Logistica Management: Che tipo di prodotti alimentari trattate (cibo/ bevande, fresco/ freddo, alimenti deperibili/ non deperibili, ecc.) e con quali strumenti/ servizi?
Elena Gavotti: Il container è ormai diventato strumento standard di trasporto delle merci a livello globale e attraverso la refrigerazione e l’atmosfera controllata si e’ creato un vero e proprio fenomeno di diffusione mondiale anche per i principali prodotti alimentari, dall’acqua (la “Sanpe” servita nei brunch della grande mela), dalla frutta di stagione e non, dal pesce alla carne. Per darne una dimensione, l’anno scorso Maersk Line ha trasportato 8,4 miliardi di banane in tutto il mondo dai principali paesi di produzione, Filippine, Costa Rica ed Ecuador in primo luogo.Ovviamente ogni tipologia merceologica ha le sue peculiarità e necessità, ma il tratto di unione per ognuna di queste è la disponibilità di container reefer in grado di garantire un servizio di qualità eccellente, una tecnologia adeguata per il buon mantenimento della shelf life dei prodotti. Alimenti e bevande pretendono la massima attenzione e cura, con particolarità diverse per tipologia merceologica, luogo di origine e destino e valore economico.
LM: Quali sono i vostri clienti e quali i vostri fornitori (produttori, distributori, grande distribuzione)?
EG: Data l’alta deperibilità del carico, nel caso dei prodotti refrigerati Maersk preferisce dialogare direttamente con i produttori e esportatori diretti che conoscono al meglio le peculiarità di trasporto imballaggio e distribuzione dei proprio prodotti. Tuttavia, esistono da anni nella realtà italiana intermediari specializzati e dedicati alla cura del trasporto refrigerato. Per la frutta, i nostri principali clienti sono i grandi gruppi di produzione, ma anche importanti marchi italiani che curano l’importazione e la distribuzione. Si tratta di una tipologia di clienti le cui esigenze in alcuni casi sono cosi specifiche e importanti per il business da determinare addirittura la ristrutturazione dei nostri servizi marittimi. L’export è sicuramente dominato dai “cavalli di battaglia italiani” il kiwi e la mela, seguiti da uva, nettarine e castagne. Nel caso dei vini il mercato è decisamente più frammentato, ma comunque abbiamo relazioni stabili con alcuni importanti spedizionieri che operano nel settore da anni, soprattutto verso gli Stati Uniti.
Formaggi, salumi, pizze e gelati, seppure in minore quantità, rappresentano una crescente opportunità per il mercato italiano.Da sempre Maersk Line si avvale di un dipartimento commerciale e operativo dedicato ai reefer che segue i clienti dalla quotazione del trasporto alla consegna del carico e dei migliori fornitori e tecnici disponibili sul mercato; crediamo infatti che sulla qualita’ non si possa davvero risparmiare.
LM: Quali sono le principali esigenze del settore e come rispondete ad esse?
EG: Le esigenze sono le più svariate e dipendono dal tipo di merce di cui dobbiamo curare il trasporto. In ogni caso il denominatore comune è sempre l’assoluta qualità del servizio, a partire dal tipo di container che mettiamo a disposizione dei clienti. La tecnologia inclusa in ognuno dei singoli container, dai motori fino ai dispositivi di controllo dell’umidità, determina la necessità di investimenti ingenti tali da metterci in condizioni di rispondere alla crescente domanda di trasporto. Per fortuna, i nostri clienti lo hanno capito e ci stanno supportando. D’altro canto è anche vero che le compagnie di navigazione, con Maersk in prima linea, stanno adottando soluzioni tecnologiche che vanno fortemente incontro al cliente e alla merce. Si pensi ai container Starcare, in grado di determinare il livello di ossigeno e anidride carbonica durante il trasporto e di assicurare una vita più lunga ai prodotti. Ci saranno presto ulteriori novità e innovazioni, ma per ora restano ancora un segreto per pochi.. Alle esigenze dei clienti si aggiungono le regolamentazioni che ogni paese del mondo stabilisce per permettere l’importazione e l’esportazione delle merci. In questi casi è necessario sfondare vere e proprie barriere, individuare soluzioni alternative e creative che contemperino requisiti governativi ed esigenze di business. Un esempio e’ il caso del cold treatment, un sistema di sonde che permette di controllare costantemente la temperatura della frutta e di minimizzare il rischio di diffusione in aree ancora indenni la mosca mediterranea, un insetto di difficile controllo ed elevata dannosità.
LM: Il crollo dei consumi ha avuto conseguenze sulla gestione del vostro servizio? Se sì, come vi siete adeguati/organizzati per gestire al meglio tale situazione?
EG: Sicuramente il mercato è fortemente sotto pressione per quanto riguarda l’Italia, ma sul versante delle nazioni emergenti stiamo ottenendo ottimi risultati. Le esportazioni non hanno particolarmente subito la crisi economica piuttosto la poca magnanimita’ delle condizioni atmosferiche e le grandi quantita’ prodotte dai paesi concorrenti ed ovviamente la batteriosi sul nostro martoriato kiwi. Il prodotto italiano rimane comunque sinonimo di qualita’ e la flessione nella esportazione non e’ stata davvero percepita. Nell‘importazione, le dinamiche sono state diverse per area geografica, la regina della nutrizione di scuole e ospedali, la banana, rimane un bene di primaria necessita praticamente irrinunciabile. In generale, comunque i carichi refrigerati rappresentano ormai il 15% del totale dei volumi trasportati da Maersk e abbiamo la ragionevole certezza di poter migliorare ulteriormente alla fine di un anno che sarà molto difficile per la nostra economia.