03-05-2024
Hawaiian Host Group ha incaricato la società italiana Cama Group di sviluppare una soluzione di automazione per il confezionamento primario dei suoi prodotti a base di macadamia. Hawaiian Host Group era interessata all'automazione, ma attuandola secondo un approccio graduale, sia per poter preparare il proprio team, sia per gestire le sfide tipiche della produzione di prodotti a base di cioccolato alle Hawaii. Se da un lato l'automazione può aiutare a migliorare l'efficienza e la produttività, dall’altro può risultare poco flessibile nel gestire eventuali future innovazioni del prodotto.
Il team CAMA ha raccolto la sfida, collaborando con Hawaiian Host Group per progettare una soluzione che ottimizzasse l'operatività dell'azienda e, al contempo, fornisse un approccio modulare per poter gestire future innovazioni di prodotto. La linea creata da Cama Group per Hawaiian Host Group è stata personalizzata specificamente per le sue problematiche di packaging ed è stata dotata di un’architettura di controllo digitalizzata di Rockwell Automation. Durante il funzionamento, in base alle informazioni sulla qualità, la forma e la posizione fornite da uno scanner laser avanzato, i robot delta utilizzano pinze appositamente progettate per prelevare i cioccolatini dal nastro trasportatore e quindi posizionarli delicatamente in vaschette di polietilene tereftalato (PET) che arrivano in parallelo da un disimpilatore. Una volta riempite, le singole vaschette – o le coppie di vaschette separate da un foglio di imbottitura – sono caricate in scatole di cartone prima che vengano formati e inseriti i coperchi. Il risultato finale sono scatole complete contenenti da quattro a 32 cioccolatini.
La linea è anche in grado di realizzare confezionamento sfuso, dove i robot caricano i cioccolatini direttamente nelle scatole. Questo tipo di confezionamento sfuso è utilizzato anche come ripiego nel caso si presentassero problemi alla linea e può evitare tempi di fermo significativi. Al termine del processo, le scatole vengono sottoposte a raggi X e poi trasportate a una incartonatrice a fine linea.
Hawaiian Host Group non è l’unico ad avere un forte desiderio di automatizzare, ma con alle spalle una buona dose di cautela. “Avevamo diversi motivi per intraprendere questo percorso”, spiega Chris Rabago, direttore della produzione di Hawaiian Host Group, in una recente intervista di ROKStudios. “La nostra posizione su un’isola lontana comporta sfide uniche. Nel considerare la nostra transizione verso l'automazione, dovevamo tenere in debito conto queste sfide per assicurarci di avere un risultato di successo."
Il team CAMA ha raccolto la sfida, collaborando con Hawaiian Host Group per progettare una soluzione che ottimizzasse l'operatività dell'azienda e, al contempo, fornisse un approccio modulare per poter gestire future innovazioni di prodotto. La linea creata da Cama Group per Hawaiian Host Group è stata personalizzata specificamente per le sue problematiche di packaging ed è stata dotata di un’architettura di controllo digitalizzata di Rockwell Automation. Durante il funzionamento, in base alle informazioni sulla qualità, la forma e la posizione fornite da uno scanner laser avanzato, i robot delta utilizzano pinze appositamente progettate per prelevare i cioccolatini dal nastro trasportatore e quindi posizionarli delicatamente in vaschette di polietilene tereftalato (PET) che arrivano in parallelo da un disimpilatore. Una volta riempite, le singole vaschette – o le coppie di vaschette separate da un foglio di imbottitura – sono caricate in scatole di cartone prima che vengano formati e inseriti i coperchi. Il risultato finale sono scatole complete contenenti da quattro a 32 cioccolatini.
La linea è anche in grado di realizzare confezionamento sfuso, dove i robot caricano i cioccolatini direttamente nelle scatole. Questo tipo di confezionamento sfuso è utilizzato anche come ripiego nel caso si presentassero problemi alla linea e può evitare tempi di fermo significativi. Al termine del processo, le scatole vengono sottoposte a raggi X e poi trasportate a una incartonatrice a fine linea.
Hawaiian Host Group non è l’unico ad avere un forte desiderio di automatizzare, ma con alle spalle una buona dose di cautela. “Avevamo diversi motivi per intraprendere questo percorso”, spiega Chris Rabago, direttore della produzione di Hawaiian Host Group, in una recente intervista di ROKStudios. “La nostra posizione su un’isola lontana comporta sfide uniche. Nel considerare la nostra transizione verso l'automazione, dovevamo tenere in debito conto queste sfide per assicurarci di avere un risultato di successo."
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