Le imprese, sempre più sensibili ad una politica di qualità investono sempre di più nella tutela delle proprie risorse, sia strutturali che umane.
I risultati degli ultimi studi di Accredia attestano, infatti, un incremento del 77% del numero delle società che hanno richiesto certificazioni in conformità alla norma OHSAS 18001 dal 2012.
L’adozione di uno standard in materia di salute e sicurezza sul lavoro si lega indissolubilmente all’installazione nei siti produttivi di elementi safety, come i dispositivi di sicurezza paracolpi. Stommpy Srl offre una gamma ampia e completa di prodotti innovativi, per rendere gli ambienti di lavoro all’interno dei siti industriali più protetti e sicuri. Tali dispositivi sono stati sottoposti a specifici test presso il Centro prove AISICO di Roma - ente di certificazione autonomo accreditato da Accredia - in conformità al BSI-PAS13 e alla procedura di prova AISICO-Stommpy, ottenendo quindi una certificazione di sicurezza.
In dettaglio, ad esempio, il guardrail paracolpi di diametro di 120 mm, è in grado di arrestare un veicolo di 4.220 kg di massa complessiva, lanciato alla velocità di 14,7 km/h (equivalente ad una energia di impatto di 36.750 Joules), senza arrecare alcun danno al pavimento su cui è fissato. Inoltre, il valore raggiunto dall’indice di severità ASI (Acceleration Severity Index) è di 0.47, ovvero quasi la metà del valore massimo ammissibile per il livello di severità più basso definito dalla normativa UNI EN 1317:2010 – Barriere di sicurezza stradali.
Risultati legati all’utilizzo di un polimero tecnico dedicato, messo a punto da Stommpy, denominato Tecklene®. Si tratta di un composto chimico derivato dal processo di polimerizzazione dell’etilene, sapientemente miscelato con agenti attivi e reticolanti, la cui struttura molecolare è in grado di assicurare una deformazione elastoplastica progressiva e controllata, capace di assorbire grandi energie di impatto, senza creparsi o frantumarsi, riducendo al minimo l’indice traumatologico sull’operatore a bordo del veicolo durante la collisione, causa del cosiddetto “colpo di frusta”.