17-03-2023
Ottimo riscontro in termini di presenze online quello registrato dalla seconda edizione del webinar Manufacturing 4.0, organizzato da Logistica Management e Chimica Magazine in collaborazione con i partner Fec Italia, Infor, Solunio, Studio Taddei e We and Tech.
Le presentazioni dell’evento nonché tutte le informazioni sui relatori sono disponibili qui.
Il video integrale del webinar è disponibile previa compilazione del form che troverete alla fine di questo articolo.
Le sfide che devono affrontare le aziende che operano nell’industria manifatturiera richiedono miglioramenti incessanti in fatto di efficienza operativa, armonizzazione dei processi su scala globale e capacità di soddisfare standard internazionali sempre più elevati. Per conseguire questi obiettivi e portare un reale miglioramento in azienda è necessario introdurre soluzioni digitali innovative e sistemi automatizzati avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere. «La digitalizzazione è un qualcosa in cui l’azienda deve credere, rivedendo però i propri processi. Bisogna infatti prima mettere in ordine, standardizzare e poi affidarsi a nuove tecnologie. - afferma in apertura il chairman Andrea Payaro, Adjunct Professor Digital Transformation -Inoltre, la manutenzione non è destinata solo alle macchine, ma anche ai dati. Il dato deve essere sempre fresco per potere soddisfare la domanda del mercato in cui operiamo».
Le presentazioni dell’evento nonché tutte le informazioni sui relatori sono disponibili qui.
Il video integrale del webinar è disponibile previa compilazione del form che troverete alla fine di questo articolo.
Le sfide che devono affrontare le aziende che operano nell’industria manifatturiera richiedono miglioramenti incessanti in fatto di efficienza operativa, armonizzazione dei processi su scala globale e capacità di soddisfare standard internazionali sempre più elevati. Per conseguire questi obiettivi e portare un reale miglioramento in azienda è necessario introdurre soluzioni digitali innovative e sistemi automatizzati avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere. «La digitalizzazione è un qualcosa in cui l’azienda deve credere, rivedendo però i propri processi. Bisogna infatti prima mettere in ordine, standardizzare e poi affidarsi a nuove tecnologie. - afferma in apertura il chairman Andrea Payaro, Adjunct Professor Digital Transformation -Inoltre, la manutenzione non è destinata solo alle macchine, ma anche ai dati. Il dato deve essere sempre fresco per potere soddisfare la domanda del mercato in cui operiamo».
Diventare una smart manufacturing
La gestione della pianificazione e della programmazione della produzione è il primo step per trasformare la propria realtà in una smart manufacturing, ma per farlo è necessario adottare un’architettura flessibile e scalabile che permette di essere più agili e in sintonia con le aspettative dei clienti. Come nel caso di Taylors of Harrogate, che grazie alla suite Infor MES è riuscita a passare da una gestione manuale della produzione ad una completamente digitale, rivoluzionando l’intera gestione della propria fabbrica.
«Il MES fornisce a Taylors of Harrogate la visibilità di tutti i dati di produzione a sistema, rendendoli fruibili al personale in tempo reale. - racconta Marco Anguillesi, Regional Marketing Leader di Infor per l’Italia - Nonostante si partisse da una gestione completamente manuale, con un’elevata percentuale di errore e inefficienze, l’implementazione del progetto è avvenuta in tempi record. Le prime due linee di produzione sono state coperte con Infor MES in 72 giorni effettivi, mentre le restanti 25 in 132 giorni, andando a coprire in questo lasso di tempo tutte le fasi del progetto, dal roll out al training».
Le funzionalità fornite al cliente attraverso un’unica suite enterprise che opera in cloud includono, tra le altre, la pianificazione, il monitoraggio degli ordini di produzione e dei tempi di inattività, i controlli qualità in linea e fuori linea, nonché la tracciabilità completa di lavorati e semilavorati. Infor MES ha caratteristiche molto versatili, ma consente anche la personalizzazione laddove i processi dei clienti lo richiedano. Inoltre, è modulare e si può iniziare con un singolo modulo per affrontare qualsiasi aspetto della produzione e poi aggiungere facilmente altri moduli. «Il caso Tayolor of Harrogate è esemplare da questo punto di vista, perché il cliente era partito con la necessità di digitalizzare la produzione, scoprendo poi che con la stessa soluzione potevano ottenere una maggiore visibilità anche su altre attività quali ad esempio la logistica o la manutenzione» sottolinea Anguillesi.
La gestione della pianificazione e della programmazione della produzione è il primo step per trasformare la propria realtà in una smart manufacturing, ma per farlo è necessario adottare un’architettura flessibile e scalabile che permette di essere più agili e in sintonia con le aspettative dei clienti. Come nel caso di Taylors of Harrogate, che grazie alla suite Infor MES è riuscita a passare da una gestione manuale della produzione ad una completamente digitale, rivoluzionando l’intera gestione della propria fabbrica.
