindibile dalla rivalorizzazione del proprio network logistico.

DIGITAL TRENDS
A costringere le imprese a ripensare al proprio network logistico in termini di rivalorizzazione, non sono stati soltanto i trend di mercato, ma anche le evoluzioni tecnologiche. Grazie ad esse, infatti, la logistica è passata dall’essere un centro di costo ad un fattore abilitante per la crescita aziendale, fino ad essere riconosciuta come elemento differenziante per l’intera supply chain.Per orientarsi all’interno del vasto panorama di soluzioni innovative, è possibile individuare alcune aree chiave che oggi rappresentano, al tempo stesso, una sfida ed un’opportunità di crescita, come confermato da uno studio Accenture sulle tecnologie che avranno il maggiore impatto sulla supply chain entro il 2025:
Il mercato, a livello mondiale, sta osservando un numero sempre maggiore di aziende che cercano modi innovativi per affrontare i crescenti costi della logistica. In quest’ottica, la possibilità di avere prezzi competitivi visibili in tempo reale, assoluta trasparenza del mercato, una tecnologia emergente che, in un modo senza precedenti, collega domanda e offerta nel mercato della logistica, offre un livello di efficienza e dei benefici troppo grandi per essere ignorati. La prima grande ragione per cui si è sentita la necessità di costruire piattaforme sul modello di Uber risiede nell’esigenza di sviluppare soluzioni per viaggi a vuoto. Secondo uno studio condotto dalla principale start-up di questo contesto, Chronotruck, un camion su quattro, in Europa, viaggia privo di merci. Chronotruck, in relazione a questa osservazione, mira a diventare leader europeo nella riduzione dei “viaggi vuoti”. L’Idea è molto semplice: se un’azienda vuole inviare un prodotto a un costo inferiore rispetto a un trasportatore tradizionale, non deve fare altro che entrare nel sito e trovare un driver, che abbia programmato un viaggio su una rotta vicina a quella di cui l’azienda ha bisogno. Questo nuovo modello di business è parte integrante di un trend che sta investendo tutti i principali settori economici: il modello della Sharing Economy. L’elemento essenziale, in questo trend, è che attraverso piattaforme logistiche costruite sul modello di Uber, il valore si sposta dagli asset tipici di un’azienda logistica (un network, veicoli, dipendenti esperti e specializzati) alle piattaforme. Secondo questa impronta, ad esempio, un qualsiasi driver iscritto alla rete di crowdsourcing può decidere di completare uno specifico ordine di consegna, garantendo flessibilità, scalabilità, trasparenza, velocità di processo e la riduzione di ingenti costi fissi. Non bisogna, infine, dimenticare che queste piattaforme offrono un alto livello di digitalizzazione del servizio, facendo pieno uso dei più moderni strumenti di telematica consentendo di geo-localizzare, monitorare e tracciare i camion, i cui driver hanno attivato l’opzione di condivisione. Il servizio offerto da questi tipi di piattaforma, comunque, non andranno a sostituire completamente gli accordi logistici contrattuali tipici, bensì forniranno un’integrazione e un completamento ad essi. (4)
TECNOLOGIE IOT: TRACCIABILITÀ & CLOUD
Una delle maggiori sfide nel settore della logistica e dei trasporti è la protezione dei carichi e dei beni; lo spostamento delle merci impone, infatti, l’obbligo di un alto livello di trasparenza e di maggiore attenzione verso una consegna puntuale. La soluzione, per ridurre al minimo rischi e contenziosi derivanti dalla mancata trasmissione di dati relativi al trasporto, è un ciclo di transazioni digitalizzato mediante l’uso di tecnologie IoT e certificato dall’impiego della Blockchain, che permettono di ottenere maggiore visibilità e accesso al flusso di informazioni con maggiore