11-12-2012
A colloquio con David Stante, membro del CdA della Stante Srl, Italia
A colloquio con David Stante, membro del CdA della Stante Srl, Italia
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Grazie all’esperienza consolida
nel mondo delle spedizioni
internazionali, al know how
logistico e alla continua innovazione
dei processi gestionali
e IT, il gruppo Stante ha realizzato
un importante progetto
di logistica inbound via mare
per conto della Angelo Carillo
& C. SpA e Gruppo Carillo Spa,
aziende specializzate nella
produzione e distribuzione
di biancheria per la casa, con sede in uno dei principali distretti
tessili d’Europa: l’Interporto
di Nola in provincia
di Napoli. Proprietarie di
marchi rinomati nel settore
(Via Roma 60, Riviera Collection,
Linea Oro e molte altre),
il gruppo Carillo ha optato
ormai da diversi anni per la
delocalizzazione in Cina e nel
sud est Asiatico di parte della
produzione, continuando a
garantire ai propri clienti la
realizzazione di un prodotto
competitivo e al tempo stesso
di qualità.
Con flussi di importazione di circa 1.500 TEU all’anno, di cui l’80% proveniente dai principali porti cinesi di Shanghai e Ningbo, l’azienda si è rivolta al gruppo Stante per riuscire ad integrare in un unico modello di business le attività di gestione degli ordini e di arrivo delle merci a quelle di trasporto, logistica e gestione documentale. I servizi richiesti sono stati molteplici, dal buyer consolidation in Cina, alle attività di sorting, controllo qualità è quantità, gestione noli, dogana import, coordinamento magazzini doganali e door delivery.
Attraverso le parole di David Stante, membro del CdA della Stante Srl, ripercorriamo insieme le fasi del progetto che ha richiesto un intenso lavoro di pre-analisi e di riorganizzazione dei processi di gestione a più livelli.
Logistica Management: Essendo voi degli operatori di logistica di trasporto per vocazione, con quali risorse avete saputo rispondere alle esigenze avanzate dal vostro cliente?
David Stante: Attraverso il proprio partner cinese sito ad Hangzhou, le aziende Carillo gestiscono decine di fornitori e migliaia di articoli. La prima esigenza è stata dunque quella di riorganizzare il carico dei contenitori all’origine, seguendo le logiche atte a semplificare la ricezione delle merci sia presso l’hub di proprietà all’Interporto di Nola, e sia presso i clienti diretti, presenti in altre regioni d’Italia. Pertanto, in collaborazione con il proprio network in Asia e con il team di esperti del gruppo Carillo, la Stante ha iniziato l’attività di pre-analisi, verificando la disponibilità di tutti gli strumenti necessari a garantire le performance richieste. Gli interventi previsti hanno riguardato più livelli del processo di inbound, sia dal punto di vista gestionale che operativo. Innanzitutto, sono state presentate le strutture logistiche della Stante già attive in Cina, con particolare attenzione agli hub di consolidamento di Shanghai e Ningbo.
Successivamente, sono stati collaudati i sistemi di scansione ottica impiegati nella presa in consegna delle merci e nel carico dei container. In aggiunta a questo, è stato sviluppato un piano di formazione specifico per gli addetti di magazzino, riprendendo le matrici di origine lean già in uso presso la Stante Italia. Infine, si è passati alla presentazione e condivisione degli standard di gestione operativa e documentale delle attività di “buyer consolidation” (Figura 1 – Flusso) e “sorting”, approvati con successo dal cliente. Nello specifico, gli standard riguardano il consolidamento nello stesso container dei prodotti ritirati da molteplici fornitori e il caricamento degli stessi in ordine per articolo, colore e misura solo dopo un attento controllo quantitativo e qualitativo. È stato inoltre stabilito che la suddetta attività venisse documentata fotograficamente (Figura 2), al fine di aumentare il livello di sicurezza delle merci e semplificare eventuali successivi controlli.
È importante evidenziare che gli hub utilizzati, sono magazzini doganali, attraverso i quali è possibile semplificare l’attività documentale di esportazione così da evitare che le merci trasportate vengano manipolate dai funzionari doganali in fase di introduzione del container nei terminal portuali, eliminando il rischio di compromettere l’ordine di carico imposto.
LM: Avete incontrato particolari difficoltà nello sviluppo del progetto? Su quali aspetti di gestione avete investito per ottenere il modello di business che vi eravate preposti?
