03-05-2021
One Express ha avviato le consegne con mezzi elettrici nei centri storici, inizialmente su Firenze, per poi estendere questa tipologia di gestione a tutte le citta italiane, azzerando l’inquinamento e facilitando il carico/scarico nei centri urbani preclusi al traffico.
Un successo che ha portato a un ulteriore progresso, passando dalla classica distribuzione urbana imposta dalle chiusure dei centri urbani all’adozione di un sistema di consegne green a prescindere, superando il concetto di obbligatorietà e opportunità. Per riuscire, sono stati introdotti mezzi totalmente elettrici, bimodali e ibridi oltre alla flotta esistente a metano. Una svolta che consente di avvicinarsi all’area di interesse con la trazione tradizionale per poi passare all’alimentazione elettrica.
“Le prime sperimentazioni erano state avviate 8 anni fa a Roma - spiega Roberto Mastrofini, Logistic Manager del Gruppo MagDi, Affiliato One Express - con la creazione di hub di prossimità per la gestione delle merci destinate alle aree cittadine a traffico limitato. I riscontri ottenuti hanno dato il via a una serie di iniziative, costituendo la società “CityLogin” e la sua derivazione “BeveRete” (http://www.beverete.it/) in collaborazione con il gruppo FM Logistics, esportando questo concetto a impatto 0 in tutta Europa”.
Le istituzioni incentivano a intraprendere queste iniziative e le aziende committenti chiedono di adottare formule ecofriendly di filiera, spesso favorendo gli operatori impegnati su questo fronte. Un’esperienza da subito assimilata dal primo Pallet Network italiano che ha avviato la riconversione dei mezzi nei centri urbani, proprio a partire da Firenze. “L’idea è quella di estendere tale approccio a tutte le città in cui abbiamo una presenza diretta – prosegue Mastrofini - coinvolgendo le filiali dirette, come Roma, ma anche Napoli, Torino e via via in tutta Italia. Al momento la flotta, considerando tutte le tipologie di mezzi, è di circa 25 mezzi destinati ad aumentare, pur con le criticità dettate dai limiti tecnologici e i forti costi dei mezzi. Il green è infatti ancora frenato dalla poca disponibilità di mezzi e la spesa che rappresentano. Un camion da 35 quintali, in una classe 3 tonnellate e mezzo, full electric su base Isuzu allestito costa 130mila euro. L’equivalente a gasolio ha una spesa pari a un terzo, forse la metà, per cui gli impegni economici non sono certo indifferenti”.
Altro fattore distintivo è la possibilità di quantificare la riduzione delle emissioni. Viene infatti stilato un bilancio energetico, in cui è espressa l’analisi comparativa tra il CO2 risparmiato rispetto all’utilizzo di un mezzo equivalente a gasolio. Se sul full electric il risparmio è totale, in quanto a emissioni zero, nel caso invece degli ibridi è un calcolo più complesso, dal momento che il motore gestisce in autonomia la tipologia di trazione. Si possono però effettuare delle stime basate sui dati forniti dai vari costruttori, arrivando così a registrare un -30% di emissioni.
A livello di prestazioni, la ricarica dei mezzi avviene in una notte, mediante impianti di ricarica aziendali, dando un’autonomia di 100-120 km. E’ però possibile effettuare ricariche parziali, nei momenti di carico e scarico, che accrescono di circa un 30% l’autonomia operativa.
Un successo che ha portato a un ulteriore progresso, passando dalla classica distribuzione urbana imposta dalle chiusure dei centri urbani all’adozione di un sistema di consegne green a prescindere, superando il concetto di obbligatorietà e opportunità. Per riuscire, sono stati introdotti mezzi totalmente elettrici, bimodali e ibridi oltre alla flotta esistente a metano. Una svolta che consente di avvicinarsi all’area di interesse con la trazione tradizionale per poi passare all’alimentazione elettrica.
“Le prime sperimentazioni erano state avviate 8 anni fa a Roma - spiega Roberto Mastrofini, Logistic Manager del Gruppo MagDi, Affiliato One Express - con la creazione di hub di prossimità per la gestione delle merci destinate alle aree cittadine a traffico limitato. I riscontri ottenuti hanno dato il via a una serie di iniziative, costituendo la società “CityLogin” e la sua derivazione “BeveRete” (http://www.beverete.it/) in collaborazione con il gruppo FM Logistics, esportando questo concetto a impatto 0 in tutta Europa”.
Le istituzioni incentivano a intraprendere queste iniziative e le aziende committenti chiedono di adottare formule ecofriendly di filiera, spesso favorendo gli operatori impegnati su questo fronte. Un’esperienza da subito assimilata dal primo Pallet Network italiano che ha avviato la riconversione dei mezzi nei centri urbani, proprio a partire da Firenze. “L’idea è quella di estendere tale approccio a tutte le città in cui abbiamo una presenza diretta – prosegue Mastrofini - coinvolgendo le filiali dirette, come Roma, ma anche Napoli, Torino e via via in tutta Italia. Al momento la flotta, considerando tutte le tipologie di mezzi, è di circa 25 mezzi destinati ad aumentare, pur con le criticità dettate dai limiti tecnologici e i forti costi dei mezzi. Il green è infatti ancora frenato dalla poca disponibilità di mezzi e la spesa che rappresentano. Un camion da 35 quintali, in una classe 3 tonnellate e mezzo, full electric su base Isuzu allestito costa 130mila euro. L’equivalente a gasolio ha una spesa pari a un terzo, forse la metà, per cui gli impegni economici non sono certo indifferenti”.
Altro fattore distintivo è la possibilità di quantificare la riduzione delle emissioni. Viene infatti stilato un bilancio energetico, in cui è espressa l’analisi comparativa tra il CO2 risparmiato rispetto all’utilizzo di un mezzo equivalente a gasolio. Se sul full electric il risparmio è totale, in quanto a emissioni zero, nel caso invece degli ibridi è un calcolo più complesso, dal momento che il motore gestisce in autonomia la tipologia di trazione. Si possono però effettuare delle stime basate sui dati forniti dai vari costruttori, arrivando così a registrare un -30% di emissioni.
A livello di prestazioni, la ricarica dei mezzi avviene in una notte, mediante impianti di ricarica aziendali, dando un’autonomia di 100-120 km. E’ però possibile effettuare ricariche parziali, nei momenti di carico e scarico, che accrescono di circa un 30% l’autonomia operativa.