08-10-2012
di Michela Del Pizzo
di Michela Del Pizzo
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Ad Aschaffenburg, piccolo
paese della Baviera situato
sulla riva destra del Meno, ha
sede la casa madre di Linde
Material Handling GmbH,
uno dei maggiori produttori
di carrelli elevatori frontali per
il magazzino, parte del gruppo
Kion. Proprio da qui ha avuto
inizio il tour organizzato
dall’azienda tedesca verso fine
maggio e rivolto alla stampa
internazionale per far conoscere
quello che si nasconde
dietro al famoso carrello elevatore
di colore rosso, un
mondo fatto non solo di meccanica
e ingegneria, ma anche
d’innovazione, tecnologia e
design.
Infatti, il focus dell’evento non è stato il lancio di nuovi prodotti che, come ha sottolineato anche Christophe Lautray, chief sales officer Linde MH, nel corso del 2012 verrà ridimensionato a favore di un restyling delle gamme di carrelli già esistenti, ma piuttosto un’occasione per rendere noto ai giornalisti provenienti da diversi paesi (Inghilterra, Spagna, Danimarca, Olanda, Corea, Cina, Russia, solo per citarne alcuni) il core business dell’azienda, le persone che la compongono e, soprattutto, il metodo di lavoro che ha reso possibile il raggiungimento di ottimi risultati nonostante l’andamento altalenante del settore del material handling.
2011-2012: non c’è traccia di crisi
«Il 2011 è stato il nostro secondo miglior anno di sempre», afferma Lautray che, dati alla mano, parla di una crescita a due cifre (+23%) del gruppo a livello globale, all’interno della quale, nonostante la Germania riconfermi il primo posto con la più alta domanda di carrelli elevatori sia elettrici che a motore, ampia parte occupa la domanda proveniente dai Paesi Emergenti, in particolare l’Asia e l’Europa dell’Est. Il fatturato di Linde MH ha ottenuto un incremento del 17%, passando dai 661 milioni di euro del primo quadrimestre 2011 ai 774 milioni di euro dello stesso periodo 2012, e questo grazie a un forte ripensamento della politica di business che, oltre all’ampliamento della gamma prodotti, ha puntato a una diversificazione dei servizi, inclusi il noleggio e la disponibilità immediata delle parti di ricambio. Ma non è tutto. Infatti, il primo quadrimestre del 2012 è stato il miglior periodo di sempre con record non solo di fatturato, ma anche di vendite: l’Europa, in particolare la Germania, si è riconfermata il primo mercato per Linde che, inoltre, si è posizionata al secondo posto nella classifica mondiale delle aziende specializzate nella produzione di carrelli elevatori.
Proseguendo invece con la classifica europea, con i suoi 57.000 carrelli elevatori venduti la Francia si posiziona subito dopo la Germania (76.000), mentre l’Italia si piazza al terzo posto con 32.000 carrelli venduti (attraverso Linde Material Handling Italia che proprio quest’anno festeggia i cinquant’anni di attività), il Regno Unito al quarto con 27.000 e, infine, la Russia con 23.000 prodotti venduti, dato quest’ultimo che ha spinto l’azienda ad aprire una filiale russa per seguire da vicino gli sviluppi di questo mercato che dovrebbe continuare a crescere.
Da sottolineare inoltre, una crescita del 30% degli ordini provenienti dai paesi BRICS, area in cui Linde intende aumentare la propria presenza attraverso l’apertura di nuove sedi. Infatti, proprio quest’anno è prevista l’inaugurazione di un ufficio vendite in Thailandia, mentre nel 2013 sarà la volta del Sud Africa e di Singapore (con la presenza in loco di un key account manager). Sono già attivi invece gli uffici a San Paolo, Brasile, mercato di riferimento per il Sud America, a Melbourne, Australia, e il nuovo centro di ricerca e sviluppo in Cina, nella città di Xiamen.
Unico dato in linea con le principali tendenze del mercato dei carrelli elevatori è quello relativo all’aumento della richiesta di carrelli usati, con oltre 24.000 unità vendute direttamente alle quali ne vanno aggiunte altre 32.000 distribuite attraverso i rivenditori. Una crescita del 10% che ha interessato soprattutto i paesi asiatici, la Cina e, solo di recente, anche la Russia. L’elevata richiesta di acquisto di carrelli elevatori di seconda mano ha spinto l’azienda a lanciare una piattaforma comune a tutte le filiali, Linde Run, per gestire l’intera flotta di veicoli usati, destinati in parte anche al noleggio. Tale formula infatti, soprattutto nella versione a breve termine, ha trovato ampia diffusione già da alcuni anni, sicuramente perché permette una maggiore flessibilità nella gestione dei picchi di magazzino, in particolare per le aziende condizionate dalla stagionalità dei prodotti, e una riduzione dei costi, limitata alla sola manutenzione del veicolo.