DS: Anche se non la definirei proprio una difficoltà, tra le esigenze avanzate dal cliente c’era la volontà di accedere a costi di logistica e di trasporto certi e stabili nel tempo. Date le variabili tipiche dei trasporti marittimi dovute all’oscillazione dei noli, alle attività doganali e alle possibili soste terminal, il concetto di costo certo è spesso complesso da applicare.
La Stante, che ama definirsi il primo cliente di se stessa e che è consapevole dell’importanza rappresentata dal controllo dei costi di gestione quale leva di sostenibilità e competitività aziendale, ha individuato quattro macro aree su cui far leva per raggiungere l’obiettivo preposto dal cliente: a) gestione delle relazioni con i carrier marittimi; b) utilizzo di terminal inland o depositi doganali privati; c) intermodalità; d) compliance doganale.
a) Relazione con i carrier marittimi. La Stante considera la creazione di rapporti a lungo termine un percorso necessario per costruire performance tese a superare le aspettative dei clienti. Il suddetto approccio è ancora più necessario quando si assumono impegni di gestione di grandi volumi. Infatti, è fondamentale saper analizzare le reali esigenze del cliente al fine di poter individuare il miglior partner, con il quale condividere i fattori critici di successo su cui investire. Nel caso del progetto Carillo, i valori su cui si è basata la selezione del carrier marittimo sono stati la disponibilità di equipment, la flessibilità di messa a disposizione degli spazi all’origine, la stabilità del transit time, la capacità di riconoscere la validità dei noli a lungo termine e, soprattutto, l’ampia disponibilità delle parti nel condividere le rispettive competenze in modo sinergico.
b) Terminal inland o depositi doganali. Il settore della biancheria per la casa è caratterizzato da dei flussi all’importazione concentrati principalmente in due periodi dell’anno: gennaio-febbraio e agosto-settembre. In questi mesi si accumulano importanti volumi che creano possibili criticità nelle attività di ricezione merci e finanziarie. I terminal portuali sono il primo punto di arrivo delle merci e, per loro natura, sono predisposti al transito e non alla gestione delle stesse, nel rispetto delle esigenze di flessibilità dell’utente finale. Inoltre, c’è da tener presente che le franchigie per lo stoccaggio dei contenitori sono limitate e i costi di sosta estremamente elevati. Data la posizione geografica dei propri magazzini doganali della sede campana, non lontani dalla piattaforma logistica delle aziende Carillo e la presenza di un importante terminal container doganale a Nola (TIN – Terminal Intermodale Nola), la Stante ha colto con entusiasmo la richiesta ricevuta dalla committente di valutare in chiave costi/ benefici le opportunità derivanti dall’utilizzo massiccio dei suddetti strumenti. Per quanto concerne l’utilizzo di depositi doganali privati della Stante, essendo le attività completamente internalizzate, abbiamo avuto modo di proporre una soluzione all inclusive, ovvero che comprendesse lo svuotamento container, la pallettizzazione nel rispetto degli standard dettati dal cliente, lo stoccaggio allo stato estero con franchigie di 30 giorni, lo sdoganamento parziale o totale della spedizione ed infine la consegna, il tutto a costi fissi senza variabili. Tale soluzione ha permesso di poter indicizzare l’incidenza del costo di logistica inbound su base annua, soddisfacendo così la richiesta formulata in origine dal cliente. L’altro importante strumento introdotto è rappresentato dal terminal intermodale sito all’interporto di Nola, attraverso il quale possiamo gestire i contenitori in modo monitorato, flessibile e competitivo. Infatti, il TIN è un terminal gestito con le logiche tipiche di chi pone il cliente al centro dell’attenzione, garantendo attraverso l’utilizzo di tecnologie e competenze specifiche, soluzioni di stoccaggio container a costi competitivi, nonché la messa a disposizione dei container sia per le consegne che per le ispezioni doganali, in tempi certi.
