di Enrico Camerinelli, Vice President Italy & Italian Switzerland Round Table CSCMP
Blockchain è una rete di database distribuiti che mantengono e gestiscono blocchi di dati. Ciascun blocco registra tutte le transazioni effettuate in un periodo recente; appena la registrazione è conclusa, il blocco si stratifica all’interno della blockchain diventando database permanente, con due conseguenze: la prima è che gli elenchi e la blockchain sono in costante crescita, la seconda è che non si può cambiare il dato una volta che questo è entrato nella blockchain; si potrà naturalmente modificarlo, ma resteranno nella catena entrambe le tracce: l’originale e la modifica. Il mantenere una traccia del documento originale e di ogni successiva modifica porta alla cosiddetta “Notarization” ovvero alla “Reputazione” cioè la possibilità di conoscere la storia di un documento dalla creazione allo stato attuale e questo senza alcun dubbio e senza la necessità di un intermediario.
Date queste peculiarità (certezza del documento quindi certezza del bene sottostante; autenticazione autoavverantesi senza necessità di intermediario), derivano altre definizioni che potrebbero essere i seguenti casi applicativi:
- “Title transfer” (Trasferimento della titolo): le informazioni scritte nella blockchain certificano la proprietà del bene (automobili, case, telefoni…). Caso applicativo: comprare casa senza notaio certi che il venditore possegga la casa e il compratore il denaro.
- “Chain of possession” (Catena del possesso / Provenienza): le informazioni scritte nella blockchain certificano l’autenticità (il prodotto è ciò che afferma di essere) e la provenienza (il prodotto viene da dove dice di venire) del bene. Caso applicativo: comprare un orologio di valore in spiaggia.
- “Smart Contracts” (Contratti semplici): se tutte le caratteristiche dei beni e delle condizioni di vendita (nel senso più lato possibile: caratteristiche tecniche, prezzo, consegna, clausole rescissorie, autorizzazioni di firma…) sono scritte in modo permanente nella blockchain e per il solo fatto di essere scritte sono vere e condivise da venditore e compratore, il bene può viaggiare con molta meno carta accessoria, senza che ci sia il minimo dubbio sulla correttezza della transazione e senza che siano possibili variazioni a quanto stabilito / contrattualizzato dalle parti.
- “Irrevocability / Immutable / Time Stamping / History of transactions” (Storia delle operazioni): il fatto che le informazioni siano scritte in database pubblici distribuiti e il fatto che ciascuna informazione venga scritta sopra (non al posto di) la precedente, rende i tentativi di frode/pirateria/hackeraggio impossibili perché le risorse necessarie per intaccare tutte le informazioni progressive per arrivare all’originale sarebbero sicuramente più onerose dei vantaggi che ne deriverebbero. Le caratteristiche di blockchain la rendono quindi particolarmente idonea per trasferire proprietà di beni, come per esempio merci, polizze di carico, ordini di acquisto. Si faccia per esempio riferimento al migliore esempio attuale cioè il trasferimento del possesso di bitcoin: senza intermediari, due sconosciuti trasferiscono “moneta” con la certezza della transazione.
COME POTREBBE FUNZIONARE LA BLOCKCHAIN IN UN PROCESSO LOGISTICO
1) Gestione ordini
Durante la certificazione e la validazione dei fornitori è importante che esista un’unica fonte di informazione che convalida quanto sostenuto dal fornitore. Se presente, l’agenzia di certificazione rilascerà le credenziali che rimarranno irrevocabili e immutabili fino alla prossima revisione. Le informazioni raccolte costituiranno parte integrante del contratto negoziato che sarà criptato, firmato e “timbrato” virtualmente diventando irrevocabile. L’esecuzione del contratto sarà quindi gestita all’interno della blockchain,senza che ci siano dubbi di interpretazione su quanto stabilito dal contratto. E solo chi è autorizzato potrà accedere alle informazioni del contratto (o a parti di esso). Il fatto che le caratteristiche del bene e che gli impegni intermedi stabili nel contratto siano chiari, oggettivi, condivisi rendono molto più facile il controllo ex-post della merce ricevuta. Rifiutare un bene in quanto difforme dagli accordi non sarà più oggetto di litigio perché sia il venditore che il compratore sono perfettamente a conoscenza se il bene / il contratto / l’azione è “a norma” oppure no.
