19-12-2022
Molto si sta già facendo, molto si può migliorare. Soprattutto se verranno scardinate le barriere di sistema che frenano la crescita di questo percorso virtuoso, favorevole non solo per le imprese ma anche per l’intera società. È questa, in estrema sintesi, la conclusione della nuova ricerca “Stato dell’arte dell’economia circolare nel largo consumo italiano”, condotta da GS1 Italy, in ambito ECR e in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Partendo da Circol-UP – lo strumento di GS1 Italy che consente alle aziende di misurare e identificare le opportunità̀ per massimizzare la circolarità̀ dei processi produttivi, della filiera e dei prodotti – lo studio ha analizzato il livello di circolarità e le performance di 23 imprese italiane appartenenti a tre settori del largo consumo: alimentari e bevande, cura casa e cura persona, retail. Ne è emerso un quadro proattivo e con un impegno strutturato verso una transizione in favore della circolarità. Ma con margini di miglioramento. Il campione di 23 aziende ha infatti evidenziato un livello medio di circolarità del 53%. Il settore più virtuoso è quello di alimentari e bevande con il 61% di media, seguito dal cura casa e cura persona con il 48% e dal retail con il 45%.
Nel report “Stato dell’arte dell’economia circolare nel largo consumo italiano” vengono analizzati in maniera aggregata i risultati delle 23 aziende partecipanti, ripercorrendo l’applicazione di buone pratiche di circolarità lungo le sei fasi del ciclo di vita dei prodotti analizzate (approvvigionamento, design, produzione, distribuzione, utilizzo, gestione del fine vita e dei rifiuti) e approfondendo alcuni casi virtuosi nei tre settori raccontati in 12 schede dedicate.
Queste cinque condizioni abilitanti, che rappresentano un primo punto di partenza verso l’implementazione di azioni mirate alla risoluzione progressiva delle barriere di sistema, sono: 1. Redigere un’agenda comune che permetta di allineare gli sforzi, definire l’impegno e il ruolo di ogni organizzazione, mappare le competenze, determinare i flussi secondo i quali saranno condivisi i dati e le informazioni all’interno e all’esterno del gruppo.
2. Definire un sistema di misurazione condiviso, in particolare per quanto riguarda gli indicatori usati per misurare gli effetti di ogni iniziativa. Su questo fronte il percorso realizzato tramite Circol-UP ha sviluppato un know-how vasto e valorizzabile in attività future.
3. Predisporre l’ambito di azione di ogni organizzazione sulla base delle specifiche competenze. Formazione su competenze chiave, mappatura delle competenze, nonché contributo alla creazione di networking e sinergie tra aziende, sono attività core rispetto a cui GS1 Italy potrebbe contribuire in modo decisivo.
4. Condividere le informazioni. Tutti coloro che partecipano all’attuazione dell’azione di sistema dovrebbero avere uno scambio frequente e strutturato di informazioni, facilitato dalla digitalizzazione. L’utilizzo degli standard globali e aperti GS1 agevola il raggiungimento del livello di efficienza richiesto dal concetto di economia circolare.
5. Costruire la “spina dorsale” del progetto, ossia un gruppo indipendente di soggetti che faccia da “cabina di regia”, dedicandosi all’iniziativa e guidandone la visione. Per approfondimenti, è possibile visitare il sito di GS1 Italy e scaricare gratuitamente la ricerca.
Partendo da Circol-UP – lo strumento di GS1 Italy che consente alle aziende di misurare e identificare le opportunità̀ per massimizzare la circolarità̀ dei processi produttivi, della filiera e dei prodotti – lo studio ha analizzato il livello di circolarità e le performance di 23 imprese italiane appartenenti a tre settori del largo consumo: alimentari e bevande, cura casa e cura persona, retail. Ne è emerso un quadro proattivo e con un impegno strutturato verso una transizione in favore della circolarità. Ma con margini di miglioramento. Il campione di 23 aziende ha infatti evidenziato un livello medio di circolarità del 53%. Il settore più virtuoso è quello di alimentari e bevande con il 61% di media, seguito dal cura casa e cura persona con il 48% e dal retail con il 45%.
Nel report “Stato dell’arte dell’economia circolare nel largo consumo italiano” vengono analizzati in maniera aggregata i risultati delle 23 aziende partecipanti, ripercorrendo l’applicazione di buone pratiche di circolarità lungo le sei fasi del ciclo di vita dei prodotti analizzate (approvvigionamento, design, produzione, distribuzione, utilizzo, gestione del fine vita e dei rifiuti) e approfondendo alcuni casi virtuosi nei tre settori raccontati in 12 schede dedicate.
Queste cinque condizioni abilitanti, che rappresentano un primo punto di partenza verso l’implementazione di azioni mirate alla risoluzione progressiva delle barriere di sistema, sono: 1. Redigere un’agenda comune che permetta di allineare gli sforzi, definire l’impegno e il ruolo di ogni organizzazione, mappare le competenze, determinare i flussi secondo i quali saranno condivisi i dati e le informazioni all’interno e all’esterno del gruppo.
2. Definire un sistema di misurazione condiviso, in particolare per quanto riguarda gli indicatori usati per misurare gli effetti di ogni iniziativa. Su questo fronte il percorso realizzato tramite Circol-UP ha sviluppato un know-how vasto e valorizzabile in attività future.
3. Predisporre l’ambito di azione di ogni organizzazione sulla base delle specifiche competenze. Formazione su competenze chiave, mappatura delle competenze, nonché contributo alla creazione di networking e sinergie tra aziende, sono attività core rispetto a cui GS1 Italy potrebbe contribuire in modo decisivo.
4. Condividere le informazioni. Tutti coloro che partecipano all’attuazione dell’azione di sistema dovrebbero avere uno scambio frequente e strutturato di informazioni, facilitato dalla digitalizzazione. L’utilizzo degli standard globali e aperti GS1 agevola il raggiungimento del livello di efficienza richiesto dal concetto di economia circolare.
5. Costruire la “spina dorsale” del progetto, ossia un gruppo indipendente di soggetti che faccia da “cabina di regia”, dedicandosi all’iniziativa e guidandone la visione. Per approfondimenti, è possibile visitare il sito di GS1 Italy e scaricare gratuitamente la ricerca.
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