Posto all'incrocio delle autostradedel Brennero (direttricenord-sud) e Serenissima(direttrice ovest-est), nonchédelle corrispondenti linee ferroviarie,l'Interporto QuadranteEuropa – Consorzio ZAI si estende suuna superficie di 2.500.000 mq, con espansioneprevista fino a 4,2 milioni di mq.Questo sistema infrastrutturale, gestito e ideatodal Consorzio ZAI con piano particolareggiatoapprovato dalla Regione Veneto, è inoltrecollegato direttamente con l'Aeroporto diVerona-Villafranca e rappresenta un punto di incontro ideale peril trasporto merci stradale, ferroviario ed aereo, nazionale edinternazionale. In particolare, vi sono trattati i traffici merci internazionaliprovenienti o dirette al centro-nord Europa attraversoil Brennero, i traffici da e per la Francia e la Spagna e per iPaesi dell'Est europeo. Nell'Interporto transitano all'anno oltre6 milioni di tonnellate di merci su ferrovia e 20 milioni di tonnellatesu gomma.
Con il suo arrivo in Consorzio ZAI poco meno di un anno fa,Zeno D'Agostino, in qualità di strategy and development manager,ha da subito cercato di investire il più possibile in ricerca, omeglio in “conoscenza”, ritenendola un fattore strategico per losviluppo delle attività operative dell'interporto. Osservare l'andamentoe le evoluzioni del comparto logistico a livello globale,infatti, permette al Consorzio di operare con maggiore efficienzaa livello territoriale ed instaurare un dialogo sempre più costruttivocon le aziende che hanno scelto di insediarsi pressol'interporto. Inoltre, investire in ricerca è il primo passo da compiereper chi, come Consorzio ZAI, aspira a diventare uno deiplayer di riferimento della logistica europea.
Logistica Management: In un suo recente intervento all'Universitàdi Verona in occasione dell'inaugurazione del corsoLogiMaster di quest'anno, l'abbiamo sentita ribadire più voltequanto la conoscenza sia fondamentale per lo sviluppo delsettore logistico italiano. Potrebbe spiegarci meglio che cosaintendeva con tale affermazione?
Zeno D'Agostino: Quando si parla di trasporti e di logistica,tutto viene ricondotto alla gestione delle infrastrutture, composizionistrutturali pesanti e grigie, spesso considerate inefficienti,ma la vera “infrastruttura grigia” necessaria per sviluppare ilnostro settore è la “materia grigia”, intesa come conoscenza a360° del settore che ci caratterizza.Nella logistica, il ruolo della conoscenza, intesa come l'utilizzodei dati e delle informazioni, della cultura edella scienza logistica, diventa fondamentalenel momento in cui soggetti come l'InterportoQuadrante Europa – Consorzio ZAI decidonodi partecipare attivamente allo sviluppotecnologico e strategico del settore in cui operanoe di acquisire prestigio anche a livellointernazionale. Infatti, contrariamente a quantopossa far credere la nostra natura di entepubblico, Consorzio ZAI coordina e fornisceservizi per l'innovazione, la pianificazioneurbanistica e lo sviluppo dell'economia territorialeed è proprio questo stretto legame col tessuto industrialelocale che ci permette di avere una visione chiara e reale diquelle che sono le esigenze degli operatori. Per tale ragione, ritengoutile che siano soggetti operativi come il nostro a dovergestire in modo quasi esclusivo la conoscenza operativa di settore,mantenendo un dialogo costante con le Università e i Centridi Studio, che invece guardano alla logistica da un punto divista molto più scientifico e teorico, prospettiva altrettanto importante.Quando parlo di conoscenza, oltre all'innovazione, intendoanche la ricerca vera e propria, ed è fondamentale che enti comeConsorzio ZAI entrino da protagonisti all'interno dei progettieuropei di ricerca, come il Programma Quadro europeo per laRicerca e l'Innovazione “Horizon 2020”, lanciato ad inizio aprilee che rappresenta una grossa opportunità per rilanciare il sistemalogistico italiano.
