18-06-2019
Nata nel 1952 e forte di 600 agricoltori nelle terre fra Asolo e Conegliano, la Cantina Produttori di Valdobbiadene - Val D’Oca si distingue per la capacità di tenere insieme tante anime: da un lato la saggezza vitivinicola originaria e l’eccellenza del prodotto, dall’altro un chiaro intento di innovazione e cospicui investimenti nelle tecnologie produttive, scelte e implementate proprio per garantire la massima qualità del risultato. Questi i suoi numeri principali: 959 ettari vitati, circa 16.500 tonnellate di materia prima trasformata, per il 90% rappresentata da uve Glera, il vitigno a bacca bianca idonea alla produzione dei vini Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Asolo DOCG e Prosecco DOC. La produzione media/anno attuale è di circa 14 milioni di bottiglie, distribuite al canale Horeca (30%), GDO (40%), vendite dirette (2%) e distributori esteri (28% su 50 Paesi con i marchi Val D’Oca, Ca’Val e Minù).
La Cantina Produttori di Valdobbiadene - Val D’Oca, nella persona del suo direttore generale Aldo Franchi, parteciperà al workshop che Logistica Management e Datavalue.com stanno organizzando per giovedì 4 luglio a Conegliano Veneto (TV), presso l’aula magna del Cirve in via Dalmasso, 12. I lavori inizieranno intorno alle 10 e si concluderanno alle 16 circa con visita alle cantine e degustazione di prosecco.
Circa due anni fa Cantina Produttori di Valdobbiadene - Val D’Oca ha rinnovato completamente la sua idea di magazzino, realizzando un nuovo polo logistico, adiacente al principale sito di imbottigliamento e pienamente integrato con i sistemi di produzione. «Come superficie il nuovo magazzino non è molto esteso, sono circa duemila mq, ma la parte più interessante è lo sviluppo in profondità: circa quindici metri sotto terra e i rimanenti cinque fuori terra, per un totale di sette livelli» ci spiega Aldo Franchi. «La capienza è di settemila posti pallet e la capacità produttiva può arrivare fino a venti milioni di bottiglie all’anno».
Dal punto di vista tecnologico, quali sono le particolarità di questo progetto? «Innanzitutto, il magazzino è concepito “a tutto tondo”: vi conserviamo sia il vino imbottigliato (prodotto finito), nei piani sotto terra che ci aiutano a mantenere tutto l’anno una temperatura di 18 °C, con un minimo intervento; sia tutti i materiali accessori, quali bottiglie, tappi, etichette e packaging, naturalmente stoccati ai piani superiori» risponde Aldo Franchi. «Il secondo aspetto distintivo è la totale integrazione fra i software della produzione/imbottigliamento, quello del magazzino e il gestionale. Ogni ordine di produzione infatti richiama dal magazzino i materiali necessari, i cui pallet, specialmente quelli delle bottiglie vuote, vengono immessi automaticamente nelle linee produttive; e ogni ordine di vendita richiama dal magazzino i pallet di prodotto finito, che saranno poi caricati sui mezzi di trasporto».
E i benefici? «La completa tracciabilità dei prodotti, grazie all’etichetta logistica posta su ciascun pallet, e una maggior produttività sulle linee di imbottigliamento, grazie alla maggior efficienza del magazzino» sintetizza Aldo Franchi. «I nostri prodotti sono realizzati in tante varietà diverse, non tanto come tipo di vino, quanto piuttosto come formati o packaging, a seconda del mercato e del canale di vendita. In precedenza, dovevamo chiedere alle nostre linee di produzione un numero molto elevato di cambi formato e un elevato livello di flessibilità. Oggi invece la flessibilità è trasferita al magazzino, pensato per asservire le linee con la massima efficienza: i lotti di produzione sono diventati più grandi e questo ha comportato un notevole aumento della produttività».
Per conoscere i dettagli di questa applicazione, vi invitiamo dunque a Conegliano Veneto, il 4 luglio. Nell’agenda della giornata troverete un quadro completo delle opportunità offerte, lato “soft”, dai nuovi sistemi di tracciabilità e serializzazione, e lato “hard”, dall’introduzione di processi e tecnologie avanzate per la gestione della supply chain, declinati per il settore alimentare, dal fresco&freddo alle bevande passando, con particolare riferimento al vino.
