19-06-2023
Tanta innovazione al servizio della logistica per la food supply chain è stata servita nel corso del webinar “L’evoluzione della supply chain alimentare”, organizzato da Logistica Management in collaborazione con i partner Infor, Manhattan Associates, PTV Logistics, Raja e TGW Logistics Group, che hanno arricchito l’agenda con le loro soluzioni ed anche interessanti testimonianze da parte dei loro principali clienti.
Le presentazioni sono disponibili sul sito dell'evento, nella sezione Agenda, al seguente link (cliccare sulle frecce verdi in corrispondenza degli interventi in agenda).
Per rivedere il video, compilare il form alla fine di quest'articolo.
Ad aprire i lavori con le sue imperdibili riflessioni è stato il chairman Andrea Payaro, Adjunct Professor Digital Transformation, che ha sottolineato come il controllo in tempo reale, sicurezza, sostenibilità, velocità e qualità siano i requisiti di base per vincere le nuove sfide della supply chain alimentare. In particolare, il controllo della supply chain può essere realizzato attraverso una corretta tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti attraverso l’adozione di svariate tecnologie a seconda della complessità dell’infrastruttura logistica, dall’IoT alla RFID, dai Datalogger ai Barcode, fino alla Blockchain.
Inoltre, nel food è fondamentale garantire la sicurezza degli alimenti: dall’inizio dell’anno ci sono stati circa 200 richiami di prodotti ritirati dal mercato perché risultati novici per il consumatore. In questi casi, l’azienda è costretta a correre ai ripari, intervenendo per cercare di limitare i danni, a costi spesso elevati. Se invece garantiamo un corretto monitoraggio già a monte della filiera, ecco che siamo in grado di elevare gli standard di sicurezza e ridurre i rischi. Alla sfida della sostenibilità si aggiunge poi quella della velocità di consegna, fondamentale per garantire al prodotto la più alta probabilità di vendita per il massimo tempo possibile.
Le presentazioni sono disponibili sul sito dell'evento, nella sezione Agenda, al seguente link (cliccare sulle frecce verdi in corrispondenza degli interventi in agenda).
Per rivedere il video, compilare il form alla fine di quest'articolo.
Ad aprire i lavori con le sue imperdibili riflessioni è stato il chairman Andrea Payaro, Adjunct Professor Digital Transformation, che ha sottolineato come il controllo in tempo reale, sicurezza, sostenibilità, velocità e qualità siano i requisiti di base per vincere le nuove sfide della supply chain alimentare. In particolare, il controllo della supply chain può essere realizzato attraverso una corretta tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti attraverso l’adozione di svariate tecnologie a seconda della complessità dell’infrastruttura logistica, dall’IoT alla RFID, dai Datalogger ai Barcode, fino alla Blockchain.
Inoltre, nel food è fondamentale garantire la sicurezza degli alimenti: dall’inizio dell’anno ci sono stati circa 200 richiami di prodotti ritirati dal mercato perché risultati novici per il consumatore. In questi casi, l’azienda è costretta a correre ai ripari, intervenendo per cercare di limitare i danni, a costi spesso elevati. Se invece garantiamo un corretto monitoraggio già a monte della filiera, ecco che siamo in grado di elevare gli standard di sicurezza e ridurre i rischi. Alla sfida della sostenibilità si aggiunge poi quella della velocità di consegna, fondamentale per garantire al prodotto la più alta probabilità di vendita per il massimo tempo possibile.
Supply chain unifica, reattiva e allineata
Valerio Spalice, Pre-Sales - Supply Chain, Inventory and Omnichannel Solution di Manhattan Associates svela invece la chiave per affrontare con successo le incertezze del mercato alimentare, innanzitutto partendo dalle nuove abitudini dei consumatori, che passano sicuramente meno tempo in negozio, preferendo insegne più piccole e fornitori locali, mentre l’eCommerce continua la sua espansione anche se ad un ritmo meno elevato rispetto a qualche anno fa. Per questo, i consumatori sono alla ricerca di un’esperienza ibrida. Secondo il report Mckensey 2022, l’86% dei consumatori prevede di andare al supermercato 2 o meno volte a settimana. Pertanto, l'asticella per offrire prodotti, valore, esperienza e servizio eccezionali sarà più alta per giustificare un viaggio aggiuntivo. Manhattan Active Supply Chain Omni si occupa della pianificazione ed esecuzione della supply chain unificata attraverso inventario, distribuzione, manodopera, automazione e trasporto, eliminando gli ingombri. La soluzione è progettata tramite microservizi per agilità e prestazioni cloud-first, ottimizzata attraverso la data science per un'efficienza incentrata sui risultati ed infine allineata attraverso le scienze comportamentali per esperienze human-first.
