Presso il Piccolo Teatro Grassi di Milano, è andata in scena l'edizione 2016 dell'Osservatorio Non Food 2016 di GS1 Italy, quest'anno intitolato “Il viaggio del consumatore in 80 touchpoint”.
Dal 2003 GS1 Italy realizza uno studio sul mondo del “non alimentare” che mira ad identificare il valore del mercato, i principali operatori (gruppi e insegne di riferimento), le dinamiche di sviluppo. Il tutto declinato nei canali di vendita (GDO, grandi superfici specializzate (GSS), grandi superfici non specializzate, tradizionali, ecc.) e nelle merceologie che lo compongono (mobili e arredamento, elettronica di consumo, musica, libri, video, videogiochi, abbigliamento e calzature, bricolage, ottica, prodotti per lo sport, cancelleria, casalinghi, tessile per la casa, profumeria e cosmetici, giocattoli, farmaci da banco).
Ogni edizione comprende inoltre dossier, speciali e focus su argomenti emergenti (i factory outlet, le dinamiche di acquisto dei consumatori del Non Food, i social network) che arricchiscono ulteriormente la conoscenza dei fenomeni e delle dinamiche evolutive che caratterizzano questo mondo. L’Osservatorio viene aggiornato annualmente coinvolgendo partner riconosciuti come TradeLab e Gfk per l’elaborazione dei risultati finali che si basano sui dati rilevati dalle più note e affidabili fonti informative (Istat, Iri, Sita, Gfk).
La nuova edizione
«L’edizione 2016 si è concentrata sui numeri e sull’andamento del settore – finalmente positivi - e ha indagato il percorso di acquisto compiuto dal consumatore lungo tutti i touchpoint, fisici e digitali» commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Emerge la consapevolezza che l’idea di una contrapposizione tra fisico e digitale sia troppo schematica e artificiosa e che sussistano invece opportunità di incrocio e sovrapposizione ben più complesse in una logica di complementarietà, che definiscono un nuovo concetto di customer experience. Per il futuro la parola d’ordine sembra essere convivenza».
Oggi il mondo dei consumi non alimentari così come calcolato dall’Istat, è un mercato che vale circa 149,4 miliardi di euro che rappresenta il 14,8% del totale consumi delle famiglie italiane (comprensivo della voce dei servizi) con un peso inferiore rispetto al 16,3% del 2011, ma con una crescita in valore assoluto (+1,6%) nel 2015 superiore rispetto ai beni grocery (+1,2%).
L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, che esclude i servizi ed alcuni comparti minori compresi dall’Istat, e monitora oggi consumi per un totale di circa 101 miliardi di euro, evidenzia un trend di crescita nel 2015 pari a +1,4%.
«Negli ultimi 5 anni il consumatore italiano si è fermato; spaventato da una crisi che non passava mai e da profonde riflessioni sul suo stile di vita» prosegue Cuppini. « Dopo anni di estrema prudenza, qualcosa sta cambiando: si torna a cambiare l’auto e si è attratti da consumi innovativi. L’ultimo anno si è chiuso con un segno positivo, che riflette una ripresa in quasi tutti i comparti».
Anche durante il 2015 la rete moderna specializzata ha continuato a contrarsi: si è assistito ad una razionalizzazione del numero di esercizi Non Food sul territorio, sebbene in modo meno accentuato rispetto agli anni passati: oggi si parla di circa 4 mila punti vendita in meno con un bilancio, tra aperture e chiusure, nel 2015, pari al -0,8% in un anno.
Particolarmente penalizzati i punti vendita dei settori edicola, libri e cancelleria (-2.4%) e di prodotti tessili e biancheria per la casa (-2.3%). Per contro, si registra un incremento nelle aperture di punti vendita per i settori legati all’elettronica, informatica e telefonia (+1,9%). L’andamento positivo nei consumi si riflette in una evidente ripresa in quasi tutti i comparti monitorati dall’Osservatorio. I comparti che crescono maggiormente sono: elettronica di consumo (+5,0%), giocattoli (+6,0%), mobili e arredamento (+1,3), edutainment (+4,1%), prodotti di profumeria (+3,6%) e prodotti di ottica (+4,1%). Positivi anche i segnali per bricolage (+0,8%), articoli per lo sport (+0,5%) e casalinghi (+0,8%).
Si scelgono ancora i canali fisici
L’indagine realizzata da GfK per questa edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha analizzato il processo di acquisto di alcune tipologie di prodotti - nei comparti elettronica, elettrodomestici e entertainment - confrontandone lo sviluppo, le fonti di informazione/i touchpoint implicati, in funzione di un esito transattivo online oppure offline. Dalla ricerca, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione di 750 interviste, è emerso chiaramente come il canale fisico – definito più efficace - sia ancora il canale prevalente sia nel caso di ricerca di informazioni sia per l’acquisto vero e proprio (45 % nell’elettronica, 43% negli elettrodomestici, 47% nell’entertainment). E i vantaggi che il consumatore identifica con il canale fisico sono strettamente legati ai concetti di servizio e di supporto pre e post vendita (oltre il 40% in tutti e tre i comparti indagati, con punte del 52% dei rispondenti del comparto elettronica che riconoscono al post vendita del punto vendita fisico il valore più importante).
Al canale digitale – definito più efficiente – vengono invece riconosciuti maggiori concorrenza di prezzo, rapidità e risparmio di tempo, nonché ampiezza di scelta e praticità in termini di visita/utilizzo. Mediamente il 45% dei rispondenti in tutti e tre i comparti riconoscono al canale digitale queste caratteristiche come le più importanti. Non bisogna però dimenticare che quote intorno al 30% dei rispondenti per tutti i segmenti di prodotto indagati si dichiarano indifferenti all’utilizzo di uno o dell’altro canale. Di conseguenza la prevalente scelta di un canale rispetto all’altro, sia per la ricerca di informazioni sia per l’acquisto, non identifica una esclusività di comportamento, ma una vera e propria complementarietà.