La Cantina Produttori di Valdobbiadene - Val D’Oca, nella persona del suo direttore generale Aldo Franchi, parteciperà al workshop che Logistica Management e Datavalue.com stanno organizzando per giovedì 4 luglio a Conegliano Veneto (TV), presso l’aula magna del Cirve in via Dalmasso, 12. I lavori inizieranno intorno alle 10 e si concluderanno alle 16 circa con visita alle cantine e degustazione di prosecco.
Circa due anni fa Cantina Produttori di Valdobbiadene - Val D’Oca ha rinnovato completamente la sua idea di magazzino, realizzando un nuovo polo logistico, adiacente al principale sito di imbottigliamento e pienamente integrato con i sistemi di produzione. «Come superficie il nuovo magazzino non è molto esteso, sono circa duemila mq, ma la parte più interessante è lo sviluppo in profondità: circa quindici metri sotto terra e i rimanenti cinque fuori terra, per un totale di sette livelli» ci spiega Aldo Franchi. «La capienza è di settemila posti pallet e la capacità produttiva può arrivare fino a venti milioni di bottiglie all’anno».
Dal punto di vista tecnologico, quali sono le particolarità di questo progetto? «Innanzitutto, il magazzino è concepito “a tutto tondo”: vi conserviamo sia il vino imbottigliato (prodotto finito), nei piani sotto terra che ci aiutano a mantenere tutto l’anno una temperatura di 18 °C, con un minimo intervento; sia tutti i materiali accessori, quali bottiglie, tappi, etichette e packaging, naturalmente stoccati ai piani superiori» risponde Aldo Franchi. «Il secondo aspetto distintivo è la totale integrazione fra i software della produzione/imbottigliamento, quello del magazzino e il gestionale. Ogni ordine di produzione infatti richiama dal magazzino i materiali necessari, i cui pallet, specialmente quelli delle bottiglie vuote, vengono immessi automaticamente nelle linee produttive; e ogni ordine di vendita richiama dal magazzino i pallet di prodotto finito, che saranno poi caricati sui mezzi di trasporto».
E i benefici? «La completa tracciabilità dei prodotti, grazie all’etichetta logistica posta su ciascun pallet, e una maggior produttività sulle linee di imbottigliamento, grazie alla maggior efficienza del magazzino» sintetizza Aldo Franchi. «I nostri prodotti sono realizzati in tante varietà diverse, non tanto come tipo di vino, quanto piuttosto come formati o packaging, a seconda del mercato e del canale di vendita. In precedenza, dovevamo chiedere alle nostre linee di produzione un numero molto elevato di cambi formato e un elevato livello di flessibilità. Oggi invece la flessibilità è trasferita al magazzino, pensato per asservire le linee con la massima efficienza: i lotti di produzione sono diventati più grandi e questo ha comportato un notevole aumento della produttività».
Per conoscere i dettagli di questa applicazione, vi invitiamo dunque a Conegliano Veneto, il 4 luglio. Nell’agenda della giornata troverete un quadro completo delle opportunità offerte, lato “soft”, dai nuovi sistemi di tracciabilità e serializzazione, e lato “hard”, dall’introduzione di processi e tecnologie avanzate per la gestione della supply chain, declinati per il settore alimentare, dal fresco&freddo alle bevande passando, con particolare riferimento al vino.
In breve:
L’ottimizzazione della supply chain nel settore food&beverage
Cirve - Università degli Studi di Padova - Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia
Aula Magna, via Dalmasso, 12 - 31015 Conegliano Veneto (Treviso)
(Seguire indicazioni per Enoteca Veneta)
Giovedì 4 luglio 2019, ore 10-16
Link diretto alla Pagina dell'evento
Link diretto all'Agenda
Accesso libero previa Registrazione
L’ottimizzazione della supply chain nel settore food&beverage
Cirve - Università degli Studi di Padova - Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia
Aula Magna, via Dalmasso, 12 - 31015 Conegliano Veneto (Treviso)
(Seguire indicazioni per Enoteca Veneta)
Giovedì 4 luglio 2019, ore 10-16
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