Linde Logistic Train
Un anno fa, al LogiMAT di Hannover, Linde Material Handling presentava il “Logistic Train, una nuova soluzione di carrello pensata per ottimizzare la produzione, lo stoccaggio e il trasporto in ambito logistico”. Nel corso della conferenza stampa tenutasi ad Aschaffenburg, Daniel Nees, project manager special solutions, ha presentato il lancio della versione matrix, caratterizzata da un’ampia serie di telai e combinazioni di rimorchi. Basandosi su un particolare tipo e numero di carichi e contenitori che devono essere trasportati, l’azienda offre sia una soluzione ideale per i magazzini dotati di ampi corridoi e pavimentazioni regolari, come i rimorchi a telaio a “C” senza sistema di sollevamento e supporto per pallet con doppio accesso, sia una soluzione per condizioni operative più difficoltose su pavimentazioni irregolari, come il telaio a “C” con sollevamento e sterzo opzionale a quattro ruote.
Nonostante le varianti, Nees ci tiene a sottolineare che per trovare la configurazione corretta del Logistic Train ideale per le esigenze del cliente, sono fondamentali la consulenza e l’analisi sul posto. «Il risultato: il flusso interno può essere ulteriormente ottimizzato», conclude lo stesso Nees.
Il design: parte della brand identity di Linde
Per Linde MH, il design del prodotto è intrinsecamente legato alla funzionalità del carrello. Proprio per questo l’azienda tedesca si affida da sempre all’azienda automobilistica Porche per lo studio dei materiali, dei componenti e della forma adatti a risaltare le elevate prestazioni dei carrelli elevatori di colore rosso. «Un prodotto di investimento richiede molto più di un design accattivante. Il nostro obiettivo è quello di dimostrare l’eccezionale funzionalità dei nostri veicoli tramite un design che che rispecchi la nostra brand identity», afferma Ralf Digledein, vice presidente della divisione New Trucks di Linde.
Un buon design, infatti, assicura che il carrello possa essere maneggiato in modo intuitivo e semplice, così come viene garantita un’ergonomia migliore ed un elevato livello di soddisfazione per l’utilizzatore. L’operatore ed il suo posto di lavoro rappresentano il focus di questo processo, visto che è proprio chi guida il mezzo che deve avere una sensazione confortevole dello spazio oltre ad un’ottima visibilità e la possibilità di poter contare su funzioni operative intuitive e punti di accesso/uscita adatti e comodi.
Infatti, il focus dell’evento non è stato il lancio di nuovi prodotti che, come ha sottolineato anche Christophe Lautray, chief sales officer Linde MH, nel corso del 2012 verrà ridimensionato a favore di un restyling delle gamme di carrelli già esistenti, ma piuttosto un’occasione per rendere noto ai giornalisti provenienti da diversi paesi (Inghilterra, Spagna, Danimarca, Olanda, Corea, Cina, Russia, solo per citarne alcuni) il core business dell’azienda, le persone che la compongono e, soprattutto, il metodo di lavoro che ha reso possibile il raggiungimento di ottimi risultati nonostante l’andamento altalenante del settore del material handling.
2011-2012: non c’è traccia di crisi
«Il 2011 è stato il nostro secondo miglior anno di sempre», afferma Lautray che, dati alla mano, parla di una crescita a due cifre (+23%) del gruppo a livello globale, all’interno della quale, nonostante la Germania riconfermi il primo posto con la più alta domanda di carrelli elevatori sia elettrici che a motore, ampia parte occupa la domanda proveniente dai Paesi Emergenti, in particolare l’Asia e l’Europa dell’Est. Il fatturato di Linde MH ha ottenuto un incremento del 17%, passando dai 661 milioni di euro del primo quadrimestre 2011 ai 774 milioni di euro dello stesso periodo 2012, e questo grazie a un forte ripensamento della politica di business che, oltre all’ampliamento della gamma prodotti, ha puntato a una diversificazione dei servizi, inclusi il noleggio e la disponibilità immediata delle parti di ricambio. Ma non è tutto. Infatti, il primo quadrimestre del 2012 è stato il miglior periodo di sempre con record non solo di fatturato, ma anche di vendite: l’Europa, in particolare la Germania, si è riconfermata il primo mercato per Linde che, inoltre, si è posizionata al secondo posto nella classifica mondiale delle aziende specializzate nella produzione di carrelli elevatori.
