Unionfiliere, l'Associazione per la valorizzazione e la tutela delle filiere del made in Italy, è la realtà che, con il supporto dei suoi associati, Camere di Commercio e Unioncamere in generale, si propone di individuare strumenti di rafforzamento delle filiere tipiche del nostro Paese. «Le Camere di Commercio, in particolare quelle presenti nei principali distretti produttivi del Made in Italy, hanno costituito questa associazione il cui obiettivo è sostenere alcune particolari filiere produttive sul mercato» chiarisce Alessandra Vittoria, Responsabile di Unionfiliere, che ha dato il suo sostegno al workshop dal titolo “Tracciabilità, Autenticità, Reputazione ai tempi di Blockchain”, organizzato dalla Italy Roundtable del Council of Supply Chain Management Professionals (CSCMP), in collaborazione con Logistica Management e Impresa Sanità.
«Fra i settori principali che seguiamo vi è innanzitutto il tessile-abbigliamento, i metalli preziosi, arredo e legno, ma anche edilizia, meccanica e nautica. La tracciabilità, in particolare quando attiene alla garanzia di origine dei prodotti, si è dimostrata negli anni un poderoso strumento per il rafforzamento della filiera produttiva e del suo ruolo sul mercato, in particolare nei comparti moda e metalli preziosi. Quando si riescono a legare insieme tutti i soggetti che partecipano alla realizzazione di un prodotto, per poter comunicare al consumatore finale l'origine di questo prodotto e le sue principali fasi di lavorazione, abbiamo un impatto sul mercato molto significativo».
Obiettivo quindi la tracciabilità completa lungo la filiera, come possibilità di registrare e in seguito raccontare la storia di ogni prodotto, che diventa uno strumento efficace per meglio presentare e differenziare i propri prodotti soprattutto su mercati internazionali. Da anni quindi Unionfiliere è attiva su progetti di tracciabilità: ma va detto che non si tratta affatto di progetti facili. «Il primo punto debole è la difficoltà di coinvolgimento di numerose aziende, e non sempre la tecnologia contribuisce a semplificare le cose, anzi spesso in questi meccanismi le complica: perché la tracciabilità richiederebbe l'utilizzo di standard tecnologici condivisi, mentre di fatto ogni azienda ha il proprio sistema» precisa Alessandra Vittoria. «Inoltre, spesso le imprese hanno delocalizzato importanti passaggi al di fuori dell'Italia, quindi non è semplice tenere traccia di tutto il percorso seguito dal prodotto nelle varie fasi di trasformazione. Da un lato, abbiamo elaborato un nostro disciplinare, dall'altro non è semplice far sì che tutti i soggetti di filiera vi confluiscano».
I vantaggi della Blockchain: accesso condiviso e semplicità d'uso
«Ecco perché sono rimasta molto colpita dalla Blockchain» afferma Vittoria. «Non solo perché si sposa perfettamente con le nostre finalità, perché oltre a garantire la sicurezza e la trasparenza delle informazioni, valorizza anche tutto il percorso che il prodotto segue grazie ad un sistema nel quale tutti devono entrare a partecipare. Ma soprattutto, perché la Blockchain è in grado di fare tutto questo senza imporre ai tanti soggetti della filiera un sistema in più rispetto alle tecnologie già in uso. La Blockchain richiede sostanzialmente l'accesso ad una piattaforma condivisa, cosa che non necessita di particolari risorse o investimenti materiali, e può essere effettuato da qualsiasi punto della filiera».
Uno scenario in evoluzione
Certamente vi sono ancora, secondo Unionfiliere, dei punti di attenzione da considerare. «È importante per noi poter ascoltare chi in qualche modo si è già "sporcato le mani" con queste nuove tecnologie, per capire come queste informazioni possano essere inserite nella piattaforma di Blockchain e da chi dovrebbero poi essere garantite. In altri termini: la Blockchain funge da garante dell'autenticità delle informazioni. Ma chi controlla che le informazioni inserite siano effettivamente corrispondenti al vero?» si chiede Vittoria. «Noi infatti cerchiamo strumenti per poter dichiarare che i valori trasmessi dalle aziende corrispondano a verità. Ma dobbiamo ancora capire come far entrare la verità nello strumento». E conclude: «L'interesse è comunque molto alto. Perché possiamo ampliare il discorso a tutto ciò che va a comporre l'ambito della reputazione aziendale e tutti i valori immateriali che l'azienda vuole mostrare: un discorso potenzialmente infinito che può implicare anche aspetti di sviluppo sostenibile e di etica di un prodotto lungo l'intera catena di fornitura».
In breve:
Convegno “Tracciabilità, Autenticità, Reputazione ai tempi di blockchain”
Organizzatore: CSCMP
In collaborazione con: Logistica Management / Impresa Sanità
Milano, 4 aprile 2017. Sede Gi.Group, Piazza IV Novembre, 5 - Milano
Per partecipare, basta registrarsi sul sito dell'evento: clicca qui