affidabilità, velocità e sicurezza. In primo luogo, digitalizzando questo processo attraverso tecnologie IoT, è possibile registrare un vasto numero di informazioni inerenti alle variazioni di temperatura, di umidità, di pressione, di altitudine, ma anche info rispetto a movimenti, a urti e a manomissioni. La tendenza, qui, è di sfruttare e riapplicare alla logistica, sensori impiegati e progettati per altri contesti economici, rendendo il costo di questi strumenti irrisorio e minimo. Nonostante queste tecnologie di track and trace siano presenti sul mercato da una decina di anni non è stato possibile riscontrare un uso su larga scala. Il motivo è riconducibile al fatto che le informazioni potevano essere manomesse attraverso una facile pirateria informatica. A soluzione di questa preoccupazione, negli ultimi anni, va diffondendosi la blockchain: la condivisionedi dati su un database compartecipato difficilmente attaccabile da terzi. Attraverso questo sistema, ad esempio, è possibile risolvere qualsiasi complicazione inerente ai contratti bonus-malus. Congiungendo sensori collegati alla rete con la blockchain, sarà possibile attivare i contratti tra le parti automaticamente sulla base di dati registrati, veritieri, affidabili e sicuri. Un caso concreto in cui la blockchain ha aiutato a rendere più trasparente e rapida la catena di fornitura è quello di Walmart. Il colosso americano ha registrato, infatti, una riduzione del tempo necessario per tracciare e verificare tutte le condizioni di qualità del cibo, da un negozio all’altro. L’applicazione crescente di questi dispositivi sposta l’attenzione su come organizzare le operazioni di monitoraggio e controllo, al fine di sfruttare al meglio le enormi quantità di dati prodotti. A questo proposito, corrono in aiuto l’uso e lo sviluppo di particolari “strumenti di controllo” che permettono la raccolta e l’organizzazione dei dati in cloud, per scopi di monitoraggio e automazione dell’intera supply chain. L’integrazione del cloud con tutte le tecnologie finalizzate alla tracciabilità, permetterà di sfruttare i dati raccolti per prevedere problemi, ottimizzare il processo decisionale e offrire livelli di trasparenza ineguagliabili. Connettendo la rete di partner, non sarà più necessaria un’integrazione esterna tra broker, fornitori, 3PL, corrieri marittimi e spedizionieri aerei. Tutti i sistemi possono comunicare tra loro nel cloud, consentendo comunicazioni e collaborazioni efficienti dal momento dell’ordine alla consegna finale, tra tutti i business partner coinvolti nel processo. Va da sé che le applicazioni all’interno della logistica sono numerose e spaziano da un semplice servizio di truck routing ad un più avanzato sistema di controllo e notifica dei movimenti relativamente ad una determinata area. Gli ambiti in cui si posso registrare maggiori vantaggi si collocano nella gestione dei magazzini e della propria flotta, ma anche, in ambito B2C, nella gestione dell’ultimo miglio. (5)
A costringere le imprese a ripensare al proprio network logistico in termini di rivalorizzazione, non sono stati soltanto i trend di mercato, ma anche le evoluzioni tecnologiche. Grazie ad esse, infatti, la logistica è passata dall’essere un centro di costo ad un fattore abilitante per la crescita aziendale, fino ad essere riconosciuta come elemento differenziante per l’intera supply chain.Per orientarsi all’interno del vasto panorama di soluzioni innovative, è possibile individuare alcune aree chiave che oggi rappresentano, al tempo stesso, una sfida ed un’opportunità di crescita, come confermato da uno studio Accenture sulle tecnologie che avranno il maggiore impatto sulla supply chain entro il 2025:
- piattaforme Uber- like;
- tecnologie IOT;
- artificial intelligence;
- machine learning.
