25-03-2024
Michela Del Pizzo
Michela Del Pizzo
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico della Regione Lombardia ha organizzato presso Palazzo Pirelli il convegno “Logistica in Lombardia – Mettiamo ordine” per presentare il Progetto di Legge “Disposizioni straordinarie per gli insediamenti logistici”, su iniziativa del Consigliere PD Matteo Piloni, con l’intento di regolamentare l’insediamento dei grandi hub logistici sul territorio lombardo, tenendo conto delle conseguenze sociali e territoriali di questi eventi. Un’istanza che sembra urgente portar avanti, vista la crescita esponenziale del real estate logistico negli ultimi anni, diventato il primo asset class d’investimento nel Commercial Real Estate. Secondo World Capital Group, infatti, nell’ultimo trimestre 2023 sono stati transati 660 milioni di euro (26,4% del totale), che hanno portato a raccogliere 1,6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno (27,18% del totale degli investimenti del 2023).
La proposta di legge nasce dal fatto che l’industria e il commercio moderni, anche in conseguenza della diffusione dell’eCommerce, si sono ormai decisamente orientati verso un modello distributivo fondato sulla rapidità delle consegne e la pervasività delle reti di distribuzione, rendendo strutturale ed in costante ascesa la domanda di consumo di suolo legata agli insediamenti logistici, rispetto alla quale si registra una tendenza alla dispersione insediativa, ovvero allo spostamento dai grandi hub di smistamento ad insediamenti con superfici inferiori, ubicati capillarmente in prossimità delle città. Gli insediamenti logistici rappresentano una domanda di consumo di suolo crescente, in grado di erodere significativamente il suolo agricolo, di trasformare le periferie urbane, compromettendo il rapporto tra queste e la campagna, di ampliare i volumi di traffico veicolare e delle conseguenti emissioni climalteranti, nonché di influire negativamente anche sul tessuto economico del commercio di vicinato.
La proposta di legge nasce dal fatto che l’industria e il commercio moderni, anche in conseguenza della diffusione dell’eCommerce, si sono ormai decisamente orientati verso un modello distributivo fondato sulla rapidità delle consegne e la pervasività delle reti di distribuzione, rendendo strutturale ed in costante ascesa la domanda di consumo di suolo legata agli insediamenti logistici, rispetto alla quale si registra una tendenza alla dispersione insediativa, ovvero allo spostamento dai grandi hub di smistamento ad insediamenti con superfici inferiori, ubicati capillarmente in prossimità delle città. Gli insediamenti logistici rappresentano una domanda di consumo di suolo crescente, in grado di erodere significativamente il suolo agricolo, di trasformare le periferie urbane, compromettendo il rapporto tra queste e la campagna, di ampliare i volumi di traffico veicolare e delle conseguenti emissioni climalteranti, nonché di influire negativamente anche sul tessuto economico del commercio di vicinato.

Il contesto normativo in Lombardia
La vigente normativa in materia di governo del territorio e il Testo unico delle leggi in materia di commercio non contemplano una disciplina speciale che sottragga tali interventi alla sola, ordinaria, pianificazione ed autorizzazione comunale degli ambiti con destinazione urbanistica produttiva e commerciale, così come invece è disposto con riferimento alla pianificazione delle grandi strutture di vendita di cui al d.lgs. 31 marzo 1998, n. 114, la cui apertura, trasferimento di sede o ampliamento della superficie sono soggetti ad autorizzazione rilasciata dal comune territorialmente competente a seguito della conferenza di servizi di cui all’articolo 9 del medesimo decreto legislativo, all’articolo 6 della l.r. 2 febbraio 2010, n. 6 e alla deliberazione della Giunta regionale 20 dicembre 2013, n. X/1193, nonché agli strumenti di programmazione negoziata/Accordi di programma a rilevanza regionale per quanto attiene all’apertura di parchi commerciali e nuovi insediamenti commerciali con superficie di vendita superiori a mq 10.000 nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti e l’apertura di parchi commerciali con superficie di vendita superiori a 5.000 mq, nei comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.
