10-10-2014
Michela Del Pizzo
Michela Del Pizzo
Tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, il mercato dei veicoli per il trasporto merci è tornato a dare segnali di ripresa, lasciando ben sperare per una quanto mai prossima
uscita dalla pesante crisi che ha colpito il settore, con pesanti ripercussioni sulla consistenza del parco circolante, ridottasi notevolmente negli ultimi anni.
I dati elaborati dal centro ricerche Continental Autocarro mostrano infatti che il parco veicoli circolante è calato a partire dal 2012, primo anno in cui il numero di mezzi industriali che sono usciti dal parco circolante ha superato quello delle nuove immatricolazioni: proprio da questo deriva il calo del numero di mezzi per il trasporto merci in circolazione.
Nei primi cinque mesi del 2014, invece, le immatricolazioni di questi veicoli sono tornate a crescere (+15,2% rispetto allo stesso periodo del 2013), anche se l’aumento delle immatricolazioni non è ancora arrivato a compensare il numero di radiazioni, che resta più elevato; per questo motivo, secondo l’elaborazione del centro studi Continental Autocarro,
il parco circolante di veicoli per il trasporto merci nei primi cinque mesi dell’anno accusa ancora una lievissima diminuzione (-0,2%) rispetto al dato di fine 2013, attestandosi a quota
3.930.687 unità.
«In questi anni difficili per l’economia italiana – afferma a commento dei dati Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT – vi sono stati molti operatori economici che sono usciti dal mercato, sia nel settore del trasporto merci (padroncini e società di trasporti) sia tra artigiani, professionisti e piccole e medie imprese che utilizzano veicoli commerciali per la loro attività. La conseguenza è che è calato anche il parco circolante di veicoli per il trasporto merci, come i dati dimostrano. Da qualche mese a questa parte, però, le immatricolazioni hanno ripreso ad aumentare, e questo indubbiamente è un dato positivo perché permette alle aziende che hanno dovuto rinunciare ai mezzi di trasporto di tornare a dotarsi di mezzi strumentali utili per il rilancio della loro attività e può consentire che si affaccino sul mercato nuove realtà meglio strutturate per far fronte alla concorrenza internazionale. Non va poi dimenticato che la ripresa del mercato è importante anche per il ricambio dei veicoli particolarmente vecchi che sono ancora in circolazione e la cui sostituzione non può più essere rimandata; in questo modo si contribuisce anche a rendere più elevata la sicurezza sulla strada».
In questo scenario, essenziale per le aziende di trasporto e logistica diventa il contenimento dei costi legati non più al solo “utilizzo” del bene ma all’intero ciclo di vita del veicolo (acquisto, manutenzione, carburante, pedaggi, ecc.) e che vanno a formare il Total Cost of Ownership (TCO). Come spiegato più nel dettaglio nell’articolo che troverete online la prossima settimana, negli ultimi anni il TCO ha contribuito da un lato ad orientare le strategie aziendali di numerose aziende e, dall’altro, a stimolare i costruttori di truck e i relativi dealer nel formulare delle soluzioni di acquisto / noleggio che includano, oltre al bene, anche un ampio ventaglio di servizi accessori.
«In questi anni difficili per l’economia italiana – afferma a commento dei dati Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT – vi sono stati molti operatori economici che sono usciti dal mercato, sia nel settore del trasporto merci (padroncini e società di trasporti) sia tra artigiani, professionisti e piccole e medie imprese che utilizzano veicoli commerciali per la loro attività. La conseguenza è che è calato anche il parco circolante di veicoli per il trasporto merci, come i dati dimostrano. Da qualche mese a questa parte, però, le immatricolazioni hanno ripreso ad aumentare, e questo indubbiamente è un dato positivo perché permette alle aziende che hanno dovuto rinunciare ai mezzi di trasporto di tornare a dotarsi di mezzi strumentali utili per il rilancio della loro attività e può consentire che si affaccino sul mercato nuove realtà meglio strutturate per far fronte alla concorrenza internazionale. Non va poi dimenticato che la ripresa del mercato è importante anche per il ricambio dei veicoli particolarmente vecchi che sono ancora in circolazione e la cui sostituzione non può più essere rimandata; in questo modo si contribuisce anche a rendere più elevata la sicurezza sulla strada».
In questo scenario, essenziale per le aziende di trasporto e logistica diventa il contenimento dei costi legati non più al solo “utilizzo” del bene ma all’intero ciclo di vita del veicolo (acquisto, manutenzione, carburante, pedaggi, ecc.) e che vanno a formare il Total Cost of Ownership (TCO). Come spiegato più nel dettaglio nell’articolo che troverete online la prossima settimana, negli ultimi anni il TCO ha contribuito da un lato ad orientare le strategie aziendali di numerose aziende e, dall’altro, a stimolare i costruttori di truck e i relativi dealer nel formulare delle soluzioni di acquisto / noleggio che includano, oltre al bene, anche un ampio ventaglio di servizi accessori.
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