Il mercato, a livello mondiale, sta osservando un numero sempre maggiore di aziende che cercano modi innovativi per affrontare i crescenti costi della logistica. In quest’ottica, la possibilità di avere prezzi competitivi visibili in tempo reale, assoluta trasparenza del mercato, una tecnologia emergente che, in un modo senza precedenti, collega domanda e offerta nel mercato della logistica, offre un livello di efficienza e dei benefici troppo grandi per essere ignorati. La prima grande ragione per cui si è sentita la necessità di costruire piattaforme sul modello di Uber risiede nell’esigenza di sviluppare soluzioni per viaggi a vuoto. Secondo uno studio condotto dalla principale start-up di questo contesto, Chronotruck, un camion su quattro, in Europa, viaggia privo di merci. Chronotruck, in relazione a questa osservazione, mira a diventare leader europeo nella riduzione dei “viaggi vuoti”. L’Idea è molto semplice: se un’azienda vuole inviare un prodotto a un costo inferiore rispetto a un trasportatore tradizionale, non deve fare altro che entrare nel sito e trovare un driver, che abbia programmato un viaggio su una rotta vicina a quella di cui l’azienda ha bisogno. Questo nuovo modello di business è parte integrante di un trend che sta investendo tutti i principali settori economici: il modello della Sharing Economy. L’elemento essenziale, in questo trend, è che attraverso piattaforme logistiche costruite sul modello di Uber, il valore si sposta dagli asset tipici di un’azienda logistica (un network, veicoli, dipendenti esperti e specializzati) alle piattaforme. Secondo questa impronta, ad esempio, un qualsiasi driver iscritto alla rete di crowdsourcing può decidere di completare uno specifico ordine di consegna, garantendo flessibilità, scalabilità, trasparenza, velocità di processo e la riduzione di ingenti costi fissi. Non bisogna, infine, dimenticare che queste piattaforme offrono un alto livello di digitalizzazione del servizio, facendo pieno uso dei più moderni strumenti di telematica consentendo di geo-localizzare, monitorare e tracciare i camion, i cui driver hanno attivato l’opzione di condivisione. Il servizio offerto da questi tipi di piattaforma, comunque, non andranno a sostituire completamente gli accordi logistici contrattuali tipici, bensì forniranno un’integrazione e un completamento ad essi. (4)
TECNOLOGIE IOT: TRACCIABILITÀ & CLOUD
Una delle maggiori sfide nel settore della logistica e dei trasporti è la protezione dei carichi e dei beni; lo spostamento delle merci impone, infatti, l’obbligo di un alto livello di trasparenza e di maggiore attenzione verso una consegna puntuale. La soluzione, per ridurre al minimo rischi e contenziosi derivanti dalla mancata trasmissione di dati relativi al trasporto, è un ciclo di transazioni digitalizzato mediante l’uso di tecnologie IoT e certificato dall’impiego della Blockchain, che permettono di ottenere maggiore visibilità e accesso al flusso di informazioni con maggiore affidabilità, velocità e sicurezza. In primo luogo, digitalizzando questo processo attraverso tecnologie IoT, è possibile registrare un vasto numero di informazioni inerenti alle variazioni di temperatura, di umidità, di pressione, di altitudine, ma anche info rispetto a movimenti, a urti e a manomissioni. La tendenza, qui, è di sfruttare e riapplicare alla logistica, sensori impiegati e progettati per altri contesti economici, rendendo il costo di questi strumenti irrisorio e minimo. Nonostante queste tecnologie di track and trace siano presenti sul mercato da una decina di anni non è stato possibile riscontrare un uso su larga scala. Il motivo è riconducibile al fatto che le informazioni potevano essere manomesse attraverso una facile pirateria informatica. A soluzione di questa preoccupazione, negli ultimi anni, va diffondendosi la blockchain: la condivisionedi dati su un database compartecipato difficilmente attaccabile da terzi. Attraverso questo sistema, ad esempio, è possibile risolvere qualsiasi complicazione inerente ai contratti bonus-malus. Congiungendo sensori collegati alla rete con la blockchain, sarà possibile attivare i contratti tra le parti automaticamente sulla base di dati registrati, veritieri, affidabili e sicuri. Un caso concreto in cui la blockchain ha aiutato a rendere più trasparente e rapida la catena di fornitura è quello di Walmart. Il colosso americano ha