Allo stesso modo, se un compratore è soggetto a controlli interni per verificare se ha applicato norme di acquisto / codici deontologici di comportamento non potranno esserci dubbi o aleatorietà su questo giudizio. Quando le merci arrivano alla fabbrica del compratore, blockchain permette un “time-stamp” vale a dire un “timbro” temporale di quando il bene è stato consegnato, completo delle sue caratteristiche, condizioni di consegna e tempi rendendo facili i controlli relativi alla provenienza delle merci, assicurando che corrispondono alle condizioni contrattuali. Nella logica di funzionamento della blockchain, i dati così registrati diventano irrevocabili e da questo momento legati al bene sottostante. Inoltre, blockchain permette di controllare l’esistenza e la completezza dei documenti di spedizione allegati. Se il contratto prevede in questo momento il passaggio di proprietà del bene, questo potrà avvenire automaticamente, grazie allo smart contract, senza ulteriori verifiche o avvalli di terze parti. Qualsiasi contestazione sarà risolta facilmente perché ogni documento, ogni variazione di documento vivono stratificati nella blockchain, a disposizione di chi ha i privilegi per avere accesso a questo tipo di informazione.
2) Produzione
Quando una azienda ha necessità interne (audit) o esterne (normative) che la obbligano ad utilizzare materiali con determinate caratteristiche o che provengono da determinate zone o se le fasi di lavorazione devono rispettare determinati standard/processi diventa fondamentale poter dimostrare in modo chiaro ed incontrovertibile che questo è stato fatto (oppure no). Se questo tipo di informazioni viaggiano assieme al bene nella blockchain, tale controllo sarà immediato e non contestabile. E, come nel punto precedente, tale controllo potrà essere fatto solo da chi si è stabilito potesse farlo, senza per esempio che l’azienda corra il rischio che non autorizzati abbiano accesso a dati relativi a processi industriali sensibili o che non si vogliono condividere con il mercato o competitor.
Un altro ambito nel quale la certezza del dato scritto è fondamentale è quello dei test di qualità. I test di qualità devono infatti produrre documenti validi e incontrovertibili. Dettagli delle verifiche di laboratorio e risultati degli esami devono essere originali, senza il rischio di manipolazione o di contraffazione. Ma se ci sono prodotti complessi, che vengono a loro volta da materie prime divise in diversi stabilimenti, se i test parziali sono diversi o fatti da persone diverse, diventa davvero utile la caratteristica di blockchain di esporre queste informazioni in un modo unico, stratificato e non modificabile (a meno di aggiungere un nuovo strato).
3) Gestione del magazzino
Caratteristica rilevante del blockchain è di rendere i flussi di inventario associati al possesso dei beni univoci. Allo stesso modo, la possibilità di monitorare il possesso dei prodotti e determinare la loro provenienza, diventa un must-have per ogni azienda che vuole (o deve) provare l’origine delle merci per contrastare la contraffazione e garantire il rispetto delle norme di produzione/ sicurezza legate alla produzione del bene. I prodotti spediti ai clienti possono richiedere la certificazione dei documenti di origine che possono essere creati e validati da blockchain con livelli di sicurezza notarili e con lo stesso valore legale. Di conseguenza, blockchain gestisce in autonomia e in modo oggettivo il cambio di proprietà del bene. L’uso di eventuali terze parti per lo stoccaggio o trasporto dei beni è completamente regolamentato e controllato dal contratto in modo irrevocabile e immutabile.
I documenti di trasporto (ad esempio, polizza di carico, nota il trasporto anticipo, doganali documenti di sdoganamento) trovano posizione nel blockchain che li gestirà in modo individuale ed unico associando ad ogni documento il corretto proprietario. Per ultimo, i beni di ritorno (cosiddetti resi) devono essere gestiti in modo corretto. I dati stratificati nella blockchain permettono di stabilire in anticipo le regole per: stabilire se un prodotto reso è stato effettivamente prodotto dal venditore; stabilire ove necessario un temporaneo cambio di proprietà del bene; stabilire se il prodotto difettoso è tale per malfunzionamento o non corretto utilizzo da parte del compratore; ove fosse mal funzionante, blockchain è in grado di intraprendere un cammino a ritroso per ogni pezzo o fase di lavorazione, associando ogni passaggio a eventuali documenti di produzione per trovare l’oggetto/il documento/la procedura che ha originato l’errore.
CONCLUSIONI
Sicuramente blockchain non può sostituire l’attuale supply chain né risolvere ogni problema ad essa collegato. Sicuramente però, il fatto che i dati siano indissolubilmente legati all’oggetto, che ogni informazione successiva o variazione della precedente conviva in modo stratificato con l’oggetto permette un approccio innovativo e in determinati ambiti potrebbe davvero snellire la catena logistica e soprattutto risolvere controversie legate al prodotto, al modo di fabbricazione del prodotto ed alla proprietà e autenticità del prodotto.
Il Council of Supply Chain Management Professionals (CSCMP) è un’associazione no-profit fondata negli USA nel 1963, dedicata all’avanzamento ed alla diffusione di attività di ricerca e formazione nell’ambito del supply chain management. Ne fanno parte più di 8.500 membri attivi provenienti da quasi tutti i settori industriali, enti governativi ed università in più di 67 paesi. La sezione italiana del CSCMP è la Italy & Italian Switzerland Round Table.