Avere un ruolo attivo a livello internazionale, attraverso i progettidi ricerca europei, ci consente di essere più propositivi con leaziende del nostro territorio, che sempre più di frequente nonrichiedono semplicemente dei servizi, ma dei progetti logisticiche per essere realizzati richiedono una fase iniziale di analisi ericerche di mercato che vanno elaborate. Quest'attività può esseresvolta solo se si hanno due elementi a disposizione: da unaparte, la conoscenza di settore, e dall'altra, la capacità d'innovazione.Consorzio ZAI li possiede entrambi e li mette a disposizionidelle aziende che hanno scelto di insediarsi presso l'Interportodi Verona e che, prese singolarmente, forse non avrebberoné la possibilità né gli strumenti per fare innovazione.In base alla mia esperienza professionale, destinarerisorse a beneficio della conoscenza comportail raggiungimento di risultati tangibili anche intempi brevi e decisamente efficaci per il businessaziendale. Inoltre, se andiamo a vedere le statisticheeuropee, l'Italia figura tra gli ultimi paesi chedestinano fondi alla ricerca industriale. È un datoallarmante, ma che va contestualizzato perchénon possiamo sicuramente chiedere al nostrotessuto industriale, caratterizzato da imprese dimedie dimensione e spesso a conduzione familiare,la stessa capacità d'investimento che hannosoggetti di dimensione maggiore o di carattereistituzionale, come ad esempio il nostro.
LM: In che modo Consorzio ZAI riesce a trasformarela conoscenza in nuove opportunità di businessper sé e per le realtà che operano all'internodell'Interporto Quadrante Europa?
ZDA: I gestori di infrastrutture logistiche, quali porti e interportinel nostro caso, hanno bisogno di “macinare” ogni giorno unaquantità decisamente elevata di dati sia strutturati che nonstrutturati, derivanti da statistiche, ricerche, analisi, ecc. Riconoscendoil valore di tali informazioni per la nostra attività,abbiamo deciso di creare un osservatorio permanente all'internodell'interporto, dedicato esclusivamente all'elaborazione ditale flusso di informazioni. Nasce così, meno di un anno fa, ilcentro ZAIlog, acronimo di ZAI Logistic Observatory of the Globe.Il nome può sembrare un po' troppo ambizioso, ma il nostrointento è davvero quello di proporci come osservatori del panoramalogistico globale, perché se non si ha una visione totale delsettore, difficilmente si è in grado di prevederne le evoluzioni ele conseguenze delle stesse nel proprio contesto locale.Oggi, sempre di più i vertici del Consorzio ZAI hanno bisogno diqualcuno che rielabori i dati, sia interni alle attività dell'interportoche derivanti dall'esterno, in modo da pianificare al megliole proprie strategie operative. ZAIlog diventa pertanto un supportotecnico a quelle che sono le decisioni prese dal nostromanagement, oltre che uno strumento che ci aiuta a migliorarela nostra offerta agli operatori. Infatti, in uno scenario in continuatrasformazione, gli interporti non possono semplicemente forniredei servizi ma devono assumere un ruolo strategico per losviluppo della logistica nel territorio di competenza. Con ZAIlog,l'Interporto Quadrante Europa intende aiutare le imprese adottenere maggiore visibilità e competitività e, allo stesso tempo,avere per sé un valido strumento per la promozione delle nostreattività anche al di fuori dell'Italia, cercando di attirare nellanostra area, nuove imprese e operatori.Attraverso ZAIlog, possiamo concentrarci adesso su tutta unaserie di servizi innovativi, il che non significa solamente investirein nuove tecnologie. Spesso, infatti, si tende a consideraresinonimi i termini “innovazione” e “tecnologia”, quando inveceper un'azienda pubblica o privata che sia, l'attività di Research& Development ingloba molto di più che il solo IT. Ad esempio,uno dei servizi più innovativi che stiamo mettendo a disposizionedegli operatori è quello della promozione internazionale,molto apprezzato dalle aziende di piccole e medie dimensioniche, date le risorse limitate, da sole non avrebbero la capacità dipresidiare i mercati internazionali prendendo parte ai più importantieventi fieristici che ogni anno si tengono nelle principalicapitali del mondo, oppure ospitare eventi come quello conla realtà logistica olandese, che si è tenuto presso l'Interporto diVerona a fine maggio.
LM: Per Consorzio ZAI, sviluppare nuove relazioni commercialisignifica offrire alle imprese che hanno scelto di insediarsiall'interno dell'interporto un ulteriore servizio che si potrebbedefinire “a valore aggiunto”, se non addirittura strategico.