Spalice ha poi portato due testimonianze dal mondo food GDO: «La prima quella di Co-op UK, il più grande rivenditore conosciuto nel Regno Unito (con 3.000 negozi), che aveva bisogno di semplificare il suo processo di distribuzione per migliorare la disponibilità a scaffale. È stata raggiunta una rete di distribuzione unificata con un processo di consegna semplificato che serve ogni negozio con un unico camion multitemperatura. Inoltre, il primo nuovo centro di distribuzione supportato ha convertito la regione da peggio performante in termini di disponibilità sugli scaffali a una delle migliori. Grazie al nostro Manhattan Active Warehouse Management, Co-op ha migliorato la produttività del magazzino del 10%». Il secondo caso di studio è quello di Asda, catena britannica di supermercati, che ha scelto la stessa soluzione per ottimizzare le attività logistiche nel Regno Unito, grazie a delle soluzioni sufficientemente agili da rispondere alle mutevoli condizioni dei clienti e del mercato. Tale soluzione ha permesso al cliente di distribuire in modo più efficiente lo stock, evadere gli ordini online e gestire le risorse, consentendole di adattarsi alle fluttuazioni del mercato e fornire una scelta e un servizio più competitivi che in passato.
Il ruolo essenziale dell’imballaggio
Come proteggere e spedire il food in modo sostenibile attraverso le novità in materia di packaging è invece l’argomento principe dell’intervento di Alessandro Gandini, Area Manager System Specialist di RAJA Italia. «La sostenibilità è una priorità anche per il settore alimentare. Dobbiamo pertanto esplorare nuove soluzioni che ci permettano di ridurre l'impatto ambientale lungo l'intera catena di distribuzione. L’imballaggio svolge infatti un ruolo essenziale nella protezione degli alimenti e delle bevande garantendo che essi arrivino in condizioni ottimali ai consumatori finali - afferma Gandini, che prosegue - Le soluzioni tradizionali di imballaggio, come le scatole termiche in polistirolo e i classici accumulatori di freddo sono realizzati con materiali inquinanti e possono costituire un problema per l'ambiente. La transizione ecologica degli imballaggi per il food passa invece da soluzioni in carta certificate FSC o da materiali biodegradabili e compostabili che garantiscono la perfetta conservazione dei prodotti alla giusta temperatura. Se pensiamo al food ecommerce o al food delivery, è importante sapere anche che questi imballaggi garantiscono protezione e salvaguardia del prodotto, ma non sono da meno per quanto riguarda l’aspetto estetico e l’unboxing del cliente finale perché sono personalizzabili dal cliente, ad esempio con il proprio logo».
Valerio Spalice, Pre-Sales - Supply Chain, Inventory and Omnichannel Solution di Manhattan Associates svela invece la chiave per affrontare con successo le incertezze del mercato alimentare, innanzitutto partendo dalle nuove abitudini dei consumatori, che passano sicuramente meno tempo in negozio, preferendo insegne più piccole e fornitori locali, mentre l’eCommerce continua la sua espansione anche se ad un ritmo meno elevato rispetto a qualche anno fa. Per questo, i consumatori sono alla ricerca di un’esperienza ibrida. Secondo il report Mckensey 2022, l’86% dei consumatori prevede di andare al supermercato 2 o meno volte a settimana. Pertanto, l'asticella per offrire prodotti, valore, esperienza e servizio eccezionali sarà più alta per giustificare un viaggio aggiuntivo. Manhattan Active Supply Chain Omni si occupa della pianificazione ed esecuzione della supply chain unificata attraverso inventario, distribuzione, manodopera, automazione e trasporto, eliminando gli ingombri. La soluzione è progettata tramite microservizi per agilità e prestazioni cloud-first, ottimizzata attraverso la data science per un'efficienza incentrata sui risultati ed infine allineata attraverso le scienze comportamentali per esperienze human-first.