La presente proposta legislativa mira ad introdurre un’analogia tra gli insediamenti logistici e le grandi strutture di vendita di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 144, prevedendo una disciplina speciale che sottragga tali interventi all’ordinaria pianificazione comunale degli ambiti con destinazione urbanistica produttiva, disinnescando una competizione territoriale tra Comuni negativa, individuando una regia sovracomunale per la localizzazione degli interventi di cui trattasi in capo alla Regione ed identificando, in particolare, nell’Accordo di Programma promosso dalla Regione l’atto autorizzativo mediante il quale si manifesta il potere di coordinamento in questione. Durante i lavori, stakeholder e diverse realtà interessate al progetto, hanno avviato una riflessione sulla proposta legislativa che mira a introdurre un’analogia tra gli insediamenti logistici e le grandi strutture di vendita prevedendo una disciplina speciale che sottragga tali interventi dall’ordinaria pianificazione comunale, che non è adeguata alla portata di questi grandi progetti, che spesso richiedono nuove infrastrutture o vengono costruiti a ridosso di più comuni, con ripercussioni sulla viabilità e sul tessuto sociale, oltre che sull’impiego di manodopera. Obiettivo primario della proposta è quello di disinnescare una competizione territoriale tra comuni negativa, individuando una regia sovracomunale per la localizzazione degli interventi in capo alla Regione, identificando in particolare – nell’Accordo di Programma promosso dalla Regione – l’atto autorizzativo mediante il quale si manifesta il potere di coordinamento in questione.
Mettere fine al caos?
Nel suo intervento di apertura Pierfrancesco Majorino, capogruppo PD Regione Lombardia, pone l'accento su una visione proattiva e strutturata verso i cambiamenti nel settore logistico, evidenziando l'importanza di un approccio coordinato e pianificato a livello regionale. Majorino apre la discussione sottolineando che l'obiettivo non è semplicemente esporre una posizione ma essere parte attiva di un processo di lavoro continuo, avviato anche grazie all'attivismo di alcuni consiglieri regionali, tra cui il collega Matteo Piloni. Il progetto di legge n. 8 presentato il 18 aprile 2023 mira a stabilire un quadro ordinato per affrontare le trasformazioni del nostro modello produttivo e distributivo, acceleratesi con la pandemia, che poggiano su reti distributive sempre più pervasive che includono nuovi modelli di centri logistici, costruiti anche a ridosso dei grossi centri urbani. Le istituzioni, secondo Majorino, devono assumersi la responsabilità di preservare i diritti dei lavoratori e garantire uno sviluppo sostenibile del settore logistico, senza cedere alla logica del laissez-faire. La sua conclusione è un invito al lavoro congiunto e alla responsabilità collettiva nel gestire le sfide poste dall'evoluzione della logistica, evidenziando l'importanza di una riflessione critica e di azioni concrete per un futuro sostenibile e inclusivo del comparto logistico in Lombardia, dove sono presenti gran parte delle aziende di logistica e trasporti ma paradossalmente manca un interporto in grado di servire al meglio il primo hub del Paese per quanto riguarda le spedizioni internazionali come Malpensa.
«Oggi in Lombardia non esistono ancora norme che regolino la proliferazione selvaggia degli insediamenti logistici che si sono moltiplicati negli ultimi anni, con un impatto assai critico su viabilità, ambiente e paesaggio. - aggiunge il consigliere regionale Matteo Piloni, che ha lavorato in prima persona alla proposta di legge - È proprio per mettere fine a questo caos che, come gruppo Pd, abbiamo presentato, ormai tre anni fa, un progetto di legge che abbiamo traghettato anche in questa nuova legislatura. Una proposta che in soli quattro articoli, intende modificare la normativa urbanistica regionale, chiediamo sostanzialmente alla Regione di introdurre tre principi: la regia sovracomunale degli insediamenti che non possono essere lasciati all’iniziativa e alla responsabilità del singolo comune; la priorità al recupero delle aree dismesse e alle zone già dotate di collegamenti a infrastrutture esistenti; il rispetto della qualità del lavoro».
Durante il convegno hanno portato il loro contributo e la loro esperienza alcuni dei più importanti professionisti del settore, sindacati e associazioni di categoria, ma per leggere l’articolo nella versione integrale, bisognerà attendere il numero di aprile di Logistica Management!
La vigente normativa in materia di governo del territorio e il Testo unico delle leggi in materia di commercio non contemplano una disciplina speciale che sottragga tali interventi alla sola, ordinaria, pianificazione ed autorizzazione comunale degli ambiti con destinazione urbanistica produttiva e commerciale, così come invece è disposto con riferimento alla pianificazione delle grandi strutture di vendita di cui al d.lgs. 31 marzo 1998, n. 114, la cui apertura, trasferimento di sede o ampliamento della superficie sono soggetti ad autorizzazione rilasciata dal comune territorialmente competente a seguito della conferenza di servizi di cui all’articolo 9 del medesimo decreto legislativo, all’articolo 6 della l.r. 2 febbraio 2010, n. 6 e alla deliberazione della Giunta regionale 20 dicembre 2013, n. X/1193, nonché agli strumenti di programmazione negoziata/Accordi di programma a rilevanza regionale per quanto attiene all’apertura di parchi commerciali e nuovi insediamenti commerciali con superficie di vendita superiori a mq 10.000 nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti e l’apertura di parchi commerciali con superficie di vendita superiori a 5.000 mq, nei comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.