ZDA: Esattamente. Le imprese stanno imparando a vederci nonsoltanto come i gestori operativi dell'area nella quale hannoscelto di insediarsi, ma anche come quelli che giorno per giornole aiutano ad essere competitive ben oltre i confini nazionali.Nel corso della mia carriera professionale, ho riscontrato unafortissima sinergia tra l'attività di ricerca e quella di promozione:più investi in ricerca per sviluppare e migliorare le tue attività alivello locale e maggiore sarà il prestigio che acquisirai a livellointernazionale.Inoltre, un interporto non può partecipare alle fiere più importantidi settore e promuovere solo se stesso, ma deve dare spazioanche alle imprese che in esso vi operano e che lo rappresentano.Pertanto oggi, oltre ad ampliare la tipologia di servizi offerti,un interporto deve essere in grado di costruire e mettere a disposizionedegli operatori la propria rete di relazioni commerciali.Essendo un soggetto istituzionale, Consorzio ZAI non solo possiedeuna maggiore capacità economico-finanziaria rispetto adun'azienda privata, ma grazie alle sue conoscenze ha più facilitàa creare relazioni e gemellaggi con porti, interporti, piattaformelogistiche nazionali, europee e perché no, anche mondiali.A proposito di aspetti finanziari, mi permetto di aggiungereanche che siamo uno dei pochi paesi che non ha ancora capitodel tutto la forte relazione che intercorre tra la logistica e il mondofinanziario. Dico questo perchè sono fortemente convintoche debba esserci coordinamento tra gli enti pubblici che dirigonole infrastrutture e coloro che invece gestiscono le risorse anostra disposizione.
LM: La vostra posizione geografica, tra i Corridoi 3 e 5 e, prossimamente,anche vicino al Corridoio 1 Adriatico-Baltico, vipermette di essere al centro dei principali traffici che dal Mediterraneosi spostano verso il Nord e l'Est Europa...
ZDA: Certamente. Per tornare al nostro concetto iniziale, laconoscenza va gestita anche a livello di territorio e l'area attornoVerona è tra le più avanzate a livello logistico. In essa, infatti,sono presenti sia realtà industriali operanti nel settore, cheistituzioni accademiche impegnate a formare i dirigenti logisticidel domani.Con la propria attività, Consorzio ZAI contribuisce a renderequello del veronese uno dei maggiori poli logistici di riferimentoin Europa e a dimostrazione di ciò, cito solo un esempio: dalnostro interporto partono 148 coppie di treni a settimana da eper l'Europa, ad eccezione di 6 coppie di treni, diretti inveceverso piattaforme nazionali.Nonostante l'ormai evidente concentrazione del traffico mercinel Nord ed Est Europa, da oltre vent'anni si continua ad affermareche l'Italia sia la piattaforma logistica “naturale” del Mediterraneo,in grado di intercettare gran parte delle merci chedal Far East vengono poi distribuite nel Vecchio Continente.
Purtroppo, la realtà è ben diversa e ad oggi, tutte le merci chetransitano dai porti italiani hanno come origine e destinazioneun bacino regionale o al massimo macroregionale, mentre sonoi porti del Nord Europa a dirigere gran parte delle attività logisticheche coinvolgono il Mediterraneo. Questo perché nessunporto italiano dispone delle relazioni e degli strumenti necessariper competere a livello internazionale.Può sembrare lontano dalle nostre priorità, ma Consorzio ZAIha grande interesse affinché venga istituito, attraverso il coinvolgimentoanche delle ferrovie e delle dogane, un collegamentotra l'Interporto di Verona e i maggiori porti italiani, mettendofinalmente questi ultimi nella condizione di competere con imaggiori porti europei.ZAIlog gioca un ruolo molto importante in questa partita perchéuno dei fenomeni che stiamo monitorando è proprio quello delcommercio marittimo. Infatti, poiché oltre il 90% del trafficomerci a livello mondiale si sposta via mare, se vogliamo diventareuno degli anelli fondamentali della supply chain globale,diventa indispensabile per noi riuscire a monitorare le navicontainer che attraccano nei porti italiani. Dall'analisi di questee altre attività, possiamo dedurre i comportamenti delle compagnienavali, se hanno intenzione o meno d'investire, in qualiporti e perché... Tutto questo ci permette di sapere se i soggetticon cui dialoghiamo stanno crescendo o sono periferici rispettoalle rotte globali, quali relazioni instaurare e dove esserepresenti.
La conoscenza, per concludere, aiuta a pianificare ed è oggi piùche mai uno dei fattori chiave di successo per un'azienda, anchepubblica, come Consorzio ZAI.