registrato, infatti, una riduzione del tempo necessario per tracciare e verificare tutte le condizioni di qualità del cibo, da un negozio all’altro. L’applicazione crescente di questi dispositivi sposta l’attenzione su come organizzare le operazioni di monitoraggio e controllo, al fine di sfruttare al meglio le enormi quantità di dati prodotti. A questo proposito, corrono in aiuto l’uso e lo sviluppo di particolari “strumenti di controllo” che permettono la raccolta e l’organizzazione dei dati in cloud, per scopi di monitoraggio e automazione dell’intera supply chain. L’integrazione del cloud con tutte le tecnologie finalizzate alla tracciabilità, permetterà di sfruttare i dati raccolti per prevedere problemi, ottimizzare il processo decisionale e offrire livelli di trasparenza ineguagliabili. Connettendo la rete di partner, non sarà più necessaria un’integrazione esterna tra broker, fornitori, 3PL, corrieri marittimi e spedizionieri aerei. Tutti i sistemi possono comunicare tra loro nel cloud, consentendo comunicazioni e collaborazioni efficienti dal momento dell’ordine alla consegna finale, tra tutti i business partner coinvolti nel processo. Va da sé che le applicazioni all’interno della logistica sono numerose e spaziano da un semplice servizio di truck routing ad un più avanzato sistema di controllo e notifica dei movimenti relativamente ad una determinata area. Gli ambiti in cui si posso registrare maggiori vantaggi si collocano nella gestione dei magazzini e della propria flotta, ma anche, in ambito B2C, nella gestione dell’ultimo miglio. (5)

ARTIFICIAL INTELLIGENCE: DAI ROBOT AI PROCESSI COGNITIVI
Come già sottolineato, l’ascesa dell’e-commerce sta sostituendo la tradizionale strategia di distribuzione push con una strategia pull guidata dai consumatori. La soluzione alla richiesta di operare in modo più rapido ed efficiente nella gestione dei piccoli ordini può essere supportata dalla robotica e dalle tecnologie di automazione. Questo processo di automazione può essere scomposto su quattro livelli principali, basati su un crescente grado di impatto ed effort:
MACHINE LEARNING: ANALISI PREDITTIVE E DECISIONI STRATEGICHE
Il panorama logistico è stato particolarmente veloce nell’adozione e nell’implementazione dei big data. Oggi, l’utilizzo di essi non silimita alla raccolta di informazioni in tempo reale, che annuncino eventi in corso di realizzazione, ma ci si aspetta un’applicazione più intelligente per due fondamentali scopi:
THE COLLABORATIVE ECOSYSTEM
I trend di mercato e digitali appena descritti, evidenziano come nel futuro più prossimo le imprese dovranno mantenere il focus sulla comprensione dei desideri del consumatore se vorranno continuare a crescere e ad essere competitivi. La necessità di offrire un servizio altamente personalizzato costringe le aziende a ripensare ai propri sistemi logistici, con conseguenti difficoltà di costi e tempi nella gestione della trasformazione, legati alla ricerca interna di ottimizzazione e moltiplicazione dei servizi offerti.Questo riporta al centro la necessità ed opportunità di connettersi all’interno di una rete collaborativa di più attori, ovvero un ecosistema di asset e competenze condivise, tali da garantire una maggiore flessibilità e tempestività. Da un’indagine di Accenture Strategy condotta su un gruppo di executive della supply chain, emerge che il 79% degli intervistati sia d’accordo nel ritenere che la collaborazione aiuterà a rendere le supply chain ed il sistema logistico più flessibile, mentre l’84% ritiene che al fine di soddisfare le richieste dei clienti, si tenderà sempre di più a fare affidamento ai sistemi di collaborazione. (8) In questo modo, gli ordini dei clienti saranno “deliverati” attraverso la combinazione di soluzioni del network che meglio soddisfano i requisiti del servizio al momento dell’esecuzione. La chiave di successo per essere maggiormente flessibili e tempestivi nel prendere le decisioni strategiche, nell’indirizzare l’efficientamento dei costi e nel far fronte alle richieste di miglioramento del livello di servizio, è rappresentata, dunque, dalla collaborazione tra aziende, dallo sharing di tecnologie, capabilities e risorse. Prende vita un nuovo servizio: il logistic collaboration ecosystem che assembla organizzazioni, risorse, competenze e tecnologie di più parti. Il logistic collaboration ecosystem lavora per configurare modelli