Spalice ha poi portato due testimonianze dal mondo food GDO: «La prima quella di Co-op UK, il più grande rivenditore conosciuto nel Regno Unito (con 3.000 negozi), che aveva bisogno di semplificare il suo processo di distribuzione per migliorare la disponibilità a scaffale. È stata raggiunta una rete di distribuzione unificata con un processo di consegna semplificato che serve ogni negozio con un unico camion multitemperatura. Inoltre, il primo nuovo centro di distribuzione supportato ha convertito la regione da peggio performante in termini di disponibilità sugli scaffali a una delle migliori. Grazie al nostro Manhattan Active Warehouse Management, Co-op ha migliorato la produttività del magazzino del 10%». Il secondo caso di studio è quello di Asda, catena britannica di supermercati, che ha scelto la stessa soluzione per ottimizzare le attività logistiche nel Regno Unito, grazie a delle soluzioni sufficientemente agili da rispondere alle mutevoli condizioni dei clienti e del mercato. Tale soluzione ha permesso al cliente di distribuire in modo più efficiente lo stock, evadere gli ordini online e gestire le risorse, consentendole di adattarsi alle fluttuazioni del mercato e fornire una scelta e un servizio più competitivi che in passato.
Il ruolo essenziale dell’imballaggio
Come proteggere e spedire il food in modo sostenibile attraverso le novità in materia di packaging è invece l’argomento principe dell’intervento di Alessandro Gandini, Area Manager System Specialist di RAJA Italia. «La sostenibilità è una priorità anche per il settore alimentare. Dobbiamo pertanto esplorare nuove soluzioni che ci permettano di ridurre l'impatto ambientale lungo l'intera catena di distribuzione. L’imballaggio svolge infatti un ruolo essenziale nella protezione degli alimenti e delle bevande garantendo che essi arrivino in condizioni ottimali ai consumatori finali - afferma Gandini, che prosegue - Le soluzioni tradizionali di imballaggio, come le scatole termiche in polistirolo e i classici accumulatori di freddo sono realizzati con materiali inquinanti e possono costituire un problema per l'ambiente. La transizione ecologica degli imballaggi per il food passa invece da soluzioni in carta certificate FSC o da materiali biodegradabili e compostabili che garantiscono la perfetta conservazione dei prodotti alla giusta temperatura. Se pensiamo al food ecommerce o al food delivery, è importante sapere anche che questi imballaggi garantiscono protezione e salvaguardia del prodotto, ma non sono da meno per quanto riguarda l’aspetto estetico e l’unboxing del cliente finale perché sono personalizzabili dal cliente, ad esempio con il proprio logo».
Gandini ha poi presentato alcune testimonianze sull’impiego della nuova generazione di packaging, partendo da Out of the Box Food, che ha scelto le soluzioni distribuite da Raja per la preparazione dei pasti con packaging personalizzati che garantiscono il corretto mantenimento della temperatura durante la spedizione. Grazie a questi imballi si crea un isolamento termico attraverso un pad in carta, all'interno del quale è presente il prodotto insieme a degli accumulatori di freddo, realizzati sempre in carta e contenenti un liquido refrigerante a base vegetale che può essere smaltito direttamente dal consumatore. Gandini ha accennato poi ad un pilot in corso sulla rilevazione della temperatura durante la spedizione attraverso dei data logger inseriti all'interno degli imballi contenenti prodotti termosensibili, ne parleremo nel dettaglio durante il webinar. Infine, per un noto produttore di cioccolato, Raja personalizzato dei siberini in carta che hanno permesso di aumentare il livello di servizio al cliente, curando la parte di unboxing che sappiamo essere ormai un elemento fondamentale della customer experience.
Le 5 sfide per la food supply chain
Nathalie Lopez, WMS Solution Manager di Infor, esordisce dicendo che il settore alimentare sta affrontando sfide uniche, riguardanti in primis i nuovi canali di distribuzione (online, offline, ibridi). I consumatori sono poi preoccupati per la sostenibilità e lo spreco alimentare e chiedono sempre più packaging ecologici e riciclabili, mentre le aziende suppliscono alla carenza di personale attraverso soluzioni di robotica e automazione, dovendo fare i conti anche con le nuove norme per la tracciabilità e la trasparenza della filiera. C’è dunque maggiore necessità di resilienza, velocità e agilità dei processi per riuscire a gestire tutti questi cambiamenti. «La varietà dei canali distributivi costringe le aziende ad una maggiore attenzione alla disponibilità dei prodotti, all'accuratezza degli ordini, alla consegna e alla sua tempestività. Servono dunque strategie multiple di allocazione, picking e rifornimento attraverso un’unica piattaforma customizzabile. - spiega Nathalie Lopez - La richiesta di maggiore sostenibilità obbliga inoltre a concentrarsi sulla prevenzione degli sprechi non solo alimentari ma anche logistici: dalla riduzione dei resi nei magazzini al pooling delle merci, dall’impiego di veicoli elettrici al riutilizzo e riciclo di contenitori e imballaggi».
