Le grandi direttive di comunicazione via mare e via treno hanno ormai assunto un ruolo consolidato per la gestione dei flussi fra l’Italia e l’estero: i transiti internazionali infatti risultano sempre più ottimizzati ed efficienti utilizzando mezzi alternativi alla strada. Ma d’altro canto gli effetti positivi si vedono anche a livello nazionale, laddove i transiti intermodali transfrontalieri diventano un traino o un utile aggancio per completare il viaggio verso altre destinazioni locali o a servizio di settori industriali non immediatamente a ridosso dei confini nazionali. A supporto di questi flussi un approccio più snello in termini doganali è quell’ingrediente in grado di conferire alle filiere di trasporto quell’efficienza che le rende competitive anche sul contesto internazionale in cui esse operano. Da sottolineare anche che una delle prime ragioni che spingono a valutare modalità di trasporto alternative, è quella che nasce da politiche di sostenibilità ambientale... PER CONTINUARE A LEGGERE, SCARICA GRATUITAMENTE IL WHITE PAPER "INTERMODALITA'"!