21-02-2024
In uno degli ultimi bollettini della Federazione del Mare, si riporta che il Consiglio degi Affari Esteri dell’UE ha lanciato da pochi giorni l’operazione difensiva Eunavfor Aspides, il cui obiettivo è ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo, dopo circa 3 mesi di ripetuti attacchi alle navi mercantili da parte degli Houthi. L'operazione ASPIDES garantirà la presenza navale dell'UE nell'area dove numerosi attacchi Houthi hanno preso di mira navi commerciali internazionali dall'ottobre 2023.
In stretta collaborazione con partner internazionali che la pensano allo stesso modo, Aspides contribuirà a salvaguardare la sicurezza marittima e garantire la libertà di navigazione, in particolare per i mercantili e navi commerciali. Nell’ambito del suo mandato difensivo, l’operazione fornirà consapevolezza della situazione marittima, accompagnerà le navi e le proteggerà da possibili attacchi multi-dominio in mare.
Per l’Italia il decreto varato in Cdm prevede per la missione Aspides l’impegno complessivo di 642 unità di personale, 3 mezzi navali e 5 mezzi aerei, per un costo di 42 milioni di euro. Manca ancora però l'autorizzazione ufficiale dal Parlamento italiano per prendere parte alla missione, mentre Francia e Germania sono invece già sul campo.
Mario Mattioli, Presidente Federazione del Mare, ha affermato:"Il Mar Rosso è una rotta fondamentale per il commercio europeo e per la connettività internazionale dell'UE. La protezione delle principali rotte marittime e del principio internazionale della libertà di navigazione è essenziale per garantire la sicurezza energetica, alimentare e della catena di approvvigionamento dell’Europa. L'operazione Aspides ha un mandato difensivo e accompagnerà e proteggerà le navi commerciali nella zona da possibili attacchi in mare. Tutto il mondo del mare accoglie con grande favore questa decisione perché ormai l’aggravarsi della situazione nell’area mette quotidianamente in pericolo gli equipaggi e sta incidendo sempre più sulla catena di approvvigionamento europea e sulla sicurezza economica generale. È importante incoraggiare e tutte le azioni, comprese quelle diplomatiche, che contribuiscono alla riduzione della crisi nell'area. L’operazione sarà attiva lungo le principali linee marittime di comunicazione nello stretto di Baab al-Mandab e nello stretto di Hormuz, nonché nelle acque internazionali del Mar Rosso, del Golfo di Aden, del Mar Arabico, del Golfo di Oman e il Golfo Persico".
Ricordiamo che, stando ai dati del “Fedespedi Economic Outlook” di Fedespedi giunto alla 22esima edizione, il traffico container globale, al netto delle attività di trasbordo e feeder, è stimato in 173,8 milioni di Teu, sostanzialmente stabile rispetto al 2022. La matrice degli scambi di container evidenzia, nel periodo gennaio-ottobre 2023, un calo negli scambi dello 0,8%. Il mese di ottobre 2023 con la sua ottima performance (+9,3%), sembra segnare una svolta positiva che potrebbe tuttavia essere frenata dalla crisi che si è aperta nel Mar Rosso.
Infatti dal 19 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 le navi passate da Suez sono diminuite del 60% circa, con alcune compagnie che hanno deciso di abbandonarlo totalmente (l’israeliana ZIM, e la coreana HHM, ad esempio): l’alternativa è la rotta che doppia il Capo di Buona Speranza, circa 5000 miglia in più, con un aggravio di 11-12 giorni di viaggio e anche in termini di costi, a cui si sommano anche gli aumenti per l’entrata in vigore dell’ Emission Trading System – ETS che comporterà aggravi compresi tra i 25-60 EUR/Teu a seconda dei servizi. Nelle ultime settimane si è registrata, infatti, un’inversione di tendenza dei noli (in decrescita da febbraio 2022) che hanno subito un’impennata nella seconda settimana di gennaio 2024.
