09-01-2024
É stato il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, a dare il via ufficiale a dicembre in Val di Susa, al cantiere per lo scavo del tratto italiano del tunnel di base del Moncenisio, parte della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Il raggruppamento binazionale UXT, composto da Itinera (mandataria), Ghella e Spie Batignolles, che si è aggiudicato il miliardo di lavori in Italia, dovrà realizzare i due tubi della galleria ferroviaria fino a Susa per cui è previsto l’impiego di due frese e circa 700 lavoratori. Davanti ai rappresentanti di istituzioni, associazioni datoriali e sindacali, il raggruppamento ha presentato i lavori e sottoscritto il Patto di integrità e sostenibilità delle imprese della Torino-Lione e la Carta Mission-S, il programma per la sicurezza sul lavoro nei cantieri dell’opera.
Due documenti contrattuali attraverso i quali TELT, la società binazionale incaricata dai governi italiano e francese di gestire la realizzazione dell’opera, vincola tutta la filiera dei fornitori al rispetto dei principi fondamentali di sviluppo sostenibile indicati dal Global Compact delle Nazioni Unite. Il tunnel di base del Moncenisio, lungo 57,5 km, è già in costruzione sul versante francese a partire dall’imbocco a Saint-Julien-Montdenis. Si estende per 45 km in Francia e 12,5 km in Italia.
Le attività in programma
I lavori, realizzati a partire dal cantiere già attivo nell’area della Maddalena di Chiomonte, prevedono l’impiego al picco delle attività di oltre 700 persone. Nei primi mesi le imprese allestiranno il cantiere e avvieranno le attività necessarie a preparare il sito per gli scavi: montaggio delle strutture di cantiere e installazione delle attrezzature e dei materiali, attuazione del progetto esecutivo per le lavorazioni previste e per ordinare le due frese che dovranno scavare fino all'imbocco di Susa. Sono previsti un totale di circa 30 km di scavi: oltre alle due canne del tunnel di base si devono realizzare anche la galleria Maddalena 2, da dove partiranno le frese, i rami di collegamento tra le due canne, il sito di sicurezza di Clarea e la galleria artificiale all’imbocco est di Susa. Per lo scavo a partire dal sito di sicurezza di Clarea fino a Susa è previsto l’utilizzo di due frese dual mode, in grado cioè di cambiare le proprie modalità di avanzamento a seconda della tipologia di terreno che devono affrontare. Queste TBM, infatti, sono macchine dotate di una testa con cutters rotanti che possono scavare in roccia dura o modificarsi per procedere in un terreno “morbido” (costituito cioè da sabbia o ghiaia). In presenza di questo terreno più friabile la fresa viene quindi configurata per contrastare il fronte esercitando una contropressione che le consente di avanzare in sicurezza. Questo è previsto avvenga in un tratto di circa 1,5 km nel sottoattraversamento della Val Cenischia.
L’impegno per la decarbonizzazione
Oltre alle azioni per la tutela e il controllo ambientale nel corso dei lavori, il Raggruppamento si è impegnato a rendere quello di Chiomonte un cantiere a “emissioni zero”. Per farlo, mette in campo una strategia che prevede da un lato la minimizzazione delle emissioni attraverso l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, sistemi tecnologici per il basso consumo energetico e veicoli, anche elettrici, a basse emissioni. Dall’altro, l’impegno a compensare le emissioni residue attraverso interventi derivanti da progetti certificati.
Due documenti contrattuali attraverso i quali TELT, la società binazionale incaricata dai governi italiano e francese di gestire la realizzazione dell’opera, vincola tutta la filiera dei fornitori al rispetto dei principi fondamentali di sviluppo sostenibile indicati dal Global Compact delle Nazioni Unite. Il tunnel di base del Moncenisio, lungo 57,5 km, è già in costruzione sul versante francese a partire dall’imbocco a Saint-Julien-Montdenis. Si estende per 45 km in Francia e 12,5 km in Italia.
Le attività in programma
I lavori, realizzati a partire dal cantiere già attivo nell’area della Maddalena di Chiomonte, prevedono l’impiego al picco delle attività di oltre 700 persone. Nei primi mesi le imprese allestiranno il cantiere e avvieranno le attività necessarie a preparare il sito per gli scavi: montaggio delle strutture di cantiere e installazione delle attrezzature e dei materiali, attuazione del progetto esecutivo per le lavorazioni previste e per ordinare le due frese che dovranno scavare fino all'imbocco di Susa. Sono previsti un totale di circa 30 km di scavi: oltre alle due canne del tunnel di base si devono realizzare anche la galleria Maddalena 2, da dove partiranno le frese, i rami di collegamento tra le due canne, il sito di sicurezza di Clarea e la galleria artificiale all’imbocco est di Susa. Per lo scavo a partire dal sito di sicurezza di Clarea fino a Susa è previsto l’utilizzo di due frese dual mode, in grado cioè di cambiare le proprie modalità di avanzamento a seconda della tipologia di terreno che devono affrontare. Queste TBM, infatti, sono macchine dotate di una testa con cutters rotanti che possono scavare in roccia dura o modificarsi per procedere in un terreno “morbido” (costituito cioè da sabbia o ghiaia). In presenza di questo terreno più friabile la fresa viene quindi configurata per contrastare il fronte esercitando una contropressione che le consente di avanzare in sicurezza. Questo è previsto avvenga in un tratto di circa 1,5 km nel sottoattraversamento della Val Cenischia.
L’impegno per la decarbonizzazione
Oltre alle azioni per la tutela e il controllo ambientale nel corso dei lavori, il Raggruppamento si è impegnato a rendere quello di Chiomonte un cantiere a “emissioni zero”. Per farlo, mette in campo una strategia che prevede da un lato la minimizzazione delle emissioni attraverso l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, sistemi tecnologici per il basso consumo energetico e veicoli, anche elettrici, a basse emissioni. Dall’altro, l’impegno a compensare le emissioni residue attraverso interventi derivanti da progetti certificati.