«Il MES fornisce a Taylors of Harrogate la visibilità di tutti i dati di produzione a sistema, rendendoli fruibili al personale in tempo reale. - racconta Marco Anguillesi, Regional Marketing Leader di Infor per l’Italia - Nonostante si partisse da una gestione completamente manuale, con un’elevata percentuale di errore e inefficienze, l’implementazione del progetto è avvenuta in tempi record. Le prime due linee di produzione sono state coperte con Infor MES in 72 giorni effettivi, mentre le restanti 25 in 132 giorni, andando a coprire in questo lasso di tempo tutte le fasi del progetto, dal roll out al training».
Le funzionalità fornite al cliente attraverso un’unica suite enterprise che opera in cloud includono, tra le altre, la pianificazione, il monitoraggio degli ordini di produzione e dei tempi di inattività, i controlli qualità in linea e fuori linea, nonché la tracciabilità completa di lavorati e semilavorati. Infor MES ha caratteristiche molto versatili, ma consente anche la personalizzazione laddove i processi dei clienti lo richiedano. Inoltre, è modulare e si può iniziare con un singolo modulo per affrontare qualsiasi aspetto della produzione e poi aggiungere facilmente altri moduli. «Il caso Tayolor of Harrogate è esemplare da questo punto di vista, perché il cliente era partito con la necessità di digitalizzare la produzione, scoprendo poi che con la stessa soluzione potevano ottenere una maggiore visibilità anche su altre attività quali ad esempio la logistica o la manutenzione» sottolinea Anguillesi.
Tutti i dati a colpo d'occhio
Ottimizzare i processi produttivi con il Digital Shop Floor Management, grazie ad un'unica piattaforma digitale che permette di ottenere una maggiore efficienza nella produzione nell’intralogistica. Questa la mission di Solunio, software house di Brunico (BZ) che da oltre dieci anni è al fianco delle aziende manifatturiere che intendono digitalizzare i loro processi, tanto produttivi quanto logistici, in un’ottica di collaborazione e di ottimizzazione.
«Connettendoci a qualunque tipo di sistema presente in azienda (MES, ERP, SAP, Qlik, ecc.), - Stefano Sajetti, responsabile Italia Solunio - siamo in grado di lavorare sui dati in tempo reale e su diversi livelli: in un primo livello, raggruppiamo i dati all’interno del software, i quali, scelti in totale libertà dall’utente, vengono mappati e visualizzati, nella fase successiva, ai vari operatori tramite dashboard altamente flessibili e customizzabili».
Ottimizzare i processi produttivi con il Digital Shop Floor Management, grazie ad un'unica piattaforma digitale che permette di ottenere una maggiore efficienza nella produzione nell’intralogistica. Questa la mission di Solunio, software house di Brunico (BZ) che da oltre dieci anni è al fianco delle aziende manifatturiere che intendono digitalizzare i loro processi, tanto produttivi quanto logistici, in un’ottica di collaborazione e di ottimizzazione.
«Connettendoci a qualunque tipo di sistema presente in azienda (MES, ERP, SAP, Qlik, ecc.), - Stefano Sajetti, responsabile Italia Solunio - siamo in grado di lavorare sui dati in tempo reale e su diversi livelli: in un primo livello, raggruppiamo i dati all’interno del software, i quali, scelti in totale libertà dall’utente, vengono mappati e visualizzati, nella fase successiva, ai vari operatori tramite dashboard altamente flessibili e customizzabili».
Esistono sistemi hardware specifici per le applicazioni 4.0?
Certo che sì, come racconta Matteo Maranini, direttore vendite FEC Italia: «Per noi di FEC Italia questa è un’occasione importante per poter trasferire il nostro know-how verso l’utenza finale, con la quale il più delle volte non abbiamo diretto contatto. Ci occupiamo di hardware per la fabbrica, un argomento a cui spesso, erroneamente, non si presta la dovuta attenzione quando si decide di innovare. Un progetto di infrastruttura software performante ha bisogno delle macchine giuste, solide ed affidabili, progettate per ambienti particolari con un ciclo di vita esteso». I dispositivi hardware sono dunque un tassello fondamentale per abilitare l’interconnessione delle soluzioni presenti all’interno di una fabbrica che intende evolvere verso la digital manufacturing.
«Ciò significa – precisa Maranini - che tali soluzioni possono operare h24, grazie ad una ingegnerizzazione specifica e alla loro resistenza ad agenti esterni. Ad esempio, i nostri PC touch all in one sono realizzati con elettronica retro pannello, oltre ad essere concepiti con tecnologia fanless (senza ventole sui processori) e diskless per evitare di avere incorporate parti in movimento più soggette ad usura. Inoltre, sono dotati di protezioni IP che li rendono resistenti al contatto con liquidi e polveri. Infine, lo standard VESA di cui sono dotati garantisce il massimo della flessibilità in base al tipo di applicazione richiesta, poiché permette di posizionare il PC sul tavolo usufruendo di una base di appoggio, o di attaccarlo al muro attraverso delle staffe, o da qualunque altra parte attraverso un semplice braccio».
