20-03-2024
Nel corso dell'ultima edizione di LetExpo 2024 di Verona, sono stati presentati i risultati di un nuovo studio condotto dal Centro GREEN - Università Bocconi impegnato da anni nel fornire una panoramica macro-economica del settore marittimo italiano all’interno del più ampio contesto europeo.
Lo studio commissionato da Amazon su “L’intermodalità marittima: il ruolo del comparto per l’economia italiana e gli effetti socio-economici e ambientali per le imprese” si concentra sul ruolo e il valore dell'e-commerce per la crescita della “blue economy”, definita dalla Commissione Europea come l'insieme delle attività economiche legate agli oceani, ai mari e alle coste.
La ricerca che mostra come la crescita dell’e-commerce rappresenti un volano per il settore, posizionandosi come abilitatore della Blue Economy. I risultati dello studio condotto dal Centro GREEN - Università Bocconi Lo studio, realizzato dal Centro GREEN - Università Bocconi, evidenzia la rilevanza socio-economica dello sviluppo dell'intermodalità marittima, derivante dai benefici ambientali e dalla riduzione dei costi operativi. In Italia, l’intermodalità marittima costituisce un elemento distintivo del trasporto merci a media e lunga distanza, da e per le isole e i principali Paesi confinanti e verso destinazioni chiave per l’interscambio commerciale internazionale.
Nei porti italiani vengono movimentate all’imbarco e allo sbarco con navi Ro/Ro1 e Ro/Pax2 circa 121 milioni di tonnellate di merci ogni anno, pari al 25% del totale delle merci. Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2022 è stato pari a 17,7 miliardi di euro il valore delle importazioni e 28,2 miliardi il valore delle esportazioni che ha utilizzato navi Ro/Ro, in forte crescita rispetto al 2013, con rispettivamente un +200% e un + 174%. L’Italia è leader mondiale nel trasporto di flotte Ro-Ro, particolarmente funzionali ai traffici nazionali e mediterranei. Inoltre, alcune compagnie di navigazione italiane sono ai vertici delle classifiche europee nel settore.
Questo segmento di mercato ha evidenziato vivaci tassi di crescita tra il 2013 e il 2022, registrando un +38,5% in termini di sviluppo dei volumi, a fronte di un +7% negli altri comparti del settore marittimo portuale italiano. Nel periodo 2013-2022 il valore medio delle merci movimentate via Ro/Ro è più che raddoppiato (+104%). Accanto a questa fotografia generale del settore, i ricercatori del Centro GREEN - Università Bocconi ha analizzato 24 rotte sia nazionali sia internazionali, dimostrando come la scelta dell’intermodalità marittima rispetto al tutto strada permetta una riduzione di costi operativi di circa 2,02 miliardi di euro (-54,6%) e ipotizzando quindi come tale risparmio possa essere di fatto trasferito a vantaggio anche dei consumatori finali. Inoltre, ai vantaggi sui costi operativi, si affiancano i benefici ambientali esplicitati in una diminuzione del 56.7% di esternalità ambientali (emissioni di CO2 ed inquinanti locali, oltre a congestione ed incidentalità), tra cui, nello specifico, una riduzione di emissioni annuali di 0,7 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente di 375.000 auto in meno all’anno sulle strade italiane.
La collaborazione tra Grimaldi e Amazon, in questo studio, ne è dimostrazione fisica lampante. I porti e il sistema di connettività italiano, soprattutto in questi ultimi anni, hanno iniziato a sviluppare significativi progetti per dare risposte in tal senso.Oltre a soffermarsi sul contesto attuale, lo studio ha anche fornito previsioni di scenari futuri individuando nell’eCommerce e nel potenziale di crescita di questo comparto in Italia un driver strategico di grande rilevanza per lo sviluppo dell’intermodalità marittima.
Oltre a soffermarsi sul contesto attuale, lo studio ha anche fornito previsioni di scenari futuri individuando nell’eCommerce e nel potenziale di crescita di questo comparto in Italia3 un driver strategico di grande rilevanza per lo sviluppo dell’intermodalità marittima. In un approccio what-if, i ricercatori hanno stimato, sulle 24 rotte già prese in esame, i benefici socio-economici in un’ipotesi di scenario di efficientamento energetico grazie alla rapida introduzione di navi più efficienti (classe GG5G “zero emissioni in porto”) e di aumento dei coefficienti di riempimento di stiva delle navi (+10%) derivati dall’incremento dello shift modale, grazie al ruolo attivo dai grandi operatori dell’e-Commerce, caratterizzate da una visione dei mercati su scala internazionale e da una maggiore sensibilità ai temi della sostenibilità. Il risultato di questa simulazione permette di rimarcare come i benefici operativi derivanti dallo sviluppo dei traffici si quantificherebbero in una riduzione ulteriore dei costi operativi marittimi pari a 227,81 milioni di euro all’anno, vantaggi economici che potrebbero essere trasferiti sul consumatore finale. Dal punto di vista ambientale, infine, si raggiungerebbe una riduzione di ulteriori 286 mila tonnellate di emissioni di CO2 per i traffici esistenti e 113 mila tonnellate di CO2 per i traffici derivati dallo shift modale aggiuntivo.