Nei primi nove mesi del 2023 il traffico container nei principali porti italiani si è ridotto del 4,2%, passando da 6,1 a 5,8 milioni di Teu. Nello stesso periodo, i porti non italiani censiti del Mediterraneo hanno movimentato complessivamente 24,5 milioni di Teu, con un incremento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 (in forte crescita il porto turco di Ambarli (+12,1%) e Tanger Med (+9,3%), che nel 2023 supera abbondantemente i 6 milioni di Teu). I porti del North Range, invece, hanno evidenziato una significativa riduzione della movimentazione, pari al -5,0% (28,568 milioni di Teu movimentati).
CRISI DEL MAR ROSSO, RIPERCUSSIONI ANCHE SUL BRENNERO
Sempre in questi giorni, il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Pasquale Russo ha lanciato l’allarme sull’economia per la concomitanza con la crisi del Mar Rosso. “Si rischia un combinato disposto molto pericoloso per i porti, per le merci sia in import che in export - avverte Russo – Bisogna fare in fretta, anche sul fronte del Brennero, affinché non si realizzi la tempesta perfetta per porti, merci e logistica italiana. In caso contrario, le ripercussioni sul nostro sistema economico sarebbero pesantissime: basti pensare che, come rileva l’analisi di Confcommercio, tra i rischi delle tensioni nell'area del Mar Rosso c’è la compromissione della regolarità dei rifornimenti, oltre ai tempi di navigazione delle merci più lunghi, e costi di trasporto più alti”, spiega il presidente di Conftrasporto.
Secondo i dati, infatti, anche solo considerando il settore marittimo i tempi di navigazione nei traffici con l’estremo Oriente si sono già allungati di 10-12 giorni per via della circumnavigazione del Continente africano. I costi dei noli per un container di 40 piedi sulla rotta Shangai-Genova sono più che raddoppiati (+129%) rispetto al 2023. I transiti delle navi attraverso il canale di Suez, da cui passa circa il 40% del nostro interscambio commerciale marittimo (154 miliardi di euro), si sono ridotti di oltre un terzo con forte penalizzazione sia per i porti nazionali, specialmente quelli nell’Adriatico, come Trieste e Venezia, maggiormente interessati da traffici internazionali che, in generale, per il sistema Italia.
In stretta collaborazione con partner internazionali che la pensano allo stesso modo, Aspides contribuirà a salvaguardare la sicurezza marittima e garantire la libertà di navigazione, in particolare per i mercantili e navi commerciali. Nell’ambito del suo mandato difensivo, l’operazione fornirà consapevolezza della situazione marittima, accompagnerà le navi e le proteggerà da possibili attacchi multi-dominio in mare.
Per l’Italia il decreto varato in Cdm prevede per la missione Aspides l’impegno complessivo di 642 unità di personale, 3 mezzi navali e 5 mezzi aerei, per un costo di 42 milioni di euro. Manca ancora però l'autorizzazione ufficiale dal Parlamento italiano per prendere parte alla missione, mentre Francia e Germania sono invece già sul campo.
Mario Mattioli, Presidente Federazione del Mare, ha affermato:"Il Mar Rosso è una rotta fondamentale per il commercio europeo e per la connettività internazionale dell'UE. La protezione delle principali rotte marittime e del principio internazionale della libertà di navigazione è essenziale per garantire la sicurezza energetica, alimentare e della catena di approvvigionamento dell’Europa. L'operazione Aspides ha un mandato difensivo e accompagnerà e proteggerà le navi commerciali nella zona da possibili attacchi in mare. Tutto il mondo del mare accoglie con grande favore questa decisione perché ormai l’aggravarsi della situazione nell’area mette quotidianamente in pericolo gli equipaggi e sta incidendo sempre più sulla catena di approvvigionamento europea e sulla sicurezza economica generale. È importante incoraggiare e tutte le azioni, comprese quelle diplomatiche, che contribuiscono alla riduzione della crisi nell'area. L’operazione sarà attiva lungo le principali linee marittime di comunicazione nello stretto di Baab al-Mandab e nello stretto di Hormuz, nonché nelle acque internazionali del Mar Rosso, del Golfo di Aden, del Mar Arabico, del Golfo di Oman e il Golfo Persico".
