17-04-2024
di Cecilia Biondi
di Cecilia Biondi
Il gradito invito al convegno nazionale UIR – Unione Interporti Riuniti, che si è appena svolto all’Interporto di Nola, ci ha dato la possibilità di assistere da testimoni diretti alla straordinaria vitalità e ricchezza offerta dalla rete degli interporti italiani. Oggi, a fronte di obiettivi di riduzione dell’impatto sull’ambiente, che si fanno sempre più urgenti, emerge in modo evidente il contributo che queste strutture possono offrire all’area della gestione della supply chain, come trasporti e come logistica. Di fatto queste strutture riescono nell’intento di far coincidere il concetto di “distretto”, declinato nell’area logistica, con tutte le economie di scala che ne derivano, con quello di scambio modale finalizzato innanzitutto al trasporto ferroviario, che aggiunge un ulteriore beneficio ambientale.
Il convegno si è svolto presso The Space Cinema all’interno del centro commerciale Vulcano Buono di Nola, per la sua terza edizione dopo le precedenti svoltesi a Padova e Parma. Focus della manifestazione è stato il network dei poli logistici-intermodali italiani quale asset strategico per l’Italia, con due tavole rotonde dal titolo “I fattori logistici e infrastrutturali attrattivi per gli investitori nazionali e internazionali” e “Logistica intermodale e trasporto ferroviario: cerniera tra nord e sud”.
In evidenza alcuni elementi di scenario, di particolare importanza per lo sviluppo organico del settore.
Innanzitutto, un adeguamento normativo invocato da anni e che si trova attualmente in discussione al Senato, dopo la recente approvazione alla Camera dei Deputati. A questo punto in particolare ha fatto riferimento il Presidente di UIR, Matteo Gasparato, che per questo ha rivolto un convinto ringraziamento ad alcune figure che hanno concretamente contribuito a questo iter, insieme naturalmente al governo in carica: in particolare i viceministri delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi e Galeazzo Bignami, oltre al Presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Salvatore Deidda (gli ultimi due ospiti al convegno). «Personalmente è da dieci anni che mi impegno su questo fronte e, dopo tante parole, vedo di fronte a me finalmente una prospettiva concreta» ha affermato infatti Matteo Gasparato.
Il convegno si è svolto presso The Space Cinema all’interno del centro commerciale Vulcano Buono di Nola, per la sua terza edizione dopo le precedenti svoltesi a Padova e Parma. Focus della manifestazione è stato il network dei poli logistici-intermodali italiani quale asset strategico per l’Italia, con due tavole rotonde dal titolo “I fattori logistici e infrastrutturali attrattivi per gli investitori nazionali e internazionali” e “Logistica intermodale e trasporto ferroviario: cerniera tra nord e sud”.
In evidenza alcuni elementi di scenario, di particolare importanza per lo sviluppo organico del settore.
Innanzitutto, un adeguamento normativo invocato da anni e che si trova attualmente in discussione al Senato, dopo la recente approvazione alla Camera dei Deputati. A questo punto in particolare ha fatto riferimento il Presidente di UIR, Matteo Gasparato, che per questo ha rivolto un convinto ringraziamento ad alcune figure che hanno concretamente contribuito a questo iter, insieme naturalmente al governo in carica: in particolare i viceministri delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi e Galeazzo Bignami, oltre al Presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Salvatore Deidda (gli ultimi due ospiti al convegno). «Personalmente è da dieci anni che mi impegno su questo fronte e, dopo tante parole, vedo di fronte a me finalmente una prospettiva concreta» ha affermato infatti Matteo Gasparato.
In questo momento infatti è in discussione la proposta di legge A.C. 703-A, che ripropone il contenuto della proposta di legge A.C. 1259, già presentata nella scorsa legislatura, ma non approvata, e che intende appunto sostituire l’attuale legge 240 del 1990, rimasta fino ad oggi come riferimento ma probabilmente non più in grado di rispecchiare appieno la realtà e soprattutto le prospettive future di queste strutture, oggi più che mai fondamentali nel panorama della logistica internazionale, come il convegno UIR ha ampiamente approfondito.
L’approvazione presso la Camera dei Deputati è avvenuta a fine febbraio ma, come rilevato anche dal presidente Gasparato, vi sono ancora alcuni snodi da sciogliere. Il dibattito parlamentare che ha accompagnato l’approvazione alla Camera, ad esempio, ha sollevato la questione della gestione di risorse pubbliche da parte di soggetti che operano a titolo privato; d’altro canto quello che il comparto si aspetta è in sostanza un inquadramento normativo che consenta alle aziende, e in particolare a questi soggetti molto specifici che sono gli interporti, fra i quali vi sono realtà sia pubbliche che private, di operare con la massima efficacia su un fronte strategico per il futuro del sistema Paese, ben oltre quelle che possono essere delle normali logiche di profitto.
