13-04-2023
DHL e la New York University Stern School of Business hanno pubblicato il nuovo DHL Global Connectedness Index 2022, un rapporto approfondito e unico sullo stato della globalizzazione e sulle sue prospettive per il futuro. Analizzando i dati di oltre 171 Paesi e regioni del mondo, ci rivela come le merci, le persone, i capitali e le informazioni circolano in giro per il mondo. Dal rapporto si evince che i flussi internazionali si sono dimostrati estremamente resilienti ai colpi di scena più recenti come la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina. Dopo un modesto crollo nel 2020, il DHL Global Connectedness Index è risalito ai livelli pre-pandemici nel 2021. I dati attuali suggeriscono un’ulteriore crescita nel 2022, nonostante una crescita più lenta di alcuni dei flussi. Il commercio internazionale di beni è aumentato e a metà 2022 ha superato del dieci percento i livelli pre-pandemici. Nel 2022 i viaggi internazionali sono rimasti inferiori ai livelli del 2019 ben del 37 percento, ma sono raddoppiati rispetto al 2021.
Di seguito il link dove poter scaricare l’indice: https://www.dpdhl.com/en/media-relations/press-releases/2023/dhl-global-connectedness-index-globalization-resilient-even-as-usa-china-decoupling-advances.html
Nel Report completo scaricabile al link segnalato (pulsante ‘Download report’) è presente una sezione dedicata ai vari Paesi: la scheda relativa all’Italia è a p. 186.
Stati Uniti e Cina: una rivalità geopolitica che minaccia la connettività
Nel DHL Global Connectedness Index troviamo le prove del disallineamento tra USA e Cina in diversi campi. Dando uno sguardo a 11 tipologie di flussi di merci, capitali e persone (come le esportazioni commerciali, le transazioni M&A e le collaborazioni di ricerca scientifica), la quota dei flussi degli USA con la Cina è scesa in ben 8 delle 11 tipologie di flussi dal 2016. Nello stesso periodo, la quota dei flussi della Cina con gli USA è scesa in 7 delle 10 tipologie dei flussi i cui dati sono a nostra disposizione. Molte di queste tipologie hanno registrato un forte calo. Tuttavia, gli Stati Uniti e la Cina sono legati da flussi decisamente più grandi per essere due Paesi che non sono confinanti. Inoltre, i dati mostrano che al momento il disallineamento tra questi due Paesi non ha comportato una frammentazione più estesa dei flussi globali tra blocchi di Paesi rivali. Non ci sono prove di una tendenza di regionalizzazione, la distanza media dei flussi internazionali è infatti cresciuta.
Le analisi del DHL Global Connectedness Index dimostrano anche che la previsione di un passaggio dalla globalizzazione alla regionalizzazione non si è ancora realizzata, per lo meno finora. La distanza media attraversata dai flussi di merci, capitali, informazioni e persone è aumentata negli ultimi vent’anni e i flussi delle merci si sono persino estesi a distanze più grandi durante la pandemia di Covid-19. L’unica categoria dove è stato registrato un chiaro passaggio alla regionalizzazione è quella del flusso delle persone. Questo è dovuto alle grandi ripercussioni della pandemia di Covid-19 sulle tipologie di viaggio delle persone.
Di seguito il link dove poter scaricare l’indice: https://www.dpdhl.com/en/media-relations/press-releases/2023/dhl-global-connectedness-index-globalization-resilient-even-as-usa-china-decoupling-advances.html
Nel Report completo scaricabile al link segnalato (pulsante ‘Download report’) è presente una sezione dedicata ai vari Paesi: la scheda relativa all’Italia è a p. 186.
Stati Uniti e Cina: una rivalità geopolitica che minaccia la connettività
Nel DHL Global Connectedness Index troviamo le prove del disallineamento tra USA e Cina in diversi campi. Dando uno sguardo a 11 tipologie di flussi di merci, capitali e persone (come le esportazioni commerciali, le transazioni M&A e le collaborazioni di ricerca scientifica), la quota dei flussi degli USA con la Cina è scesa in ben 8 delle 11 tipologie di flussi dal 2016. Nello stesso periodo, la quota dei flussi della Cina con gli USA è scesa in 7 delle 10 tipologie dei flussi i cui dati sono a nostra disposizione. Molte di queste tipologie hanno registrato un forte calo. Tuttavia, gli Stati Uniti e la Cina sono legati da flussi decisamente più grandi per essere due Paesi che non sono confinanti. Inoltre, i dati mostrano che al momento il disallineamento tra questi due Paesi non ha comportato una frammentazione più estesa dei flussi globali tra blocchi di Paesi rivali. Non ci sono prove di una tendenza di regionalizzazione, la distanza media dei flussi internazionali è infatti cresciuta.
Le analisi del DHL Global Connectedness Index dimostrano anche che la previsione di un passaggio dalla globalizzazione alla regionalizzazione non si è ancora realizzata, per lo meno finora. La distanza media attraversata dai flussi di merci, capitali, informazioni e persone è aumentata negli ultimi vent’anni e i flussi delle merci si sono persino estesi a distanze più grandi durante la pandemia di Covid-19. L’unica categoria dove è stato registrato un chiaro passaggio alla regionalizzazione è quella del flusso delle persone. Questo è dovuto alle grandi ripercussioni della pandemia di Covid-19 sulle tipologie di viaggio delle persone.
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