La presente proposta legislativa mira ad introdurre un’analogia tra gli insediamenti logistici e le grandi strutture di vendita di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 144, prevedendo una disciplina speciale che sottragga tali interventi all’ordinaria pianificazione comunale degli ambiti con destinazione urbanistica produttiva, disinnescando una competizione territoriale tra Comuni negativa, individuando una regia sovracomunale per la localizzazione degli interventi di cui trattasi in capo alla Regione ed identificando, in particolare, nell’Accordo di Programma promosso dalla Regione l’atto autorizzativo mediante il quale si manifesta il potere di coordinamento in questione. Durante i lavori, stakeholder e diverse realtà interessate al progetto, hanno avviato una riflessione sulla proposta legislativa che mira a introdurre un’analogia tra gli insediamenti logistici e le grandi strutture di vendita prevedendo una disciplina speciale che sottragga tali interventi dall’ordinaria pianificazione comunale, che non è adeguata alla portata di questi grandi progetti, che spesso richiedono nuove infrastrutture o vengono costruiti a ridosso di più comuni, con ripercussioni sulla viabilità e sul tessuto sociale, oltre che sull’impiego di manodopera. Obiettivo primario della proposta è quello di disinnescare una competizione territoriale tra comuni negativa, individuando una regia sovracomunale per la localizzazione degli interventi in capo alla Regione, identificando in particolare – nell’Accordo di Programma promosso dalla Regione – l’atto autorizzativo mediante il quale si manifesta il potere di coordinamento in questione.
Mettere fine al caos?
Nel suo intervento di apertura Pierfrancesco Majorino, capogruppo PD Regione Lombardia, pone l'accento su una visione proattiva e strutturata verso i cambiamenti nel settore logistico, evidenziando l'importanza di un approccio coordinato e pianificato a livello regionale. Majorino apre la discussione sottolineando che l'obiettivo non è semplicemente esporre una posizione ma essere parte attiva di un processo di lavoro continuo, avviato anche grazie all'attivismo di alcuni consiglieri regionali, tra cui il collega Matteo Piloni. Il progetto di legge n. 8 presentato il 18 aprile 2023 mira a stabilire un quadro ordinato per affrontare le trasformazioni del nostro modello produttivo e distributivo, acceleratesi con la pandemia, che poggiano su reti distributive sempre più pervasive che includono nuovi modelli di centri logistici, costruiti anche a ridosso dei grossi centri urbani. Le istituzioni, secondo Majorino, devono assumersi la responsabilità di preservare i diritti dei lavoratori e garantire uno sviluppo sostenibile del settore logistico, senza cedere alla logica del laissez-faire. La sua conclusione è un invito al lavoro congiunto e alla responsabilità collettiva nel gestire le sfide poste dall'evoluzione della logistica, evidenziando l'importanza di una riflessione critica e di azioni concrete per un futuro sostenibile e inclusivo del comparto logistico in Lombardia, dove sono presenti gran parte delle aziende di logistica e trasporti ma paradossalmente manca un interporto in grado di servire al meglio il primo hub del Paese per quanto riguarda le spedizioni internazionali come Malpensa.
«Oggi in Lombardia non esistono ancora norme che regolino la proliferazione selvaggia degli insediamenti logistici che si sono moltiplicati negli ultimi anni, con un impatto assai critico su viabilità, ambiente e paesaggio. - aggiunge il consigliere regionale Matteo Piloni, che ha lavorato in prima persona alla proposta di legge - È proprio per mettere fine a questo caos che, come gruppo Pd, abbiamo presentato, ormai tre anni fa, un progetto di legge che abbiamo traghettato anche in questa nuova legislatura. Una proposta che in soli quattro articoli, intende modificare la normativa urbanistica regionale, chiediamo sostanzialmente alla Regione di introdurre tre principi: la regia sovracomunale degli insediamenti che non possono essere lasciati all’iniziativa e alla responsabilità del singolo comune; la priorità al recupero delle aree dismesse e alle zone già dotate di collegamenti a infrastrutture esistenti; il rispetto della qualità del lavoro».
Durante il convegno hanno portato il loro contributo e la loro esperienza alcuni dei più importanti professionisti del settore, sindacati e associazioni di categoria, ma per leggere l’articolo nella versione integrale, bisognerà attendere il numero di aprile di Logistica Management!