«Parliamo di aggiornare una legge che risale al 1990» afferma Matteo Gasparato. «Le polemiche vanno accolte, nel senso che se ci sono dei miglioramenti da fare, cercheremo di farli lavorando insieme. Potete essere sicuri però che non lascerò che questo processo si fermi e che non accetterò mai l’idea che il testo del 1990 possa risultare, oggi, migliore di quello in discussione. Farò di tutto per arrivare all’approvazione di questa legge, migliorandola dove necessario, accettando qualunque confronto, ma mi sento adeguatamente supportato in questo obiettivo: sia da parte della politica, come dimostrato dai passi avanti fatti fino qui, sia anche dalla forza della squadra che rappresento, quella di UIR, oggi più che mai unita e coesa, e pronta per un riconoscimento adeguato del suo ruolo». Ruolo confermato anche dai numeri generati dal comparto: «32 milioni di mq di servizi logistici, 3,3 milioni di mq di terminal, 5 milioni di mq di magazzini, 1200 aziende di trasporto e logistica insediate, oltre ventimila addetti, oltre un milione e mezzo di tonnellate di CO2 risparmiata ogni anno, 70 milioni di tonnellate di merci movimentate, circa 50mila treni partiti e arrivati, 25mila mezzi pesanti in entrata e in ingresso ogni giorno, oltre ad un piano di investimenti previsti per 250 milioni di euro, metà dei quali cofinanziati dal ministero» riassume Matteo Gasparato. «L’Unione Interporti Riuniti ha dimostrato negli anni di saper fare squadra: con 26 associati, copre oggi il 99% della rete italiana ed è pronta ad impegnarsi sempre affinché questo valore sia sempre più solido oltre che meglio percepito dall’esterno».
Secondo elemento di spicco nello scenario, era il concetto di rete e di nodi, con particolare riferimento alla posizione dell’Interporto Campano e della regione Campania, non solo per il fatto di aver ospitato il convegno, con la possibilità di esprimere efficacemente i propri punti di forza in relazione all’economia nazionale, ma anche e soprattutto per le questioni geopolitiche che affliggono il Medio Oriente. Un punto sottolineato ad esempio dal presidente di Interporto Campano Alfredo Gaetani, che ha ricordato il rapporto vitale con le autorità regionali, proprietarie della struttura, presenti anche all’incontro nelle persone di Antonio Marchiello, Assessore attività produttive, lavoro, demanio e patrimonio Regione Campania, e di Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, che è intervenuto a metà convegno per fare il punto su alcuni temi di grande urgenza per la regione.
L’approvazione presso la Camera dei Deputati è avvenuta a fine febbraio ma, come rilevato anche dal presidente Gasparato, vi sono ancora alcuni snodi da sciogliere. Il dibattito parlamentare che ha accompagnato l’approvazione alla Camera, ad esempio, ha sollevato la questione della gestione di risorse pubbliche da parte di soggetti che operano a titolo privato; d’altro canto quello che il comparto si aspetta è in sostanza un inquadramento normativo che consenta alle aziende, e in particolare a questi soggetti molto specifici che sono gli interporti, fra i quali vi sono realtà sia pubbliche che private, di operare con la massima efficacia su un fronte strategico per il futuro del sistema Paese, ben oltre quelle che possono essere delle normali logiche di profitto.
«Parliamo di aggiornare una legge che risale al 1990» afferma Matteo Gasparato. «Le polemiche vanno accolte, nel senso che se ci sono dei miglioramenti da fare, cercheremo di farli lavorando insieme. Potete essere sicuri però che non lascerò che questo processo si fermi e che non accetterò mai l’idea che il testo del 1990 possa risultare, oggi, migliore di quello in discussione. Farò di tutto per arrivare all’approvazione di questa legge, migliorandola dove necessario, accettando qualunque confronto, ma mi sento adeguatamente supportato in questo obiettivo: sia da parte della politica, come dimostrato dai passi avanti fatti fino qui, sia anche dalla forza della squadra che rappresento, quella di UIR, oggi più che mai unita e coesa, e pronta per un riconoscimento adeguato del suo ruolo». Ruolo confermato anche dai numeri generati dal comparto: «32 milioni di mq di servizi logistici, 3,3 milioni di mq di terminal, 5 milioni di mq di magazzini, 1200 aziende di trasporto e logistica insediate, oltre ventimila addetti, oltre un milione e mezzo di tonnellate di CO2 risparmiata ogni anno, 70 milioni di tonnellate di merci movimentate, circa 50mila treni partiti e arrivati, 25mila mezzi pesanti in entrata e in ingresso ogni giorno, oltre ad un piano di investimenti previsti per 250 milioni di euro, metà dei quali cofinanziati dal ministero» riassume Matteo Gasparato. «L’Unione Interporti Riuniti ha dimostrato negli anni di saper fare squadra: con 26 associati, copre oggi il 99% della rete italiana ed è pronta ad impegnarsi sempre affinché questo valore sia sempre più solido oltre che meglio percepito dall’esterno».