logistici multipli, ma anche unici ed integrati, attingendo alle migliori soluzioni all’interno di un network. Invece della tradizionale modalità di creare valore, attraverso una struttura lineare e unidirezionale, l’ecosystem si prefigge lo scopo di creare valore pensando ad una rete di partnership e piattaforme. (9) È facile comprendere che un tale modello sia incentrato sul cliente e non sia asset centrico; gli asset esistono, ma costituiscono contemporaneamente un nodo della rete ed un abilitatore. L'unico modo per creare questo schema funzionale costituito dareti di partnership, è affidarsi a una terza parte, con capacità trasversali, in grado di gestire in modo proattivo e coerente un sistema integrato che incorpora ogni funzione/processo, risorsa, tecnologia. Le quarte parti logistiche (4PL) sono collaborative ecosystem con la capacità di assemblare e gestire le risorse di più operatori complementari, al fine di offrire modelli logistici anche molto complessi, ma particolarmente efficienti. Non risulta difficile comprendere i benefici concreti legati alla figura dell’orchestratore: la standardizzazione, la visibilità, la collaborazione e la presenza di un arbitro neutrale che può svolgere il compito speciale e privilegiato di facilitare la collaborazione. Maggiore è il grado di collaborazione, maggiore sarà la capacità di valore orchestrata. (10)
CONCLUSIONI
Per concludere, nel contesto attuale, i margini di miglioramento dell’industria logistica sono da ricercare nelle sinergie tra più attori, nella capacità di collaborare e condividere le informazioni, i dati. In quest’ottica, ogni elemento porta un valore aggiunto al prodotto che non è quantificabile solo con il valore intrinseco, ma anche con il fatto di avere un prodotto disponibile al cliente finale, nel momento in cui ne ha effettiva necessità. I benefici principali sono da ricercare nella drastica riduzione del time-to-market, nella possibilità di avere accesso a nuovi mercati attraverso l’impiego di infrastrutture condivise e nell’aumento delle modalità di risposta alla domanda, nell’agilità nella risposta ai cambiamenti; dunque, nell’incremento del livello di servizio. Le quarte parti logistiche, utilizzando le tecnologie intelligenti, assemblano risorse e tecnologie di più operatori complementari al fine di creare valore nella gestione end-to-end dei processi logistici.
NOTE
1. Supply Chain for a new age (Accenture, 2017).
2. World Economic Forum. Digital Transformation Initiative: In collaboration with Accenture (2016).
3. Fulfillment service in e-commerce logistics (LogFroum, 2017).
4. www.supplychain247.com, www.accenture-insights.nl, JDA.Future Series www. chronotruck.com
5. Logistic Trend Radar - DHL 2016, World Economic Forum White Paper. Digital Transformation of Industries: In collaboration with Accenture - Logistic Industry.
6. Artificial Intelligence for Retail - Stage 0 Dec, Logistic Collaboration Network, research – Accenture (2018).
7. Forbes: How Big Data and Analytics are transforming supply chain.
8. Future Supply Chain, research – Accenture (2017).
9. Logistic Collaboration Network, research – Accenture (2018).
10. 5PL Supply Chain 2018 – Accenture.
Come già sottolineato, l’ascesa dell’e-commerce sta sostituendo la tradizionale strategia di distribuzione push con una strategia pull guidata dai consumatori. La soluzione alla richiesta di operare in modo più rapido ed efficiente nella gestione dei piccoli ordini può essere supportata dalla robotica e dalle tecnologie di automazione. Questo processo di automazione può essere scomposto su quattro livelli principali, basati su un crescente grado di impatto ed effort:
- Processo di automatizzazione robotica (RPA).
- Assistenza virtuale e digitale.
- Intelligenza artificiale.
- Machine learning.
MACHINE LEARNING: ANALISI PREDITTIVE E DECISIONI STRATEGICHE
Il panorama logistico è stato particolarmente veloce nell’adozione e nell’implementazione dei big data. Oggi, l’utilizzo di essi non silimita alla raccolta di informazioni in tempo reale, che annuncino eventi in corso di realizzazione, ma ci si aspetta un’applicazione più intelligente per due fondamentali scopi:
- Aiutare il processo decisionale, in maniera informata e in real-time.
- Prevedere possibili incidenti futuri e situazioni di rallentamento del processo operativo, sulla base di estrapolazioni di dati esistenti e tendenze attuali.