c) Intermodalità. L’area in cui sorge la piattaforma logistica delle aziende Carillo è collegata ai maggiori porti del Sud Italia (Napoli e Gioia Tauro) tramite rete ferroviaria, collegamento che risulta ancora poco utilizzato perché considerato meno flessibile se confrontato con il trasporto su gomma. Inoltre, il trasporto merci ferroviario non permetteva apparentemente di ottenere i vantaggi in termini di costo sulle tratte brevi contemplate per questo progetto. Nonostante tali considerazioni, il gruppo Carillo ha investito in un programma di miglioramento del costo di trasporto della merce dai porti alla propria sede, non più basato su l’acquisto speculativo, bensì sulla possibilità di utilizzare sistemi di trasporto alternativi. Così come già successo nel caso del TIN, il cliente ha stimolato l’incontro tra tutte le possibili parti coinvolte, ovvero la Log Ship (vettore ferroviario), la Stante, altri operatori logistici e il team della Carillo, al fine di definire il flusso ideale e pianificare le attività necessarie per contribuire all’utilizzo intensivo dello strumento. I risultati raggiunti, e soprattutto quelli prospettici, indicano che la committente ha avuto modo di accedere a costi competitivi, sostenibili e migliorabili nel tempo attraverso servizi sempre più stabili, in quanto supportati da volumi in crescita sui quali poter continuare ad investire. Il caso di sinergia descritto è diventato al tempo stesso obiettivo e strumento, rappresentando un importante modello di crescita delle infrastrutture a supporto degli operatori logistici e dei committenti che importano da paesi non comunitari.
d) Compliance doganale. Le attività doganali rappresentano una delle fasi del processo di importazione più delicate. Oltre al percorso di preanalisi, attraverso il quale, in fase di ogni inizio rapporto o nel caso di nuovi prodotti da importare, la Stante definisce uno standard condiviso con il cliente, l’altra importante iniziativa intrapresa è stata quella della promozione dell’AEO (Authorised Economic Operator). Lo status di AEO crea benefici per gli importatori connessi alla riduzione dei controlli e alla maggiore fluidità della catena logistica con la conseguenza indiretta di poter pianificare con maggiore certezza i tempi di approvvigionamento dall’estero. Ad una riduzione dei controlli corrisponde inoltre una riduzione dei costi associati ai tempi di sdoganamento e alle verifiche da parte dell’amministrazione doganale. La Stante, una delle prime realtà a essere stata accreditata nel Giugno del 2009, ha coinvolto la Carillo nel percorso di accreditamento, dimostrando come nel caso in cui l’operatore logistico, il custom broker e l’importatore siano operatori AEO, le performance di sdoganamento aumentano in modo considerevole (verifiche diminuite dal 28% al 2% del totale spedizioni importate).
LM: Dopo aver parlato della gestione operativa, passiamo ora alla gestione documentale. Quale piattaforma avete proposto al cliente per lo scambio delle informazioni tra i team italiani e quelli esteri?
DS: Per rispondere fedelmente alle esigenze delle aziende Carillo in termini di accuratezza dell’informazione e snellimento dei flussi documentali, la Stante ha applicato due linee strategiche già in uso presso altri grandi clienti. La prima (grazie alla spinta innovativa delle tecnologiche Microsoft), è stata di adottare delle soluzioni informatiche in puro ambiente “Microsoft .NET”, che permettono di ottenere soluzioni sia di tipo desktop che web, a partire da una stessa base di dati. Tale scelta è risultata vincente in quanto gli ambienti usufruenti sono di tipo Extranet e consentono di eliminare facilmente il problema della distanza spaziale e ottenere in tempo reale la condivisione delle informazioni. Ad esempio, abbiamo strutturato i nostri magazzini di consolidamento e doganali al fine di fornire gli esiti delle transazioni dei terminali barcode in tempo reale. La seconda linea strategica utilizzata è stata quella di creare veri e propri hypercubes, per permette di rendere realizzabili progetti, a volte anche complessi, in tempi decisamente ristretti. In gergo, questo tipo di linea strategica viene definita Abstract Data Type (ADT).
Da sottolineare che tutte le strutture impiegate per la realizzazione di un progetto IT, vedono come unico proprietario il gruppo Stante e si poggiano su un Server Farm presente presso il Centro Direzionale di Napoli. Quest’ulteriore tassello permette di affrontare qualsiasi sfida ci venga proposta, senza dover necessariamente ricorrere a terze parti, risparmiando sui tempi e, soprattutto, eliminando i costi aggiuntivi.
LM: Il progetto appena descritto è da considerarsi concluso o, come crediamo, la partnership con il vostro cliente è in continua evoluzione? Sono previste delle migliorie al modello attuale?
DS: Le attività descritte, monitorate attraverso un sistema di indicatori di performance, possono essere considerate mature e allineate ai target convenuti con il cliente. Abbiamo avuto sicuramente modo di costruire, in collaborazione con la Carillo, soluzioni atte a soddisfare le esigenze descritte inizialmente e, prospetticamente, quelle future, ma siamo consapevoli che senza la ricerca continua del miglioramento, qualsiasi proposta rischia di diventare obsoleta in tempi brevi.