Proseguendo invece con la classifica europea, con i suoi 57.000 carrelli elevatori venduti la Francia si posiziona subito dopo la Germania (76.000), mentre l’Italia si piazza al terzo posto con 32.000 carrelli venduti (attraverso Linde Material Handling Italia che proprio quest’anno festeggia i cinquant’anni di attività), il Regno Unito al quarto con 27.000 e, infine, la Russia con 23.000 prodotti venduti, dato quest’ultimo che ha spinto l’azienda ad aprire una filiale russa per seguire da vicino gli sviluppi di questo mercato che dovrebbe continuare a crescere.
Da sottolineare inoltre, una crescita del 30% degli ordini provenienti dai paesi BRICS, area in cui Linde intende aumentare la propria presenza attraverso l’apertura di nuove sedi. Infatti, proprio quest’anno è prevista l’inaugurazione di un ufficio vendite in Thailandia, mentre nel 2013 sarà la volta del Sud Africa e di Singapore (con la presenza in loco di un key account manager). Sono già attivi invece gli uffici a San Paolo, Brasile, mercato di riferimento per il Sud America, a Melbourne, Australia, e il nuovo centro di ricerca e sviluppo in Cina, nella città di Xiamen.
Unico dato in linea con le principali tendenze del mercato dei carrelli elevatori è quello relativo all’aumento della richiesta di carrelli usati, con oltre 24.000 unità vendute direttamente alle quali ne vanno aggiunte altre 32.000 distribuite attraverso i rivenditori. Una crescita del 10% che ha interessato soprattutto i paesi asiatici, la Cina e, solo di recente, anche la Russia. L’elevata richiesta di acquisto di carrelli elevatori di seconda mano ha spinto l’azienda a lanciare una piattaforma comune a tutte le filiali, Linde Run, per gestire l’intera flotta di veicoli usati, destinati in parte anche al noleggio. Tale formula infatti, soprattutto nella versione a breve termine, ha trovato ampia diffusione già da alcuni anni, sicuramente perché permette una maggiore flessibilità nella gestione dei picchi di magazzino, in particolare per le aziende condizionate dalla stagionalità dei prodotti, e una riduzione dei costi, limitata alla sola manutenzione del veicolo.
Linde Logistic Train
Un anno fa, al LogiMAT di Hannover, Linde Material Handling presentava il “Logistic Train, una nuova soluzione di carrello pensata per ottimizzare la produzione, lo stoccaggio e il trasporto in ambito logistico”. Nel corso della conferenza stampa tenutasi ad Aschaffenburg, Daniel Nees, project manager special solutions, ha presentato il lancio della versione matrix, caratterizzata da un’ampia serie di telai e combinazioni di rimorchi. Basandosi su un particolare tipo e numero di carichi e contenitori che devono essere trasportati, l’azienda offre sia una soluzione ideale per i magazzini dotati di ampi corridoi e pavimentazioni regolari, come i rimorchi a telaio a “C” senza sistema di sollevamento e supporto per pallet con doppio accesso, sia una soluzione per condizioni operative più difficoltose su pavimentazioni irregolari, come il telaio a “C” con sollevamento e sterzo opzionale a quattro ruote.
Nonostante le varianti, Nees ci tiene a sottolineare che per trovare la configurazione corretta del Logistic Train ideale per le esigenze del cliente, sono fondamentali la consulenza e l’analisi sul posto. «Il risultato: il flusso interno può essere ulteriormente ottimizzato», conclude lo stesso Nees.
Il design: parte della brand identity di Linde
Per Linde MH, il design del prodotto è intrinsecamente legato alla funzionalità del carrello. Proprio per questo l’azienda tedesca si affida da sempre all’azienda automobilistica Porche per lo studio dei materiali, dei componenti e della forma adatti a risaltare le elevate prestazioni dei carrelli elevatori di colore rosso. «Un prodotto di investimento richiede molto più di un design accattivante. Il nostro obiettivo è quello di dimostrare l’eccezionale funzionalità dei nostri veicoli tramite un design che che rispecchi la nostra brand identity», afferma Ralf Digledein, vice presidente della divisione New Trucks di Linde.
Un buon design, infatti, assicura che il carrello possa essere maneggiato in modo intuitivo e semplice, così come viene garantita un’ergonomia migliore ed un elevato livello di soddisfazione per l’utilizzatore. L’operatore ed il suo posto di lavoro rappresentano il focus di questo processo, visto che è proprio chi guida il mezzo che deve avere una sensazione confortevole dello spazio oltre ad un’ottima visibilità e la possibilità di poter contare su funzioni operative intuitive e punti di accesso/uscita adatti e comodi.
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