Ricordiamo che, stando ai dati del “Fedespedi Economic Outlook” di Fedespedi giunto alla 22esima edizione, il traffico container globale, al netto delle attività di trasbordo e feeder, è stimato in 173,8 milioni di Teu, sostanzialmente stabile rispetto al 2022. La matrice degli scambi di container evidenzia, nel periodo gennaio-ottobre 2023, un calo negli scambi dello 0,8%. Il mese di ottobre 2023 con la sua ottima performance (+9,3%), sembra segnare una svolta positiva che potrebbe tuttavia essere frenata dalla crisi che si è aperta nel Mar Rosso.
Infatti dal 19 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 le navi passate da Suez sono diminuite del 60% circa, con alcune compagnie che hanno deciso di abbandonarlo totalmente (l’israeliana ZIM, e la coreana HHM, ad esempio): l’alternativa è la rotta che doppia il Capo di Buona Speranza, circa 5000 miglia in più, con un aggravio di 11-12 giorni di viaggio e anche in termini di costi, a cui si sommano anche gli aumenti per l’entrata in vigore dell’ Emission Trading System – ETS che comporterà aggravi compresi tra i 25-60 EUR/Teu a seconda dei servizi. Nelle ultime settimane si è registrata, infatti, un’inversione di tendenza dei noli (in decrescita da febbraio 2022) che hanno subito un’impennata nella seconda settimana di gennaio 2024.
Nei primi nove mesi del 2023 il traffico container nei principali porti italiani si è ridotto del 4,2%, passando da 6,1 a 5,8 milioni di Teu. Nello stesso periodo, i porti non italiani censiti del Mediterraneo hanno movimentato complessivamente 24,5 milioni di Teu, con un incremento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 (in forte crescita il porto turco di Ambarli (+12,1%) e Tanger Med (+9,3%), che nel 2023 supera abbondantemente i 6 milioni di Teu). I porti del North Range, invece, hanno evidenziato una significativa riduzione della movimentazione, pari al -5,0% (28,568 milioni di Teu movimentati).
CRISI DEL MAR ROSSO, RIPERCUSSIONI ANCHE SUL BRENNERO
Sempre in questi giorni, il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Pasquale Russo ha lanciato l’allarme sull’economia per la concomitanza con la crisi del Mar Rosso. “Si rischia un combinato disposto molto pericoloso per i porti, per le merci sia in import che in export - avverte Russo – Bisogna fare in fretta, anche sul fronte del Brennero, affinché non si realizzi la tempesta perfetta per porti, merci e logistica italiana. In caso contrario, le ripercussioni sul nostro sistema economico sarebbero pesantissime: basti pensare che, come rileva l’analisi di Confcommercio, tra i rischi delle tensioni nell'area del Mar Rosso c’è la compromissione della regolarità dei rifornimenti, oltre ai tempi di navigazione delle merci più lunghi, e costi di trasporto più alti”, spiega il presidente di Conftrasporto.
Secondo i dati, infatti, anche solo considerando il settore marittimo i tempi di navigazione nei traffici con l’estremo Oriente si sono già allungati di 10-12 giorni per via della circumnavigazione del Continente africano. I costi dei noli per un container di 40 piedi sulla rotta Shangai-Genova sono più che raddoppiati (+129%) rispetto al 2023. I transiti delle navi attraverso il canale di Suez, da cui passa circa il 40% del nostro interscambio commerciale marittimo (154 miliardi di euro), si sono ridotti di oltre un terzo con forte penalizzazione sia per i porti nazionali, specialmente quelli nell’Adriatico, come Trieste e Venezia, maggiormente interessati da traffici internazionali che, in generale, per il sistema Italia.