Inoltre, siamo convinti che le strategie di miglioramento si basino sulla conoscenza e, per questo motivo, riteniamo opportuno non gestire la continuità del rapporto esclusivamente sulla storicità delle informazioni e esperienze, ma attraverso un sistema di matrici valutare l’evoluzione delle esigenze in modo mirato, efficace e senza sprechi. Siamo impegnati a diffondere nelle nostre aziende la cultura dell’analisi basata su indicatori specifici, al fine di proporre sempre strumenti dimensionati in maniera appropriata agli obiettivi dati.
Con flussi di importazione di circa 1.500 TEU all’anno, di cui l’80% proveniente dai principali porti cinesi di Shanghai e Ningbo, l’azienda si è rivolta al gruppo Stante per riuscire ad integrare in un unico modello di business le attività di gestione degli ordini e di arrivo delle merci a quelle di trasporto, logistica e gestione documentale. I servizi richiesti sono stati molteplici, dal buyer consolidation in Cina, alle attività di sorting, controllo qualità è quantità, gestione noli, dogana import, coordinamento magazzini doganali e door delivery.
Attraverso le parole di David Stante, membro del CdA della Stante Srl, ripercorriamo insieme le fasi del progetto che ha richiesto un intenso lavoro di pre-analisi e di riorganizzazione dei processi di gestione a più livelli.
Logistica Management: Essendo voi degli operatori di logistica di trasporto per vocazione, con quali risorse avete saputo rispondere alle esigenze avanzate dal vostro cliente?
David Stante: Attraverso il proprio partner cinese sito ad Hangzhou, le aziende Carillo gestiscono decine di fornitori e migliaia di articoli. La prima esigenza è stata dunque quella di riorganizzare il carico dei contenitori all’origine, seguendo le logiche atte a semplificare la ricezione delle merci sia presso l’hub di proprietà all’Interporto di Nola, e sia presso i clienti diretti, presenti in altre regioni d’Italia. Pertanto, in collaborazione con il proprio network in Asia e con il team di esperti del gruppo Carillo, la Stante ha iniziato l’attività di pre-analisi, verificando la disponibilità di tutti gli strumenti necessari a garantire le performance richieste. Gli interventi previsti hanno riguardato più livelli del processo di inbound, sia dal punto di vista gestionale che operativo. Innanzitutto, sono state presentate le strutture logistiche della Stante già attive in Cina, con particolare attenzione agli hub di consolidamento di Shanghai e Ningbo.
Successivamente, sono stati collaudati i sistemi di scansione ottica impiegati nella presa in consegna delle merci e nel carico dei container. In aggiunta a questo, è stato sviluppato un piano di formazione specifico per gli addetti di magazzino, riprendendo le matrici di origine lean già in uso presso la Stante Italia. Infine, si è passati alla presentazione e condivisione degli standard di gestione operativa e documentale delle attività di “buyer consolidation” (Figura 1 – Flusso) e “sorting”, approvati con successo dal cliente. Nello specifico, gli standard riguardano il consolidamento nello stesso container dei prodotti ritirati da molteplici fornitori e il caricamento degli stessi in ordine per articolo, colore e misura solo dopo un attento controllo quantitativo e qualitativo. È stato inoltre stabilito che la suddetta attività venisse documentata fotograficamente (Figura 2), al fine di aumentare il livello di sicurezza delle merci e semplificare eventuali successivi controlli.
È importante evidenziare che gli hub utilizzati, sono magazzini doganali, attraverso i quali è possibile semplificare l’attività documentale di esportazione così da evitare che le merci trasportate vengano manipolate dai funzionari doganali in fase di introduzione del container nei terminal portuali, eliminando il rischio di compromettere l’ordine di carico imposto.
LM: Avete incontrato particolari difficoltà nello sviluppo del progetto? Su quali aspetti di gestione avete investito per ottenere il modello di business che vi eravate preposti?
DS: Anche se non la definirei proprio una difficoltà, tra le esigenze avanzate dal cliente c’era la volontà di accedere a costi di logistica e di trasporto certi e stabili nel tempo. Date le variabili tipiche dei trasporti marittimi dovute all’oscillazione dei noli, alle attività doganali e alle possibili soste terminal, il concetto di costo certo è spesso complesso da applicare.
