11-10-2023
È la biblioteca informativa business-to-business più “verde” d’Italia e continua ad arricchirsi dei case study delle aziende che condividono i risultati raggiunti nella riduzione delle emissioni grazie a Ecologistico, il web tool sviluppato da GS1 Italy, in ambito ECR Italia e in collaborazione con GreenRouter, per simulare l'impatto climatico della logistica e individuare le azioni per migliorarlo. Le new entry sulla piattaforma Ecologistico2 sono i casi di Crai, Parmalat e Procter & Gamble, che hanno deciso di mettere a disposizione di tutta la business community i progetti di miglioramento della sostenibilità della loro logistica e di condividere i risultati ottenuti, identificati e misurati grazie a Ecologistico2.
Crai riprogetta la logistica dei surgelati
Nel 2017 Crai ha avviato un progetto per ridisegnare il network distributivo dei prodotti surgelati a marchio privato, anche alla luce dell’aumento dei volumi movimentati, con più del doppio di merce trasportata in termini di peso. Un percorso che l’ha portata a centralizzare i flussi in entrata in un unico hub logistico dedicato, da cui passare poi a consegnare gli ordini ai singoli centri di distribuzione (Ce.Di.) Crai con spedizioni multi-prodotto e multi-fornitore. In questo modo Crai ha centrato un duplice obiettivo: ottimizzare i flussi (30 dai fornitori all’hub e 8 dall’hub ai Ce.Di.) e la saturazione dei mezzi di trasporto, riducendone i chilometri percorsi anche a fronte della crescita dei volumi (circa 1,1 milioni di colli). Nell’arco di un anno i viaggi sono più che dimezzati (da oltre 5 mila a circa 2 mila) e l’incidenza dei viaggi a carico completo (FTL) è salita al 30%, contro il 5% precedente. In questo modo, grazie a Ecologistico2, Crai ha calcolato di aver ottenuto una riduzione superiore al 13% delle emissioni di CO2e, per un totale di oltre 67 tonnellate risparmiate.
Parmalat ridisegna i flussi dello yogurt
La cessione del ramo d’azienda relativo agli yogurt, avvenuta nel 2021, ha spinto Parmalat a ridisegnare il suo network distributivo e modificare le frequenze di approvvigionamento, con l’obiettivo di ottimizzare la saturazione dei mezzi e di migliorare il livello di servizio, riducendo quindi il numero dei viaggi e dei chilometri percorsi e le emissioni di CO2. Anziché continuare a trasportare i prodotti dal sito produttivo di Collecchio ai sei depositi aziendali distribuiti sul territorio nazionale, Parmalat ha concentrato la distribuzione degli yogurt in un’area di stock all’interno di due stabilimenti produttivi esistenti (ad Albano Sant’Alessandro e a Piana di Monte Verna) e da lì li ha consegnati nei depositi locali utilizzando le tratte esistenti del suo network logistico dedicato ai freschissimi. I risultati, misurati grazie a Ecologistico2, sono stati l’aumento della saturazione dei mezzi (+20% nel percorso da Collecchio ai due stabilimenti e +10% nel network freschissimi), la diminuzione del 13% dei viaggi e del 31% della percorrenza annua, con un risparmio di 274.576 chilometri, e una riduzione del 27% delle emissioni di CO2e WtW (Well to Wheel).
Procter & Gamble trasporta in round trip con Ferrarelle
La logistica collaborativa tra imprese come soluzione per ottenere la neutralità delle emissioni di carbonio: Procter & Gamble Italia ne ha fatto uno dei pillar del suo programma di sostenibilità per raggiungere l’obiettivo della Carbon Neutrality ed è passata dal dire al fare avviando un progetto di round trip con Ferrarelle Società Benefit, finalizzato a condividere il trasporto a pieno carico dei mezzi logistici per ridurne i viaggi a vuoto. Coniugando, da un lato, la necessità di P&G di consegnare i propri prodotti ai clienti in Campania vicini allo stabilimento Ferrarelle di Riardo, e, dall’altro, quella di Ferrarelle di consegnare ai clienti laziali prossimi all’hub P&G di Pomezia, le due aziende hanno progettato un round trip tra i rispettivi stabilimenti, attivando un vettore stradale condiviso (Figura 4). Con risultati significativi: Ecologistico2 ha calcolato che i chilometri percorsi a vuoto sono stati solo il 6% (contro il 17% della media presente in letteratura) e che le emissioni di CO2e sono state ridotte di oltre il 5% (evitando 7 tonnellate di CO2 equivalenti), con un risparmio di 9.500 chilometri su base annua. Il tutto lasciando invariati i livelli di servizio al cliente, in linea con le esigenze di business.