Secondo elemento di spicco nello scenario, era il concetto di rete e di nodi, con particolare riferimento alla posizione dell’Interporto Campano e della regione Campania, non solo per il fatto di aver ospitato il convegno, con la possibilità di esprimere efficacemente i propri punti di forza in relazione all’economia nazionale, ma anche e soprattutto per le questioni geopolitiche che affliggono il Medio Oriente. Un punto sottolineato ad esempio dal presidente di Interporto Campano Alfredo Gaetani, che ha ricordato il rapporto vitale con le autorità regionali, proprietarie della struttura, presenti anche all’incontro nelle persone di Antonio Marchiello, Assessore attività produttive, lavoro, demanio e patrimonio Regione Campania, e di Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, che è intervenuto a metà convegno per fare il punto su alcuni temi di grande urgenza per la regione.
Con la consueta efficacia, il presidente De Luca ha sottolineato innanzitutto la necessità di dare una lettura utile del sud, non solo a vantaggio del sud Italia stesso, quanto piuttosto per riconoscere quello che è un vero e proprio motore di sviluppo per l’intero Paese. Soprattutto, il ruolo del sud Italia risulta ancora più strategico anche in relazione ai venti di guerra che spirano appena al di là del nostro mare e alle loro conseguenze sulle reti di traffico internazionale, prima fra tutte il canale di Suez. Al di là delle ripercussioni economiche di questi eventi, che per l’Italia potranno essere particolarmente acute, ciò che viene evocato è un ruolo molto più ampio, anche di natura etica, nel quale si invita l’Italia tutta a riprendere la sua profonda tradizione democratica, esprimendo una capacità di dialogo permanente con un mondo in crisi che è proprio fronte a casa nostra.
Un terzo elemento di scenario, più attinente al vissuto quotidiano delle aziende legate agli interporti, è infine connesso ai progetti di adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria che RFI sta portando avanti tempestivamente, in accordo con quanto previsto dai fondi del PNRR. «Entro il 2027 verranno realizzati lavori sull’infrastruttura ferroviaria, che modificheranno sia le sagome che il peso dei treni: sulla linea tirrenica sarà possibile trasportare mega trailers con treni da 700 m; con l’aumento dei volumi vi sarà una riduzione dei costi che renderà tale trasporto competitivo rispetto alla gomma, che oggi inevitabilmente è più conveniente. Un domani il bilancio dei costi industriali sarà del tutto diverso e con questo ci aspettiamo un’esplosione della domanda, sostenuta anche dal consolidamento delle tematiche green» afferma Claudio Ricci, Amministratore Delegato Nola Business Park. Ma proprio questo adeguamento infrastrutturale porta con sé degli ostacoli da superare «con tanta pazienza» rileva ancora Gasparato. «Con i cantieri PNRR, ci aspettano due anni critici: da gestire al meglio la fase dei lavori che RFI sta facendo sulla rete ferroviaria italiana con notevoli investimenti. Anche per questo è più che mai opportuno puntare sulla massima integrazione tra i porti e gli interporti, per valorizzare logistica e l’intermodalità in Italia».