La Stante, che ama definirsi il primo cliente di se stessa e che è consapevole dell’importanza rappresentata dal controllo dei costi di gestione quale leva di sostenibilità e competitività aziendale, ha individuato quattro macro aree su cui far leva per raggiungere l’obiettivo preposto dal cliente: a) gestione delle relazioni con i carrier marittimi; b) utilizzo di terminal inland o depositi doganali privati; c) intermodalità; d) compliance doganale.
a) Relazione con i carrier marittimi. La Stante considera la creazione di rapporti a lungo termine un percorso necessario per costruire performance tese a superare le aspettative dei clienti. Il suddetto approccio è ancora più necessario quando si assumono impegni di gestione di grandi volumi. Infatti, è fondamentale saper analizzare le reali esigenze del cliente al fine di poter individuare il miglior partner, con il quale condividere i fattori critici di successo su cui investire. Nel caso del progetto Carillo, i valori su cui si è basata la selezione del carrier marittimo sono stati la disponibilità di equipment, la flessibilità di messa a disposizione degli spazi all’origine, la stabilità del transit time, la capacità di riconoscere la validità dei noli a lungo termine e, soprattutto, l’ampia disponibilità delle parti nel condividere le rispettive competenze in modo sinergico.
b) Terminal inland o depositi doganali. Il settore della biancheria per la casa è caratterizzato da dei flussi all’importazione concentrati principalmente in due periodi dell’anno: gennaio-febbraio e agosto-settembre. In questi mesi si accumulano importanti volumi che creano possibili criticità nelle attività di ricezione merci e finanziarie. I terminal portuali sono il primo punto di arrivo delle merci e, per loro natura, sono predisposti al transito e non alla gestione delle stesse, nel rispetto delle esigenze di flessibilità dell’utente finale. Inoltre, c’è da tener presente che le franchigie per lo stoccaggio dei contenitori sono limitate e i costi di sosta estremamente elevati. Data la posizione geografica dei propri magazzini doganali della sede campana, non lontani dalla piattaforma logistica delle aziende Carillo e la presenza di un importante terminal container doganale a Nola (TIN – Terminal Intermodale Nola), la Stante ha colto con entusiasmo la richiesta ricevuta dalla committente di valutare in chiave costi/ benefici le opportunità derivanti dall’utilizzo massiccio dei suddetti strumenti. Per quanto concerne l’utilizzo di depositi doganali privati della Stante, essendo le attività completamente internalizzate, abbiamo avuto modo di proporre una soluzione all inclusive, ovvero che comprendesse lo svuotamento container, la pallettizzazione nel rispetto degli standard dettati dal cliente, lo stoccaggio allo stato estero con franchigie di 30 giorni, lo sdoganamento parziale o totale della spedizione ed infine la consegna, il tutto a costi fissi senza variabili. Tale soluzione ha permesso di poter indicizzare l’incidenza del costo di logistica inbound su base annua, soddisfacendo così la richiesta formulata in origine dal cliente. L’altro importante strumento introdotto è rappresentato dal terminal intermodale sito all’interporto di Nola, attraverso il quale possiamo gestire i contenitori in modo monitorato, flessibile e competitivo. Infatti, il TIN è un terminal gestito con le logiche tipiche di chi pone il cliente al centro dell’attenzione, garantendo attraverso l’utilizzo di tecnologie e competenze specifiche, soluzioni di stoccaggio container a costi competitivi, nonché la messa a disposizione dei container sia per le consegne che per le ispezioni doganali, in tempi certi.
c) Intermodalità. L’area in cui sorge la piattaforma logistica delle aziende Carillo è collegata ai maggiori porti del Sud Italia (Napoli e Gioia Tauro) tramite rete ferroviaria, collegamento che risulta ancora poco utilizzato perché considerato meno flessibile se confrontato con il trasporto su gomma. Inoltre, il trasporto merci ferroviario non permetteva apparentemente di ottenere i vantaggi in termini di costo sulle tratte brevi contemplate per questo progetto. Nonostante tali considerazioni, il gruppo Carillo ha investito in un programma di miglioramento del costo di trasporto della merce dai porti alla propria sede, non più basato su l’acquisto speculativo, bensì sulla possibilità di utilizzare sistemi di trasporto alternativi. Così come già successo nel caso del TIN, il cliente ha stimolato l’incontro tra tutte le possibili parti coinvolte, ovvero la Log Ship (vettore ferroviario), la Stante, altri operatori logistici e il team della Carillo, al fine di definire il flusso ideale e pianificare le attività necessarie per contribuire all’utilizzo intensivo dello strumento. I risultati raggiunti, e soprattutto quelli prospettici, indicano che la committente ha avuto modo di accedere a costi competitivi, sostenibili e migliorabili nel tempo attraverso servizi sempre più stabili, in quanto supportati da volumi in crescita sui quali poter continuare ad investire. Il caso di sinergia descritto è diventato al tempo stesso obiettivo e strumento, rappresentando un importante modello di crescita delle infrastrutture a supporto degli operatori logistici e dei committenti che importano da paesi non comunitari.
