19-06-2018
In Caleffi, azienda 100% made in Italy specializzata in soluzioni impiantistiche all’avanguardia – dal riscaldamento al condizionamento e idrosanitari – in un anno vengono prodotte, come residuo di imballi non più riutilizzabili, oltre cento tonnellate tra cartone e pellicola di polietilene. Pesi che si traducono in volumi importanti da gestire e in “numeri” che in un anno assumono una certa rilevanza: su circa 60.000 mq di superficie coperta, venivano percorsi 3.000 chilometri dai muletti per lo svuotamento dei contenitori, venivano spesi migliaia di euro per i conferimenti del rifiuto a discarica, venivano impiegate migliaia di ore di lavoro e occupati spazi di fatto improduttivi.
Dalla divisione Logistica è partito così un progetto di reverse logistics che ha permesso di trasformare un’abitudine in un’opportunità: la domanda fondamentale alla quale rispondere era “perché portare 30 kg di materiale in un metro cubo quando ne potremmo portare nello stesso volume dieci volte tanto?” Come trasformare un residuo di produzione in un valore, seppur indotto, per il cliente? L’investimento che ne è derivato ha portato l’azienda qualche passo avanti verso un rispetto consapevole dell’ambiente.
Dagli scarti un’opportunità per migliorare
rima dell’avvio del #Progetto Riciclo, Caleffi differenziava la raccolta del cartone e polietilene in due diverse tipologie di contenitori, distribuiti nelle aree produttive e svuotati nel punto di raccolta con un servizio di muletti quotidiano. Su base almeno settimanale, avveniva il ritiro dei container da parte dello smaltitore. Osservando l’impegno che l’attività richiedeva in termini di frequenza degli spostamenti, distanze percorse e del contenuto dei cassoni movimentati, si è constatato che il rapporto tra volume e peso del materiale trasportato era molto basso. Ed ecco che si è colta l’opportunità di un miglioramento “semplicemente” ridisegnando la gestione dei rifiuti sia nell’area di produzione che in magazzino.
Dalla divisione Logistica è partito così un progetto di reverse logistics che ha permesso di trasformare un’abitudine in un’opportunità: la domanda fondamentale alla quale rispondere era “perché portare 30 kg di materiale in un metro cubo quando ne potremmo portare nello stesso volume dieci volte tanto?” Come trasformare un residuo di produzione in un valore, seppur indotto, per il cliente? L’investimento che ne è derivato ha portato l’azienda qualche passo avanti verso un rispetto consapevole dell’ambiente.
Dagli scarti un’opportunità per migliorare
rima dell’avvio del #Progetto Riciclo, Caleffi differenziava la raccolta del cartone e polietilene in due diverse tipologie di contenitori, distribuiti nelle aree produttive e svuotati nel punto di raccolta con un servizio di muletti quotidiano. Su base almeno settimanale, avveniva il ritiro dei container da parte dello smaltitore. Osservando l’impegno che l’attività richiedeva in termini di frequenza degli spostamenti, distanze percorse e del contenuto dei cassoni movimentati, si è constatato che il rapporto tra volume e peso del materiale trasportato era molto basso. Ed ecco che si è colta l’opportunità di un miglioramento “semplicemente” ridisegnando la gestione dei rifiuti sia nell’area di produzione che in magazzino.
Innanzitutto è stata fatta una mappatura dei punti e delle quantità di materiale prodotto per punto di raccolta con l'intento di accorparne alcuni e raggiungere volumi significativi che giustificassero il minor numero di presse distribuite e una movimentazione da quotidiana ad almeno settimanale. In questo modo si sono individuate la potenza di spinta delle presse e, soprattutto, la loro dislocazione all'interno dello spazio produttivo.
Fase cruciale è stato il periodo di test di circa quattro mesi con presse di diversa capacità e dislocazione, imprescindibile perché ha visto il coinvolgimento diretto delle persone quotidianamente impegnate per valutare la bontà (e la buona riuscita) dell'introduzione di un cambiamento. A nove mesi da quella che era solo un’idea, Caleffi ha installato 21 compattatori nei suoi stabilimenti produttivi, riuscendo a ridurre i volumi a parità di peso con presse compatte nel punto dove lo scarto si genera.
Tanti obiettivi, un unico traguardo: sostenibilità
Il ritorno di investimento di un programma di riciclo di questa entità era imprescindibile. Gli obiettivi che la divisione Logistica si è posta sono stati:
• risparmiare almeno il 60% delle ore di lavoro necessarie allo smaltimento dello scarto;
• ridurre di almeno il 70% i viaggi interni dei muletti;
• ridurre di almeno il 60% i conferimenti ai punti di raccolta differenziata;
• avere un ritorno economico dalla vendita del materiale di riciclo.
• La conseguenza più bella? Riciclare il 100% dello scarto degli imballaggi permette di risparmiare l’immissione di almeno 300 tonnellate di CO2 nell’atmosfera (pari a 2.000 alberi), un risvolto di particolare rilievo in termini di ecosostenibilità.
Nei primi cinque mesi dall’avvio del progetto, Caleffi è passata da 35 a soli 3 conferimenti con buona soddisfazione degli operatori interni che vedono migliorata la loro attività. Da un’idea che di per sé potrebbe apparire banale ne è derivato un progetto dai risvolti decisamente importanti: non solo si riduce “lo spreco” in termini di valore per il cliente in ottica di miglioramento continuo, ma si sostengono e si perseguono obiettivi in ottica di sostenibilità ambientale, tanto importante per la politica aziendale quanto per la comunità nel senso più ampio possibile.
Fase cruciale è stato il periodo di test di circa quattro mesi con presse di diversa capacità e dislocazione, imprescindibile perché ha visto il coinvolgimento diretto delle persone quotidianamente impegnate per valutare la bontà (e la buona riuscita) dell'introduzione di un cambiamento. A nove mesi da quella che era solo un’idea, Caleffi ha installato 21 compattatori nei suoi stabilimenti produttivi, riuscendo a ridurre i volumi a parità di peso con presse compatte nel punto dove lo scarto si genera.
Tanti obiettivi, un unico traguardo: sostenibilità
Il ritorno di investimento di un programma di riciclo di questa entità era imprescindibile. Gli obiettivi che la divisione Logistica si è posta sono stati:
• risparmiare almeno il 60% delle ore di lavoro necessarie allo smaltimento dello scarto;
• ridurre di almeno il 70% i viaggi interni dei muletti;
• ridurre di almeno il 60% i conferimenti ai punti di raccolta differenziata;
• avere un ritorno economico dalla vendita del materiale di riciclo.
• La conseguenza più bella? Riciclare il 100% dello scarto degli imballaggi permette di risparmiare l’immissione di almeno 300 tonnellate di CO2 nell’atmosfera (pari a 2.000 alberi), un risvolto di particolare rilievo in termini di ecosostenibilità.
Nei primi cinque mesi dall’avvio del progetto, Caleffi è passata da 35 a soli 3 conferimenti con buona soddisfazione degli operatori interni che vedono migliorata la loro attività. Da un’idea che di per sé potrebbe apparire banale ne è derivato un progetto dai risvolti decisamente importanti: non solo si riduce “lo spreco” in termini di valore per il cliente in ottica di miglioramento continuo, ma si sostengono e si perseguono obiettivi in ottica di sostenibilità ambientale, tanto importante per la politica aziendale quanto per la comunità nel senso più ampio possibile.
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