Per le aziende diventa quindi essenziale focalizzarsi sull'utilizzo efficace delle risorse di magazzino, sull'automazione e le tecnologie emergenti (A.I., machine learning, deep learning), nonché sul track & track sempre più accurato attraverso soluzioni cloud multi tenant veloci e flessibili per ottenere visibilità in tempo reale dei prodotti e dei flussi logistici, con conseguente riduzione dei costi e miglioramento del servizio clienti. «Infor CloudSuite Food & Beverage è una piattaforma cloud di settore appositamente costruita e preconfigurata per il settore Food & Beverage per ottenere un vantaggio sostenibile nell'innovazione dei prodotti, nella supply chain e nella produzione» conclude Lopez.
Le 5 sfide per la food supply chain
Nathalie Lopez, WMS Solution Manager di Infor, esordisce dicendo che il settore alimentare sta affrontando sfide uniche, riguardanti in primis i nuovi canali di distribuzione (online, offline, ibridi). I consumatori sono poi preoccupati per la sostenibilità e lo spreco alimentare e chiedono sempre più packaging ecologici e riciclabili, mentre le aziende suppliscono alla carenza di personale attraverso soluzioni di robotica e automazione, dovendo fare i conti anche con le nuove norme per la tracciabilità e la trasparenza della filiera. C’è dunque maggiore necessità di resilienza, velocità e agilità dei processi per riuscire a gestire tutti questi cambiamenti. «La varietà dei canali distributivi costringe le aziende ad una maggiore attenzione alla disponibilità dei prodotti, all'accuratezza degli ordini, alla consegna e alla sua tempestività. Servono dunque strategie multiple di allocazione, picking e rifornimento attraverso un’unica piattaforma customizzabile. - spiega Nathalie Lopez - La richiesta di maggiore sostenibilità obbliga inoltre a concentrarsi sulla prevenzione degli sprechi non solo alimentari ma anche logistici: dalla riduzione dei resi nei magazzini al pooling delle merci, dall’impiego di veicoli elettrici al riutilizzo e riciclo di contenitori e imballaggi».
Per le aziende diventa quindi essenziale focalizzarsi sull'utilizzo efficace delle risorse di magazzino, sull'automazione e le tecnologie emergenti (A.I., machine learning, deep learning), nonché sul track & track sempre più accurato attraverso soluzioni cloud multi tenant veloci e flessibili per ottenere visibilità in tempo reale dei prodotti e dei flussi logistici, con conseguente riduzione dei costi e miglioramento del servizio clienti. «Infor CloudSuite Food & Beverage è una piattaforma cloud di settore appositamente costruita e preconfigurata per il settore Food & Beverage per ottenere un vantaggio sostenibile nell'innovazione dei prodotti, nella supply chain e nella produzione» conclude Lopez.
Automazione a -23 °C
La sfida dell’automazione per la catena del freddo è al centro del caso studio di Coop Svizzera introdotto da Andrea Pezzei, Business Development Manager di TGW Logistics Group. Coop Svizzera, che tramite un centro distributivo centralizzato distribuisce i prodotti surgelati sull’intero territorio nazionale, attività che prima veniva svolta da tre centri di distribuzione locali. TGW ha fornito tre grossi centri di distribuzione per l’ambiente secco, surgelato e per i prodotti da forno. Con la concentrazione a Schafisheim, vicino Zurigo, di più centri di smistamento ad elevato grado di automatizzazione, Coop Svizzera ha ottenuto una riduzione dell'impatto di CO2 superiore alle 10.000 tonnellate all'anno. Il cuore dell’impianto di Coop Svizzera è costituito dal centro di distribuzione per i prodotti surgelati completamente automatico.
«Il magazzino dedicato ai prodotti surgelati è interamente gestito in automatico dalla nostra soluzione Full Pick, che governa l'intero processo di handling dei prodotti surgelati a -23° C. - spiega Pezzei - Le attività interessate vanno dalla depallettizzazione della merce sotto zero, allo stoccaggio delle singole unità nel sistema shuttle, al prelievo, fino alla pallettizzazione completamente automatica con colli misti. Nel settore dei prodotti surgelati, il prelievo manuale è particolarmente faticoso per gli operatori a causa dell’esposizione prolungata alle basse temperature. Grazie al sistema di prelievo automatizzato si riduce quindi il carico sui collaboratori nell'ambiente di lavoro sotto zero e viene garantita una manipolazione rispettosa della merce deperibile rispettando tutti i parametri di sicurezza alimentare».