Certo che sì, come racconta Matteo Maranini, direttore vendite FEC Italia: «Per noi di FEC Italia questa è un’occasione importante per poter trasferire il nostro know-how verso l’utenza finale, con la quale il più delle volte non abbiamo diretto contatto. Ci occupiamo di hardware per la fabbrica, un argomento a cui spesso, erroneamente, non si presta la dovuta attenzione quando si decide di innovare. Un progetto di infrastruttura software performante ha bisogno delle macchine giuste, solide ed affidabili, progettate per ambienti particolari con un ciclo di vita esteso». I dispositivi hardware sono dunque un tassello fondamentale per abilitare l’interconnessione delle soluzioni presenti all’interno di una fabbrica che intende evolvere verso la digital manufacturing.
«Ciò significa – precisa Maranini - che tali soluzioni possono operare h24, grazie ad una ingegnerizzazione specifica e alla loro resistenza ad agenti esterni. Ad esempio, i nostri PC touch all in one sono realizzati con elettronica retro pannello, oltre ad essere concepiti con tecnologia fanless (senza ventole sui processori) e diskless per evitare di avere incorporate parti in movimento più soggette ad usura. Inoltre, sono dotati di protezioni IP che li rendono resistenti al contatto con liquidi e polveri. Infine, lo standard VESA di cui sono dotati garantisce il massimo della flessibilità in base al tipo di applicazione richiesta, poiché permette di posizionare il PC sul tavolo usufruendo di una base di appoggio, o di attaccarlo al muro attraverso delle staffe, o da qualunque altra parte attraverso un semplice braccio».
Incentivi per la Transizione 4.0
Nell’ultima parte dell’evento, Alberto Taddei, titolare Studio Taddei, e Giuseppe Luca Moliterni, amministratore unico We and Tech, si soffermano sulle agevolazioni legate al Piano Transizione 4.0 che, nonostante abbiano subito una netta diminuzione, restano ancora oggi di fondamentale importanza per le imprese che guardano alle opportunità dello smart manufacturing. «Stiamo attraversando un'epoca di cambiamento radicale – afferma Alberto Taddei – in cui la digitalizzazione dei processi ha sempre più rilevanza, anche per le aziende medio piccole. È importante soprattutto per loro non perdere quest’occasione, che permette di pianificare degli investimenti a cui, in assenza di questi incentivi anche se dimezzati, non avrebbero avuto facilmente accesso».
Il Piano Industria 4.0 nelle sue varie accezioni, sottolinea sempre Taddei, così come è stato concepito dal 2017 in poi, ha dimostrato di essere un importante volano per lo sviluppo delle imprese. «Dall'altro lato però - conclude Luca Moliterni - la discontinuità nell’erogazione degli incentivi, visto che si è passati da un ammortamento ad un credito d'imposta più volte riformulato nelle modalità di fruizione, ha disegnato uno scenario incerto per le aziende, che hanno riscontrato delle difficoltà nello scegliere se e quando investire, difficoltà dovute proprio a questi continui cambiamenti nella manovra. Non dimentichiamo che si tratta di investire in macchinari e soluzioni di un certo valore».
Per rivedere il webinar, compilare il form sottostante. Riceverete una mail con il link al video.
Nell’ultima parte dell’evento, Alberto Taddei, titolare Studio Taddei, e Giuseppe Luca Moliterni, amministratore unico We and Tech, si soffermano sulle agevolazioni legate al Piano Transizione 4.0 che, nonostante abbiano subito una netta diminuzione, restano ancora oggi di fondamentale importanza per le imprese che guardano alle opportunità dello smart manufacturing. «Stiamo attraversando un'epoca di cambiamento radicale – afferma Alberto Taddei – in cui la digitalizzazione dei processi ha sempre più rilevanza, anche per le aziende medio piccole. È importante soprattutto per loro non perdere quest’occasione, che permette di pianificare degli investimenti a cui, in assenza di questi incentivi anche se dimezzati, non avrebbero avuto facilmente accesso».
Il Piano Industria 4.0 nelle sue varie accezioni, sottolinea sempre Taddei, così come è stato concepito dal 2017 in poi, ha dimostrato di essere un importante volano per lo sviluppo delle imprese. «Dall'altro lato però - conclude Luca Moliterni - la discontinuità nell’erogazione degli incentivi, visto che si è passati da un ammortamento ad un credito d'imposta più volte riformulato nelle modalità di fruizione, ha disegnato uno scenario incerto per le aziende, che hanno riscontrato delle difficoltà nello scegliere se e quando investire, difficoltà dovute proprio a questi continui cambiamenti nella manovra. Non dimentichiamo che si tratta di investire in macchinari e soluzioni di un certo valore».
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