THE COLLABORATIVE ECOSYSTEM
I trend di mercato e digitali appena descritti, evidenziano come nel futuro più prossimo le imprese dovranno mantenere il focus sulla comprensione dei desideri del consumatore se vorranno continuare a crescere e ad essere competitivi. La necessità di offrire un servizio altamente personalizzato costringe le aziende a ripensare ai propri sistemi logistici, con conseguenti difficoltà di costi e tempi nella gestione della trasformazione, legati alla ricerca interna di ottimizzazione e moltiplicazione dei servizi offerti.Questo riporta al centro la necessità ed opportunità di connettersi all’interno di una rete collaborativa di più attori, ovvero un ecosistema di asset e competenze condivise, tali da garantire una maggiore flessibilità e tempestività. Da un’indagine di Accenture Strategy condotta su un gruppo di executive della supply chain, emerge che il 79% degli intervistati sia d’accordo nel ritenere che la collaborazione aiuterà a rendere le supply chain ed il sistema logistico più flessibile, mentre l’84% ritiene che al fine di soddisfare le richieste dei clienti, si tenderà sempre di più a fare affidamento ai sistemi di collaborazione. (8) In questo modo, gli ordini dei clienti saranno “deliverati” attraverso la combinazione di soluzioni del network che meglio soddisfano i requisiti del servizio al momento dell’esecuzione. La chiave di successo per essere maggiormente flessibili e tempestivi nel prendere le decisioni strategiche, nell’indirizzare l’efficientamento dei costi e nel far fronte alle richieste di miglioramento del livello di servizio, è rappresentata, dunque, dalla collaborazione tra aziende, dallo sharing di tecnologie, capabilities e risorse. Prende vita un nuovo servizio: il logistic collaboration ecosystem che assembla organizzazioni, risorse, competenze e tecnologie di più parti. Il logistic collaboration ecosystem lavora per configurare modelli logistici multipli, ma anche unici ed integrati, attingendo alle migliori soluzioni all’interno di un network. Invece della tradizionale modalità di creare valore, attraverso una struttura lineare e unidirezionale, l’ecosystem si prefigge lo scopo di creare valore pensando ad una rete di partnership e piattaforme. (9) È facile comprendere che un tale modello sia incentrato sul cliente e non sia asset centrico; gli asset esistono, ma costituiscono contemporaneamente un nodo della rete ed un abilitatore. L'unico modo per creare questo schema funzionale costituito dareti di partnership, è affidarsi a una terza parte, con capacità trasversali, in grado di gestire in modo proattivo e coerente un sistema integrato che incorpora ogni funzione/processo, risorsa, tecnologia. Le quarte parti logistiche (4PL) sono collaborative ecosystem con la capacità di assemblare e gestire le risorse di più operatori complementari, al fine di offrire modelli logistici anche molto complessi, ma particolarmente efficienti. Non risulta difficile comprendere i benefici concreti legati alla figura dell’orchestratore: la standardizzazione, la visibilità, la collaborazione e la presenza di un arbitro neutrale che può svolgere il compito speciale e privilegiato di facilitare la collaborazione. Maggiore è il grado di collaborazione, maggiore sarà la capacità di valore orchestrata. (10)
CONCLUSIONI
Per concludere, nel contesto attuale, i margini di miglioramento dell’industria logistica sono da ricercare nelle sinergie tra più attori, nella capacità di collaborare e condividere le informazioni, i dati. In quest’ottica, ogni elemento porta un valore aggiunto al prodotto che non è quantificabile solo con il valore intrinseco, ma anche con il fatto di avere un prodotto disponibile al cliente finale, nel momento in cui ne ha effettiva necessità. I benefici principali sono da ricercare nella drastica riduzione del time-to-market, nella possibilità di avere accesso a nuovi mercati attraverso l’impiego di infrastrutture condivise e nell’aumento delle modalità di risposta alla domanda, nell’agilità nella risposta ai cambiamenti; dunque, nell’incremento del livello di servizio. Le quarte parti logistiche, utilizzando le tecnologie intelligenti, assemblano risorse e tecnologie di più operatori complementari al fine di creare valore nella gestione end-to-end dei processi logistici.
NOTE
1. Supply Chain for a new age (Accenture, 2017).
2. World Economic Forum. Digital Transformation Initiative: In collaboration with Accenture (2016).
3. Fulfillment service in e-commerce logistics (LogFroum, 2017).
4. www.supplychain247.com, www.accenture-insights.nl, JDA.Future Series www. chronotruck.com
5. Logistic Trend Radar - DHL 2016, World Economic Forum White Paper. Digital Transformation of Industries: In collaboration with Accenture - Logistic Industry.
6. Artificial Intelligence for Retail - Stage 0 Dec, Logistic Collaboration Network, research – Accenture (2018).
7. Forbes: How Big Data and Analytics are transforming supply chain.
8. Future Supply Chain, research – Accenture (2017).
9. Logistic Collaboration Network, research – Accenture (2018).
10. 5PL Supply Chain 2018 – Accenture.