d) Compliance doganale. Le attività doganali rappresentano una delle fasi del processo di importazione più delicate. Oltre al percorso di preanalisi, attraverso il quale, in fase di ogni inizio rapporto o nel caso di nuovi prodotti da importare, la Stante definisce uno standard condiviso con il cliente, l’altra importante iniziativa intrapresa è stata quella della promozione dell’AEO (Authorised Economic Operator). Lo status di AEO crea benefici per gli importatori connessi alla riduzione dei controlli e alla maggiore fluidità della catena logistica con la conseguenza indiretta di poter pianificare con maggiore certezza i tempi di approvvigionamento dall’estero. Ad una riduzione dei controlli corrisponde inoltre una riduzione dei costi associati ai tempi di sdoganamento e alle verifiche da parte dell’amministrazione doganale. La Stante, una delle prime realtà a essere stata accreditata nel Giugno del 2009, ha coinvolto la Carillo nel percorso di accreditamento, dimostrando come nel caso in cui l’operatore logistico, il custom broker e l’importatore siano operatori AEO, le performance di sdoganamento aumentano in modo considerevole (verifiche diminuite dal 28% al 2% del totale spedizioni importate).
LM: Dopo aver parlato della gestione operativa, passiamo ora alla gestione documentale. Quale piattaforma avete proposto al cliente per lo scambio delle informazioni tra i team italiani e quelli esteri?
DS: Per rispondere fedelmente alle esigenze delle aziende Carillo in termini di accuratezza dell’informazione e snellimento dei flussi documentali, la Stante ha applicato due linee strategiche già in uso presso altri grandi clienti. La prima (grazie alla spinta innovativa delle tecnologiche Microsoft), è stata di adottare delle soluzioni informatiche in puro ambiente “Microsoft .NET”, che permettono di ottenere soluzioni sia di tipo desktop che web, a partire da una stessa base di dati. Tale scelta è risultata vincente in quanto gli ambienti usufruenti sono di tipo Extranet e consentono di eliminare facilmente il problema della distanza spaziale e ottenere in tempo reale la condivisione delle informazioni. Ad esempio, abbiamo strutturato i nostri magazzini di consolidamento e doganali al fine di fornire gli esiti delle transazioni dei terminali barcode in tempo reale. La seconda linea strategica utilizzata è stata quella di creare veri e propri hypercubes, per permette di rendere realizzabili progetti, a volte anche complessi, in tempi decisamente ristretti. In gergo, questo tipo di linea strategica viene definita Abstract Data Type (ADT).
Da sottolineare che tutte le strutture impiegate per la realizzazione di un progetto IT, vedono come unico proprietario il gruppo Stante e si poggiano su un Server Farm presente presso il Centro Direzionale di Napoli. Quest’ulteriore tassello permette di affrontare qualsiasi sfida ci venga proposta, senza dover necessariamente ricorrere a terze parti, risparmiando sui tempi e, soprattutto, eliminando i costi aggiuntivi.
LM: Il progetto appena descritto è da considerarsi concluso o, come crediamo, la partnership con il vostro cliente è in continua evoluzione? Sono previste delle migliorie al modello attuale?
DS: Le attività descritte, monitorate attraverso un sistema di indicatori di performance, possono essere considerate mature e allineate ai target convenuti con il cliente. Abbiamo avuto sicuramente modo di costruire, in collaborazione con la Carillo, soluzioni atte a soddisfare le esigenze descritte inizialmente e, prospetticamente, quelle future, ma siamo consapevoli che senza la ricerca continua del miglioramento, qualsiasi proposta rischia di diventare obsoleta in tempi brevi.
Inoltre, siamo convinti che le strategie di miglioramento si basino sulla conoscenza e, per questo motivo, riteniamo opportuno non gestire la continuità del rapporto esclusivamente sulla storicità delle informazioni e esperienze, ma attraverso un sistema di matrici valutare l’evoluzione delle esigenze in modo mirato, efficace e senza sprechi. Siamo impegnati a diffondere nelle nostre aziende la cultura dell’analisi basata su indicatori specifici, al fine di proporre sempre strumenti dimensionati in maniera appropriata agli obiettivi dati.