Lo studio commissionato da Amazon su “L’intermodalità marittima: il ruolo del comparto per l’economia italiana e gli effetti socio-economici e ambientali per le imprese” si concentra sul ruolo e il valore dell'e-commerce per la crescita della “blue economy”, definita dalla Commissione Europea come l'insieme delle attività economiche legate agli oceani, ai mari e alle coste.
La ricerca che mostra come la crescita dell’e-commerce rappresenti un volano per il settore, posizionandosi come abilitatore della Blue Economy. I risultati dello studio condotto dal Centro GREEN - Università Bocconi Lo studio, realizzato dal Centro GREEN - Università Bocconi, evidenzia la rilevanza socio-economica dello sviluppo dell'intermodalità marittima, derivante dai benefici ambientali e dalla riduzione dei costi operativi. In Italia, l’intermodalità marittima costituisce un elemento distintivo del trasporto merci a media e lunga distanza, da e per le isole e i principali Paesi confinanti e verso destinazioni chiave per l’interscambio commerciale internazionale.
Nei porti italiani vengono movimentate all’imbarco e allo sbarco con navi Ro/Ro1 e Ro/Pax2 circa 121 milioni di tonnellate di merci ogni anno, pari al 25% del totale delle merci. Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2022 è stato pari a 17,7 miliardi di euro il valore delle importazioni e 28,2 miliardi il valore delle esportazioni che ha utilizzato navi Ro/Ro, in forte crescita rispetto al 2013, con rispettivamente un +200% e un + 174%. L’Italia è leader mondiale nel trasporto di flotte Ro-Ro, particolarmente funzionali ai traffici nazionali e mediterranei. Inoltre, alcune compagnie di navigazione italiane sono ai vertici delle classifiche europee nel settore.
Questo segmento di mercato ha evidenziato vivaci tassi di crescita tra il 2013 e il 2022, registrando un +38,5% in termini di sviluppo dei volumi, a fronte di un +7% negli altri comparti del settore marittimo portuale italiano. Nel periodo 2013-2022 il valore medio delle merci movimentate via Ro/Ro è più che raddoppiato (+104%). Accanto a questa fotografia generale del settore, i ricercatori del Centro GREEN - Università Bocconi ha analizzato 24 rotte sia nazionali sia internazionali, dimostrando come la scelta dell’intermodalità marittima rispetto al tutto strada permetta una riduzione di costi operativi di circa 2,02 miliardi di euro (-54,6%) e ipotizzando quindi come tale risparmio possa essere di fatto trasferito a vantaggio anche dei consumatori finali. Inoltre, ai vantaggi sui costi operativi, si affiancano i benefici ambientali esplicitati in una diminuzione del 56.7% di esternalità ambientali (emissioni di CO2 ed inquinanti locali, oltre a congestione ed incidentalità), tra cui, nello specifico, una riduzione di emissioni annuali di 0,7 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente di 375.000 auto in meno all’anno sulle strade italiane.
La collaborazione tra Grimaldi e Amazon, in questo studio, ne è dimostrazione fisica lampante. I porti e il sistema di connettività italiano, soprattutto in questi ultimi anni, hanno iniziato a sviluppare significativi progetti per dare risposte in tal senso.Oltre a soffermarsi sul contesto attuale, lo studio ha anche fornito previsioni di scenari futuri individuando nell’eCommerce e nel potenziale di crescita di questo comparto in Italia un driver strategico di grande rilevanza per lo sviluppo dell’intermodalità marittima.
Oltre a soffermarsi sul contesto attuale, lo studio ha anche fornito previsioni di scenari futuri individuando nell’eCommerce e nel potenziale di crescita di questo comparto in Italia3 un driver strategico di grande rilevanza per lo sviluppo dell’intermodalità marittima. In un approccio what-if, i ricercatori hanno stimato, sulle 24 rotte già prese in esame, i benefici socio-economici in un’ipotesi di scenario di efficientamento energetico grazie alla rapida introduzione di navi più efficienti (classe GG5G “zero emissioni in porto”) e di aumento dei coefficienti di riempimento di stiva delle navi (+10%) derivati dall’incremento dello shift modale, grazie al ruolo attivo dai grandi operatori dell’e-Commerce, caratterizzate da una visione dei mercati su scala internazionale e da una maggiore sensibilità ai temi della sostenibilità. Il risultato di questa simulazione permette di rimarcare come i benefici operativi derivanti dallo sviluppo dei traffici si quantificherebbero in una riduzione ulteriore dei costi operativi marittimi pari a 227,81 milioni di euro all’anno, vantaggi economici che potrebbero essere trasferiti sul consumatore finale. Dal punto di vista ambientale, infine, si raggiungerebbe una riduzione di ulteriori 286 mila tonnellate di emissioni di CO2 per i traffici esistenti e 113 mila tonnellate di CO2 per i traffici derivati dallo shift modale aggiuntivo.
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