Le sintesi dei case study sono disponibili nella pubblicazione “Logistica sostenibile: soluzioni e casi virtuosi dal largo consumo”.
Crai riprogetta la logistica dei surgelati
Nel 2017 Crai ha avviato un progetto per ridisegnare il network distributivo dei prodotti surgelati a marchio privato, anche alla luce dell’aumento dei volumi movimentati, con più del doppio di merce trasportata in termini di peso. Un percorso che l’ha portata a centralizzare i flussi in entrata in un unico hub logistico dedicato, da cui passare poi a consegnare gli ordini ai singoli centri di distribuzione (Ce.Di.) Crai con spedizioni multi-prodotto e multi-fornitore. In questo modo Crai ha centrato un duplice obiettivo: ottimizzare i flussi (30 dai fornitori all’hub e 8 dall’hub ai Ce.Di.) e la saturazione dei mezzi di trasporto, riducendone i chilometri percorsi anche a fronte della crescita dei volumi (circa 1,1 milioni di colli). Nell’arco di un anno i viaggi sono più che dimezzati (da oltre 5 mila a circa 2 mila) e l’incidenza dei viaggi a carico completo (FTL) è salita al 30%, contro il 5% precedente. In questo modo, grazie a Ecologistico2, Crai ha calcolato di aver ottenuto una riduzione superiore al 13% delle emissioni di CO2e, per un totale di oltre 67 tonnellate risparmiate.
Parmalat ridisegna i flussi dello yogurt
La cessione del ramo d’azienda relativo agli yogurt, avvenuta nel 2021, ha spinto Parmalat a ridisegnare il suo network distributivo e modificare le frequenze di approvvigionamento, con l’obiettivo di ottimizzare la saturazione dei mezzi e di migliorare il livello di servizio, riducendo quindi il numero dei viaggi e dei chilometri percorsi e le emissioni di CO2. Anziché continuare a trasportare i prodotti dal sito produttivo di Collecchio ai sei depositi aziendali distribuiti sul territorio nazionale, Parmalat ha concentrato la distribuzione degli yogurt in un’area di stock all’interno di due stabilimenti produttivi esistenti (ad Albano Sant’Alessandro e a Piana di Monte Verna) e da lì li ha consegnati nei depositi locali utilizzando le tratte esistenti del suo network logistico dedicato ai freschissimi. I risultati, misurati grazie a Ecologistico2, sono stati l’aumento della saturazione dei mezzi (+20% nel percorso da Collecchio ai due stabilimenti e +10% nel network freschissimi), la diminuzione del 13% dei viaggi e del 31% della percorrenza annua, con un risparmio di 274.576 chilometri, e una riduzione del 27% delle emissioni di CO2e WtW (Well to Wheel).
Procter & Gamble trasporta in round trip con Ferrarelle
La logistica collaborativa tra imprese come soluzione per ottenere la neutralità delle emissioni di carbonio: Procter & Gamble Italia ne ha fatto uno dei pillar del suo programma di sostenibilità per raggiungere l’obiettivo della Carbon Neutrality ed è passata dal dire al fare avviando un progetto di round trip con Ferrarelle Società Benefit, finalizzato a condividere il trasporto a pieno carico dei mezzi logistici per ridurne i viaggi a vuoto. Coniugando, da un lato, la necessità di P&G di consegnare i propri prodotti ai clienti in Campania vicini allo stabilimento Ferrarelle di Riardo, e, dall’altro, quella di Ferrarelle di consegnare ai clienti laziali prossimi all’hub P&G di Pomezia, le due aziende hanno progettato un round trip tra i rispettivi stabilimenti, attivando un vettore stradale condiviso (Figura 4). Con risultati significativi: Ecologistico2 ha calcolato che i chilometri percorsi a vuoto sono stati solo il 6% (contro il 17% della media presente in letteratura) e che le emissioni di CO2e sono state ridotte di oltre il 5% (evitando 7 tonnellate di CO2 equivalenti), con un risparmio di 9.500 chilometri su base annua. Il tutto lasciando invariati i livelli di servizio al cliente, in linea con le esigenze di business.
Le sintesi dei case study sono disponibili nella pubblicazione “Logistica sostenibile: soluzioni e casi virtuosi dal largo consumo”.