Guardando ai costi energetici, il magazzino con shuttle per prodotti surgelati assume una posizione di rilievo: «Attraverso l'impiego dell'automatizzazione e della robotica, Coop Svizzera ha ridotto il volume complessivo da refrigerare e di conseguenza dell’energia necessaria per garantire la temperatura controllata. In aggiunta a questo, con una corretta ottimizzazione delle zone di temperatura, ha oggi a disposizione un magazzino per prodotti surgelati ottimizzato in termini di investimento e di costi d'esercizio» conclude Pezzei.
La sfida dell’automazione per la catena del freddo è al centro del caso studio di Coop Svizzera introdotto da Andrea Pezzei, Business Development Manager di TGW Logistics Group. Coop Svizzera, che tramite un centro distributivo centralizzato distribuisce i prodotti surgelati sull’intero territorio nazionale, attività che prima veniva svolta da tre centri di distribuzione locali. TGW ha fornito tre grossi centri di distribuzione per l’ambiente secco, surgelato e per i prodotti da forno. Con la concentrazione a Schafisheim, vicino Zurigo, di più centri di smistamento ad elevato grado di automatizzazione, Coop Svizzera ha ottenuto una riduzione dell'impatto di CO2 superiore alle 10.000 tonnellate all'anno. Il cuore dell’impianto di Coop Svizzera è costituito dal centro di distribuzione per i prodotti surgelati completamente automatico.
«Il magazzino dedicato ai prodotti surgelati è interamente gestito in automatico dalla nostra soluzione Full Pick, che governa l'intero processo di handling dei prodotti surgelati a -23° C. - spiega Pezzei - Le attività interessate vanno dalla depallettizzazione della merce sotto zero, allo stoccaggio delle singole unità nel sistema shuttle, al prelievo, fino alla pallettizzazione completamente automatica con colli misti. Nel settore dei prodotti surgelati, il prelievo manuale è particolarmente faticoso per gli operatori a causa dell’esposizione prolungata alle basse temperature. Grazie al sistema di prelievo automatizzato si riduce quindi il carico sui collaboratori nell'ambiente di lavoro sotto zero e viene garantita una manipolazione rispettosa della merce deperibile rispettando tutti i parametri di sicurezza alimentare».
Guardando ai costi energetici, il magazzino con shuttle per prodotti surgelati assume una posizione di rilievo: «Attraverso l'impiego dell'automatizzazione e della robotica, Coop Svizzera ha ridotto il volume complessivo da refrigerare e di conseguenza dell’energia necessaria per garantire la temperatura controllata. In aggiunta a questo, con una corretta ottimizzazione delle zone di temperatura, ha oggi a disposizione un magazzino per prodotti surgelati ottimizzato in termini di investimento e di costi d'esercizio» conclude Pezzei.
Ottimizzazione evoluta dei trasporti
In chiusura, Francesco Lo Chiatto, Senior Sales Account Executive di PTV Logistics, ha parlato di come l'innovazione, il cloud e la sostenibilità stanno trasformando la gestione Real-Time nella logistica distributiva alimentare. Lo Chiatto ha presentato PTV Logistics SaaS Platform, «la nuova piattaforma cloud modulare in grado di gestire in real time e tracciare tutti processi della delivery. Alla base di tutti i nostri software ci sono mappe, dati e algoritmi. Infatti, raccogliamo e modifichiamo mappe altamente dettagliate e aggiornate e le combiniamo con informazioni socioeconomiche, velocità storiche e in tempo reale e limitazioni per veicoli specifici. Inoltre, per aiutare le aziende nell’affrontare le sfide della logistica distributiva, PTV Logistics collabora con le principali software house in Italia ein Europa che realizzano soluzioni TMS, FMS, WMS, CRM e Workforce Management», spiega Lo Chiatto.
