07-04-2020
FAST FASHION: QUANDO IL TROPPO STROPPIA CON L'AMBIENTE
L’orientamento dei consumatori verso una moda basata su criteri di produzione ecosostenibili e la preferenza per marchi d’inequivocabile orientamento etico, hanno costretto il settore fashion a riflettere sull’impatto ambientale, economico e sociale del fast fashion.
Il sovraccarico dell’offerta, prezzi al ribasso e breve ciclo vita dei prodotti, l’abuso del “diritto al reso”, una supply chain frammentata e poco trasparente, ecc., sono tutti aspetti che hanno contribuito a rendere la moda la seconda industria più inquinante al mondo, con un carbon footprint a livelli stellari. Ma il sistema sta correndo ai ripari. La sostenibilità, infatti, non è più vista come azione a sé ma parte di una visione e strategia aziendale che interessa ogni asset e che ha riportato le maggiori case di moda a rivedere il proprio modello di business (fast fashion), le loro supply chain (globalizzate) e la qualità delle materie prime impiegate, dopo aver ascoltato ancora una volta il consumatore. Ora più che mai trasparenza e rispetto, tanto dell’ambiente quanto della filiera, vanno di pari passo con la richiesta di una omnichannel customer experience.
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Ai sensi dell’art. 13 D.Lgs 30/06/2003 n.196 e dell’art. 13 Regolamento UE n. 2016/679 autorizzo EDITRICE TEMI SRL a trattare i dati qui riportati, per procedure amministrative e la realizzazione di proprie iniziative, quali l'invio di informazioni, di copie omaggio delle riviste e di offerte commerciali.
L’orientamento dei consumatori verso una moda basata su criteri di produzione ecosostenibili e la preferenza per marchi d’inequivocabile orientamento etico, hanno costretto il settore fashion a riflettere sull’impatto ambientale, economico e sociale del fast fashion.
Il sovraccarico dell’offerta, prezzi al ribasso e breve ciclo vita dei prodotti, l’abuso del “diritto al reso”, una supply chain frammentata e poco trasparente, ecc., sono tutti aspetti che hanno contribuito a rendere la moda la seconda industria più inquinante al mondo, con un carbon footprint a livelli stellari. Ma il sistema sta correndo ai ripari. La sostenibilità, infatti, non è più vista come azione a sé ma parte di una visione e strategia aziendale che interessa ogni asset e che ha riportato le maggiori case di moda a rivedere il proprio modello di business (fast fashion), le loro supply chain (globalizzate) e la qualità delle materie prime impiegate, dopo aver ascoltato ancora una volta il consumatore. Ora più che mai trasparenza e rispetto, tanto dell’ambiente quanto della filiera, vanno di pari passo con la richiesta di una omnichannel customer experience.
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