Un terzo elemento di scenario, più attinente al vissuto quotidiano delle aziende legate agli interporti, è infine connesso ai progetti di adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria che RFI sta portando avanti tempestivamente, in accordo con quanto previsto dai fondi del PNRR. «Entro il 2027 verranno realizzati lavori sull’infrastruttura ferroviaria, che modificheranno sia le sagome che il peso dei treni: sulla linea tirrenica sarà possibile trasportare mega trailers con treni da 700 m; con l’aumento dei volumi vi sarà una riduzione dei costi che renderà tale trasporto competitivo rispetto alla gomma, che oggi inevitabilmente è più conveniente. Un domani il bilancio dei costi industriali sarà del tutto diverso e con questo ci aspettiamo un’esplosione della domanda, sostenuta anche dal consolidamento delle tematiche green» afferma Claudio Ricci, Amministratore Delegato Nola Business Park. Ma proprio questo adeguamento infrastrutturale porta con sé degli ostacoli da superare «con tanta pazienza» rileva ancora Gasparato. «Con i cantieri PNRR, ci aspettano due anni critici: da gestire al meglio la fase dei lavori che RFI sta facendo sulla rete ferroviaria italiana con notevoli investimenti. Anche per questo è più che mai opportuno puntare sulla massima integrazione tra i porti e gli interporti, per valorizzare logistica e l’intermodalità in Italia».
Sud Italia, un motore per l’economia e per la società
Devo infine aggiungere un commento sul contesto nel quale si è svolto il convegno, centrato sostanzialmente sul centro commerciale Vulcano Buono. Parliamo di uno straordinario progetto di Renzo Piano del 2007, una creatura che si staglia sul profilo della pianura campana e che offre, superati i pendii morbidi della collina che si vede dall’esterno, un ambiente circolare con una grande piazza interna, nata per l’inclusione e per l’incontro fra le persone. Dopo vent’anni questo progetto molto costoso, che non ha finora espresso un bilancio del tutto positivo, è oggetto di una importante iniziativa di rilancio, che dovrebbe recuperare lo spirito iniziale e farlo appunto rinascere con nuove strutture sia commerciali che sociali. A me, che lo vedevo per la prima volta, è sembrato stupendo, accogliente, sorprendente, del tutto in linea con una sensibilità moderna dell’incontro e del consumo che è giusto perseguire, con coraggio e senza inutili rimpianti.
Altra nota positiva del viaggio, questa atmosfera che si respira nelle regioni del sud d’Italia, insomma non appena ci si allontana dal nord, e mi perdonerete se questi sembrano luoghi comuni o frasi fatte, ma la cordialità, il calore, la ricchezza di vita che si percepisce da queste parti è un felice accompagnamento a qualsiasi iniziativa di business e in questo caso ne rappresenta un importante sostegno. Per farvi capire, la cena di pre-convegno al ristorante Leonessa, che si trova all’interno dell’Interporto, a mio avviso avrebbe fatto mangiare il cappello a più di uno chef stellato! Fra le tante anime che possiamo trovare nel nostro grande Paese, quella del sud non manca di confermare la sua ricchezza e vitalità, ed è bello vedere come la logistica, anch’essa un mondo composto da tantissimi mondi diversi, sa farla emergere al meglio.
Devo infine aggiungere un commento sul contesto nel quale si è svolto il convegno, centrato sostanzialmente sul centro commerciale Vulcano Buono. Parliamo di uno straordinario progetto di Renzo Piano del 2007, una creatura che si staglia sul profilo della pianura campana e che offre, superati i pendii morbidi della collina che si vede dall’esterno, un ambiente circolare con una grande piazza interna, nata per l’inclusione e per l’incontro fra le persone. Dopo vent’anni questo progetto molto costoso, che non ha finora espresso un bilancio del tutto positivo, è oggetto di una importante iniziativa di rilancio, che dovrebbe recuperare lo spirito iniziale e farlo appunto rinascere con nuove strutture sia commerciali che sociali. A me, che lo vedevo per la prima volta, è sembrato stupendo, accogliente, sorprendente, del tutto in linea con una sensibilità moderna dell’incontro e del consumo che è giusto perseguire, con coraggio e senza inutili rimpianti.
Altra nota positiva del viaggio, questa atmosfera che si respira nelle regioni del sud d’Italia, insomma non appena ci si allontana dal nord, e mi perdonerete se questi sembrano luoghi comuni o frasi fatte, ma la cordialità, il calore, la ricchezza di vita che si percepisce da queste parti è un felice accompagnamento a qualsiasi iniziativa di business e in questo caso ne rappresenta un importante sostegno. Per farvi capire, la cena di pre-convegno al ristorante Leonessa, che si trova all’interno dell’Interporto, a mio avviso avrebbe fatto mangiare il cappello a più di uno chef stellato! Fra le tante anime che possiamo trovare nel nostro grande Paese, quella del sud non manca di confermare la sua ricchezza e vitalità, ed è bello vedere come la logistica, anch’essa un mondo composto da tantissimi mondi diversi, sa farla emergere al meglio.