A seguire, Andrea Ceccantini, direttore logistica del Gruppo Fileni, ha spiegato come la soluizone PTV Axilog abbia permesso di migliorare il monitoraggio in tempo reale della supply chain distributiva. «Fileni gestisce circa 3.000 consegne giornaliere tra distribuzione secondaria e primaria e si avvale per il 100% di trasporto su gomma fornito da 3PL. L’obiettivo primario con PTV Axilog è stato il monitoraggio di tutte le consegne in real time, arrivando ad ingaggiare fino al driver che effettua la consegna, attraverso un modulo di tracciabilità della consegna e proof on delivery che non intende controllare gli autisti ma bensì individuare gli sprechi di tempo per ottimizzare ulteriormente i lead time. Siamo partiti dagli allevamenti, dove abbiamo dei piani di prelievo giornalieri con arrivo fino al plant di produzione. Poi dal warehouse controlliamo da satellitare la consegna fino al primo scarico. Da qui ci interfacciamo con gli strumenti dei service provider o, se sprovvisti, ci interfacciamo con il nostro sistema per ottenere i dati sulla consegna» conclude Ceccantini.
Lo Chiatto ha poi ripreso la parola per parlare del caso Eurospin, che si è rivolta a loro per la pianificazione e ottimizzazione dei viaggi di circa 700 mezzi per 1.150 punti vendita, attraverso l’adozione di Route Optimiser e di PTV Axylog, ottenendo un controllo più accurato dei vettori, nonché una riduzione dei tempi di planning. Infine, il Gruppo DAC, operante nel canale Ho.Re.Ca., ha adottato PTV Route Optimiser per ridurre il lead time di pianificazione della flotta composta da 75 mezzi, ottenendo anche un’ottimizzazione dei viaggi che ha elevato il livello di servizio.
In chiusura, Francesco Lo Chiatto, Senior Sales Account Executive di PTV Logistics, ha parlato di come l'innovazione, il cloud e la sostenibilità stanno trasformando la gestione Real-Time nella logistica distributiva alimentare. Lo Chiatto ha presentato PTV Logistics SaaS Platform, «la nuova piattaforma cloud modulare in grado di gestire in real time e tracciare tutti processi della delivery. Alla base di tutti i nostri software ci sono mappe, dati e algoritmi. Infatti, raccogliamo e modifichiamo mappe altamente dettagliate e aggiornate e le combiniamo con informazioni socioeconomiche, velocità storiche e in tempo reale e limitazioni per veicoli specifici. Inoltre, per aiutare le aziende nell’affrontare le sfide della logistica distributiva, PTV Logistics collabora con le principali software house in Italia ein Europa che realizzano soluzioni TMS, FMS, WMS, CRM e Workforce Management», spiega Lo Chiatto.
A seguire, Andrea Ceccantini, direttore logistica del Gruppo Fileni, ha spiegato come la soluizone PTV Axilog abbia permesso di migliorare il monitoraggio in tempo reale della supply chain distributiva. «Fileni gestisce circa 3.000 consegne giornaliere tra distribuzione secondaria e primaria e si avvale per il 100% di trasporto su gomma fornito da 3PL. L’obiettivo primario con PTV Axilog è stato il monitoraggio di tutte le consegne in real time, arrivando ad ingaggiare fino al driver che effettua la consegna, attraverso un modulo di tracciabilità della consegna e proof on delivery che non intende controllare gli autisti ma bensì individuare gli sprechi di tempo per ottimizzare ulteriormente i lead time. Siamo partiti dagli allevamenti, dove abbiamo dei piani di prelievo giornalieri con arrivo fino al plant di produzione. Poi dal warehouse controlliamo da satellitare la consegna fino al primo scarico. Da qui ci interfacciamo con gli strumenti dei service provider o, se sprovvisti, ci interfacciamo con il nostro sistema per ottenere i dati sulla consegna» conclude Ceccantini.
Lo Chiatto ha poi ripreso la parola per parlare del caso Eurospin, che si è rivolta a loro per la pianificazione e ottimizzazione dei viaggi di circa 700 mezzi per 1.150 punti vendita, attraverso l’adozione di Route Optimiser e di PTV Axylog, ottenendo un controllo più accurato dei vettori, nonché una riduzione dei tempi di planning. Infine, il Gruppo DAC, operante nel canale Ho.Re.Ca., ha adottato PTV Route Optimiser per ridurre il lead time di pianificazione della flotta composta da 75 mezzi, ottenendo anche un’ottimizzazione dei viaggi che ha elevato il livello di servizio.
Automazione
- Digital transformation
- fresco & freddo
- Industria 4.0
- logistica distributiva
- logistica sostenibile
- magazzino
- sicurezza
- software
- sostenibilità
- tracciabilità
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